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19 dicembre 2018

Come conoscere l’indole di Dio e il risultato della Sua opera Parte 4



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Capire l’atteggiamento di Dio e abbandonare tutte le concezioni errate riguardo a Dio

Questo Dio in cui attualmente credete, avete mai pensato che tipo di Dio sia? Quando Egli vede una persona malvagia fare cose malvagie, disprezza questo fatto? (Lo disprezza.) Quando vede gli errori delle persone ignoranti, qual è il Suo atteggiamento? (Tristezza.) Quando vede persone che rubano le Sue offerte, qual è il Suo atteggiamento? (Le disprezza.) Tutto questo è ben chiaro, giusto? Quando vede qualcuno che è sconsiderato nella sua fede in Dio e non ricerca in alcun modo la verità, qual è l’atteggiamento di Dio? Non avete totale chiarezza su questo, vero? La sconsideratezza è un atteggiamento che non è un peccato e non offende Dio. Le persone ritengono che non dovrebbe essere considerato un errore grossolano. Allora quale pensi che sia l’atteggiamento di Dio? (Non è disposto a reagire.) Non è disposto a reagire: che atteggiamento è questo? È che Dio guarda dall’alto in basso queste persone, le disdegna! Dio tratta queste persone con freddezza. Il Suo metodo è accantonarle, non intraprendere alcuna opera su di loro, fra cui illuminazione, rivelazione, castigo e disciplina. Questo tipo di persona semplicemente non è incluso nell’opera di Dio. Qual è l’atteggiamento di Dio verso coloro che esasperano la Sua indole e offendono i Suoi decreti amministrativi? Totale disprezzo! Dio è estremamente incollerito da coloro che sono recidivi nell’esasperare la Sua indole! “Incollerito” è soltanto un sentimento, uno stato d’animo; non può rappresentare un chiaro atteggiamento. Ma questo sentimento, questo stato d’animo comporterà un esito per tale persona: colmerà Dio di totale disprezzo! Qual è la conseguenza di questo? È che Dio accantonerà tale persona e non le risponderà per il momento. Attenderà che venga selezionata durante la punizione. Che cosa implica questo? Tale persona ha ancora un destino? Dio non ha mai inteso assegnare un destino a una persona del genere! Allora non è forse normale che Dio al momento non le risponda? (Sì.) A cosa deve prepararsi adesso una persona del genere? Deve prepararsi a subire le conseguenze negative causate dal suo comportamento e dal male che ha fatto. Questa è la risposta di Dio a questo tipo di persona. Allora adesso dico chiaramente alle persone di questo tipo: non aggrappatevi più a convinzioni errate e non fatevi più pie illusioni. Dio non sarà tollerante all’infinito verso gli esseri umani, né sopporterà allo stesso modo le loro trasgressioni e la loro disobbedienza. Alcuni diranno: “Anch’io ho visto persone così. Quando pregano sono particolarmente toccate da Dio e piangono amaramente. Di solito sono anche molto felici; sembrano avere la presenza di Dio e la Sua guida”. Non dite queste sciocchezze! Piangere amaramente non significa necessariamente essere toccati da Dio o avere la presenza di Dio, tanto meno la guida di Dio. Se le persone fanno incollerire Dio, Egli le guiderà ugualmente? In sintesi, quando Dio ha deciso di eliminare qualcuno, di abbandonarlo, quella persona già non ha più un destino. Non importa quanto possa sentirsi soddisfatta di sé quando prega e quanta fiducia abbia in Dio nel suo cuore; questo è già irrilevante. La cosa importante è che Dio non ha bisogno di una fiducia del genere, che Dio ha già disdegnato tale persona. Anche come trattarla in seguito è irrilevante. Ciò che importa è che nel momento in cui tale persona fa incollerire Dio il suo destino è già stabilito. Se Dio ha deciso di non salvare una persona del genere, essa sarà abbandonata per essere punita. Questo è l’atteggiamento di Dio.
Sebbene una parte dell’essenza di Dio sia amore ed Egli offra misericordia a tutti, gli esseri umani trascurano e dimenticano il punto che la Sua essenza è anche dignità. Che Egli abbia amore non significa che le persone possano offenderLo liberamente e che Egli non abbia sentimenti o reazioni. Che Egli abbia misericordia non significa che non abbia principi riguardo a come trattare gli esseri umani. Dio è vivente; esiste davvero. Non è un burattino immaginario o qualcos’altro. Poiché esiste, noi dobbiamo ascoltare attentamente la voce del Suo cuore in ogni momento, prestare attenzione al Suo atteggiamento e capire i Suoi sentimenti. Non dobbiamo usare le fantasie degli esseri umani per definire Dio e non dobbiamo imporre a Dio i loro pensieri e desideri, facendo sì che nel trattare l’umanità Dio impieghi lo stile e il pensiero dell’uomo. Se fai così, stai facendo incollerire Dio, stai tentando la Sua ira e sfidando la Sua dignità! Perciò, quando avrete capito la gravità di tale questione, sollecito ciascuno di voi qui a essere cauto e prudente nelle proprie azioni. Siate cauti e prudenti nel parlare. E riguardo a come trattate Dio, più siete cauti e prudenti e meglio è! Quando non capisci quale sia l’atteggiamento di Dio, non parlare sconsideratamente, non essere avventato nelle tue azioni e nell’applicare etichette. Ancor più, non giungere a conclusioni arbitrarie. Invece devi aspettare e ricercare; questa è anche una manifestazione del temere Dio e dell’evitare il male. Se riesci a raggiungere questo punto sopra ogni cosa e possiedi questo atteggiamento sopra ogni cosa, allora Dio non ti incolperà della tua stupidità, della tua ignoranza e della tua irragionevolezza. Invece, a causa del tuo timore di offendere Dio, del tuo rispetto per le Sue intenzioni e del tuo atteggiamento di disponibilità a obbedirGli, Dio Si ricorderà di te, ti guiderà e ti illuminerà, o tollererà la tua immaturità e la tua ignoranza. Al contrario, se il tuo atteggiamento verso di Lui sarà irriverente – giudicando arbitrariamente Dio, cercando di indovinare e definire le idee di Dio –, Dio ti infliggerà una condanna, una disciplina, perfino una punizione; oppure ti fornirà una dichiarazione. Forse questa dichiarazione riguarda il tuo destino. Pertanto voglio sottolinearlo ancora una volta e informare tutti i presenti di essere cauti e prudenti verso tutto ciò che proviene da Dio. Non parlare in maniera sconsiderata e non essere avventato nelle tue azioni. Prima di dire alcunché, devi pensare: questa cosa farà incollerire Dio? Fare questo è temere Dio? Perfino per problemi semplici devi comunque cercare di capire davvero tali questioni, di considerarle realmente. Se sai veramente fare pratica secondo questi principi ovunque, in tutte le cose e per tutto il tempo, specialmente riguardo alle questioni che non capisci, allora Dio ti guiderà sempre e ti darà sempre un cammino da seguire. Qualunque cosa gli esseri umani manifestino, Dio vede tutto chiaramente, semplicemente, e fornirà una valutazione precisa e adeguata di tali manifestazioni. Quando avrai sperimentato la prova finale, Dio prenderà il tuo intero comportamento e lo valuterà completamente per stabilire il tuo esito. Questo risultato convincerà tutti senza ombra di dubbio. Ciò che vorrei dirvi è che ogni vostro atto, ogni vostra azione e ogni vostro pensiero decideranno il vostro destino.

Chi dispone il destino dell’uomo

Vi è un’altra questione particolarmente importante ed è il vostro atteggiamento verso Dio. Questo atteggiamento è cruciale! Determina se in definitiva andrete verso la distruzione o verso una destinazione magnifica che Dio ha predisposto per voi. Nell’Età del Regno, Dio opera già da oltre 20 anni, e nel corso di questi 20 anni forse il vostro cuore è stato un po’ incerto riguardo al vostro rendimento. Tuttavia, nel Suo cuore, Dio ha effettuato un resoconto effettivo e veritiero su ciascuno di voi. A partire da quando ogni persona comincia a seguirLo e ad ascoltare la Sua predicazione, comprendendo sempre più la verità, e fino a quando svolge il suo dovere, Dio ha un resoconto di ciascuna di tali manifestazioni. Quando uno compie il proprio dovere, quando deve affrontare ogni sorta di situazioni, ogni sorta di prove, qual è l’atteggiamento di tale persona? Come agisce? Cosa sente nel cuore nei confronti di Dio? … Dio ha preso nota di tutto, ha un resoconto su ogni cosa. Forse dal vostro punto di vista tali questioni creano confusione. Tuttavia, dal punto di vista di Dio, sono tutte cristalline, e non vi è nemmeno la minima traccia di trascuratezza. È una questione che comporta l’esito di ogni persona, nonché il suo destino e le sue prospettive future. Ancor più, è dove Dio profonde tutti i Suoi attenti sforzi. Per tale ragione Dio non osa tralasciarla minimamente e non tollererà alcuna negligenza. Dio sta annotando questo resoconto dell’umanità, un resoconto dell’intero percorso dell’uomo che segue Dio, dal principio alla fine. Il tuo atteggiamento verso Dio in questo periodo determinerà il tuo destino. Non è vero? Ora, credete che Dio sia giusto? Le azioni di Dio sono appropriate? Avete ancora in testa qualche altra immagine di Dio? (No.) Allora secondo voi il destino dell’uomo deve essere stabilito da Dio o dall’uomo stesso? (Deve essere stabilito da Dio.) Chi lo stabilisce? (Dio.) Non siete sicuri, vero? Fratelli e sorelle delle Chiese di Hong Kong, parlate: chi lo stabilisce? (Lo stabilisce l’uomo.) Lo stabilisce l’uomo? Questo non significa forse che non ha nulla a che vedere con Dio? Chi delle Chiese coreane vuole parlare? (Dio stabilisce il destino dell’uomo in base a tutte le sue azioni e ai suoi atti e in base al cammino che percorre.) Questa è una risposta molto obiettiva. Qui vi è un dato di fatto su cui devo informare tutti voi: nel corso della Sua opera di salvezza, Dio stabilisce un criterio per l’uomo. Tale criterio è che l’uomo può obbedire alla parola di Dio e percorrere la via di Dio. È questo il criterio usato per valutare l’esito dell’uomo. Se pratichi in conformità con questo criterio di Dio, puoi ottenere un destino favorevole; in caso contrario, non puoi ottenerlo. Allora chi dici che stabilisce questo destino? Non è Dio da solo a stabilirlo, ma piuttosto Dio e l’uomo assieme. È giusto? (Sì.) Perché? Perché è Dio che vuole occuparSi attivamente dell’opera di salvezza dell’umanità e predisporre per l’uomo una destinazione magnifica; l’uomo è l’obiettivo dell’opera di Dio, e questo esito, questa destinazione è ciò che Dio gli prepara. Se non vi fosse alcun obiettivo per la Sua opera, Dio non avrebbe bisogno di compierla; se Dio non svolgesse tale opera, l’uomo non avrebbe una possibilità di salvezza. L’uomo è l’obiettivo della salvezza, e per quanto sia il soggetto passivo di questo processo, è il suo atteggiamento a determinare se Dio riuscirà o no nella Sua opera di salvare l’umanità. Se non fosse per la guida che Dio ti offre, non conosceresti il Suo criterio e non avresti alcun fine. Se hai questo criterio, questo fine, eppure non collabori, non lo metti in pratica, non paghi il prezzo, non otterrai comunque questo risultato. Ecco perché diciamo che tale esito non può essere separato da Dio e non può essere separato dall’uomo. E adesso sapete chi stabilisce il destino dell’uomo.

Gli esseri umani tendono a definire Dio in base all’esperienza

Durante la comunicazione sull’argomento di conoscere Dio, avete notato qualcosa? Avete notato che l’attuale atteggiamento di Dio ha subìto un cambiamento? L’atteggiamento di Dio verso l’umanità è immutabile? Dio andrà sempre avanti così, offrendo all’umanità tutto il Suo amore e la Sua misericordia all’infinito? Tale questione riguarda anche l’essenza di Dio. Ritorniamo alla domanda di prima sul cosiddetto figliol prodigo. Dopo che è stata posta questa domanda, le vostre risposte non sono state molto chiare. In altri termini, ancora non capite bene le intenzioni di Dio. Quando gli esseri umani sanno che Dio ama l’umanità, Lo definiscono come simbolo di amore: qualunque cosa essi facciano, comunque si comportino, comunque trattino Dio, e per quanto possano essere disobbedienti, niente di tutto ciò ha importanza perché Dio ha amore, e l’amore di Dio è illimitato e incommensurabile. Dio ha amore, perciò sa essere tollerante verso gli esseri umani; Dio ha amore, perciò sa essere misericordioso verso gli esseri umani, verso la loro immaturità, verso la loro ignoranza e verso la loro disobbedienza. È davvero così? Alcuni, quando avranno sperimentato una o alcune volte la pazienza di Dio, la considereranno fondamentale nel loro modo di intendere Dio, credendo che Dio sarà sempre paziente e misericordioso nei loro confronti, e nel corso della loro vita guarderanno alla pazienza di Dio come al criterio secondo cui Dio li tratta. Vi sono anche coloro che, quando avranno sperimentato una volta la tolleranza di Dio, definiranno sempre Dio come tolleranza, e questa tolleranza è indefinita, incondizionata e perfino totalmente priva di principi. Queste convinzioni sono giuste? Ogni volta che vengono esaminate questioni riguardo all’essenza di Dio o all’indole di Dio, sembrate sconcertati. Vedervi così Mi fa un po’ arrabbiare. Avete ascoltato molte verità riguardo all’essenza di Dio; avete anche ascoltato molti argomenti riguardanti l’indole di Dio. Però nella vostra mente tali questioni e la verità di tali aspetti sono soltanto ricordi fondati su teoria e parole scritte. Nessuno di voi è mai in grado di sperimentare nella propria vita reale che cosa sia esattamente l’indole di Dio, né riesce a vedere che cosa sia in effetti l’indole di Dio. Pertanto siete tutti confusi nelle vostre convinzioni, credete ciecamente, al punto di avere un atteggiamento irriverente verso Dio, di ignorarLo. A cosa vi porta il fatto di avere un atteggiamento del genere verso Dio? Vi porta a trarre sempre conclusioni al Suo riguardo. Quando acquisite un po’ di conoscenza, vi sentite molto soddisfatti, come se aveste ottenuto Dio nella Sua interezza. Dopo di che concludete che Dio è così, e non Gli lasciate libertà di movimento. E ogni volta che Dio fa qualcosa di nuovo non ammettete proprio che Egli sia Dio. Un giorno, quando Dio dirà: “Non amo più l’uomo; non gli offro più misericordia; non ho più tolleranza né pazienza nei suoi confronti; sono colmo di totale disprezzo e antipatia verso l’uomo”, gli esseri umani contrasteranno apertamente un’affermazione di questo genere. Alcuni diranno perfino: “Tu non sei più il mio Dio; non sei più il Dio che voglio seguire. Se è questo che dici, non hai più i requisiti per essere il mio Dio e io non ho bisogno di seguirTi. Se non mi offri misericordia, non mi offri amore, non mi offri tolleranza, io non Ti seguirò più. Solo se sei tollerante all’infinito verso di me, sei sempre paziente con me e mi fai vedere che Tu sei amore, che sei pazienza, che sei tolleranza, soltanto allora potrò seguirTi e avrò la fiducia di farlo sino alla fine. Poiché ho la Tua pazienza e la Tua misericordia, la mia disobbedienza e le mie trasgressioni possono essere perdonate e scusate all’infinito, e io posso peccare in ogni momento e in ogni luogo, confessare ed essere perdonato in ogni momento e in ogni luogo, e farTi incollerire in ogni momento e in ogni luogo. Non devi avere Tue idee o trarre Tue conclusioni a mio riguardo”. Anche se forse non pensi a una questione del genere in maniera così soggettiva e conscia, ogni volta che consideri Dio uno strumento per farti perdonare i peccati e un oggetto da usare per ottenere una magnifica destinazione, hai già impercettibilmente collocato il Dio vivo in opposizione a te, come tuo nemico. Questo è ciò che vedo. Tu potrai continuare a dire: “Credo in Dio”; “ricerco la verità”; “voglio cambiare la mia indole”; “voglio liberarmi dall’influsso delle tenebre”; “voglio soddisfare Dio”; “voglio obbedire a Dio”; “voglio essere fedele a Dio e compiere bene il mio dovere”; e così via. Tuttavia, per quanto bello sembri tutto ciò che dici, per quanta teoria tu conosca, per quanto imponente sia tale teoria, per quanto dignitosa, il nocciolo della questione è che vi sono ora molti di voi che hanno già imparato a usare la regola, la dottrina, la teoria che padroneggiano per trarre conclusioni riguardo a Dio e collocarLo in opposizione a sé stessi in maniera del tutto naturale. Anche se conosci a fondo lettere e dottrine, non sei entrato veramente nella realtà della verità, perciò è molto difficile per te avvicinarti a Dio, conoscerLo e comprenderLo. Questo è patetico!
Ho visto questa scena in un video: alcune sorelle tenevano in mano una copia di La Parola appare nella carne e la reggevano molto in alto. Tenevano questo libro in mezzo a loro, in alto sopra le loro teste. Anche se è soltanto un’immagine, ciò che evoca dentro di Me non è un’immagine. Piuttosto, Mi fa pensare che ciò che ogni persona tiene alto nel proprio cuore non sia la parola di Dio, ma il libro della parola di Dio. È davvero deprimente. Questo modo di fare pratica non riguarda semplicemente il fatto di tenere alto Dio. È perché voi non capite Dio che una domanda ovvia, una domanda piccolissima, vi fa tirar fuori le vostre concezioni. Quando vi domando una cosa, quando sono serio con voi, rispondete con congetture e vostre fantasie; alcuni di voi assumono persino un tono dubbioso e fanno domande a loro volta. Ciò Mi conferma ancora più chiaramente che il Dio in cui credete non è il vero Dio. Dopo aver letto la parola di Dio per tanti anni, usate la Sua parola, usate la Sua opera e altre dottrine per trarre ancora una volta conclusioni riguardo a Dio. Inoltre non cercate mai di capire Dio; non cercate mai di comprendere le intenzioni di Dio; non cercate di capire quale sia l’atteggiamento di Dio verso l’uomo; né come Dio pensi, perché sia triste, perché sia incollerito, perché disdegni le persone e altre questioni simili. Non solo: ancora più persone ritengono che Dio sia sempre rimasto in silenzio perché sta soltanto osservando le azioni dell’umanità, perché non ha alcun atteggiamento verso di essa, né ha idee Proprie. Un altro gruppo si spinge ancora oltre. Queste persone ritengono che Dio non emetta alcun suono perché ha accettato la situazione, perché è in attesa, perché non ha alcun atteggiamento, perché l’atteggiamento di Dio è già stato pienamente approfondito nel libro, è già stato espresso nella sua interezza all’umanità e non ha bisogno di essere ripetuto più e più volte. Anche se Dio tace, ha comunque un atteggiamento, ha un punto di vista e ha un criterio che richiede agli esseri umani. Anche se gli esseri umani non cercano di capirLo e non Lo ricercano, il Suo atteggiamento è molto chiaro. Consideriamo uno che un tempo seguiva appassionatamente Dio, ma a un certo punto Lo ha abbandonato e se ne è andato. Se adesso questa persona volesse ritornare, piuttosto sorprendentemente voi non sapete quale sarebbe il punto di vista di Dio e quale il Suo atteggiamento. Non è patetico? In realtà è una questione piuttosto superficiale. Se capiste veramente il cuore di Dio, conoscereste il Suo atteggiamento verso una persona del genere e non dareste una risposta ambigua. Poiché non lo sapete, consentiteMi di mettervi al corrente.

L’atteggiamento di Dio verso coloro che fuggono durante la Sua opera

Troverai questo tipo di persona ovunque: quando è certa della via di Dio, per vari motivi se ne va in silenzio, e senza una parola di saluto va a fare ciò che il suo cuore desidera. Per il momento non esamineremo perché questa persona se ne vada. Prima di tutto daremo un’occhiata a quale sia l’atteggiamento di Dio verso una persona del genere. È chiarissimo! Dal momento in cui tale persona se ne va, agli occhi di Dio il periodo della sua fede è finito. Non è stata tale persona a porvi termine, ma Dio. Che questa persona abbia abbandonato Dio significa che Lo aveva già rifiutato, che già non voleva Dio. Significa che già non accettava la salvezza offerta da Dio. Poiché tale persona non vuole Dio, può Dio volerla ancora? Inoltre, quando tale persona ha questo atteggiamento, questa opinione, ed è decisa ad abbandonare Dio, ha già irritato l’indole di Dio. Anche se non è andata su tutte le furie maledicendo Dio, anche se non ha adottato alcun comportamento vile o eccessivo e anche se pensa: “Se verrà il giorno in cui ne avrò abbastanza del divertimento esteriore o avrò ancora bisogno di Dio per qualcosa, tornerò. Oppure, se Dio mi chiama, tornerò”. Oppure dice: “Quando subirò del male esteriore, quando vedrò che il mondo esterno è troppo oscuro e troppo malvagio e non vorrò più seguire la corrente, tornerò a Dio”. Anche se questa persona ha calcolato nella sua mente in quale momento tornerà indietro, anche se lascia la porta aperta per rientrare, non si rende conto che, comunque pensi e comunque progetti, tutto questo è solo una pia illusione. Il suo errore più grande è non avere chiarezza riguardo a come Si senta Dio quando lei vuole andarsene. A partire dal momento in cui la persona decide di allontanarsi da Dio, Egli l’ha completamente abbandonata; Dio nel Suo cuore ne ha già stabilito il destino. Qual è questo destino? Che tale persona fa parte dei criceti e perirà con loro. Pertanto si osserva spesso una situazione del genere: uno abbandona Dio ma non riceve una punizione. Dio opera secondo i Propri principi. Gli esseri umani sono in grado di vedere alcune cose, e alcune cose si decidono solo nel cuore di Dio, perciò le persone non possono vederne il risultato. Ciò che esse vedono non è necessariamente il vero lato delle cose; ma l’altro lato, il lato che non vedi, questi sono i veri pensieri e le decisioni del cuore di Dio.

Coloro che fuggono durante l’opera di Dio sono coloro che abbandonano la vera via

Allora perché Dio può infliggere a una persona del genere una punizione così grave? Perché Dio è tanto incollerito nei suoi confronti? Prima di tutto sappiamo che l’indole di Dio è maestà, è ira. Egli non è una pecora che chiunque possa macellare; ancor più, non è un burattino che possa essere manovrato dagli esseri umani come vogliono. Inoltre non è una parvenza a cui gli esseri umani possano dare ordini. Se davvero credi che Dio esista, devi avere un cuore che Lo teme e sapere che l’essenza di Dio non va fatta incollerire. Questa collera può essere causata da una parola; forse da un pensiero; forse da qualche genere di comportamento vile; forse da un comportamento mite, un comportamento accettabile agli occhi e per l’etica dell’uomo; o forse è causata da una dottrina, da una teoria. Però, una volta che hai fatto incollerire Dio, hai perso l’occasione e sono arrivati i tuoi ultimi giorni. Ed è una cosa terribile! Se non capisci che Dio non può essere offeso, allora forse non hai timore di Dio e forse Lo offendi continuamente. Se non sai come temere Dio, allora sei incapace di temerLo e non sai come incamminarti sulla via di Dio: temendo Dio ed evitando il male. Quando te ne sarai reso conto e sarai consapevole del fatto che Dio non può essere offeso, saprai che cosa significa temere Dio ed evitare il male.
Camminare sulla via del temere Dio e dell’evitare il male non riguarda necessariamente quanta verità tu conosca, quante prove tu abbia sperimentato o quanto tu sia stato disciplinato. Dipende piuttosto da quale sia l’essenza del tuo cuore riguardo a Dio e da quale sia il tuo atteggiamento verso di Lui. L’essenza delle persone e il loro atteggiamento soggettivo: queste cose sono molto importanti, davvero fondamentali. Riguardo a coloro che hanno rinunciato e hanno abbandonato Dio, il loro atteggiamento spregevole verso Dio e il loro cuore che disprezza la verità hanno esasperato l’indole di Dio, perciò per quanto riguarda Dio non saranno mai perdonati. Hanno saputo dell’esistenza di Dio, hanno avuto l’informazione che Dio è già arrivato, hanno perfino avuto esperienza della nuova opera di Dio. Il loro allontanarsi non è dovuto a convinzioni errate, né a confusione al riguardo. Ancora meno è dovuto al fatto che vi siano stati costretti. Invece hanno scelto consciamente, e con la mente lucida, di abbandonare Dio. Il loro allontanarsi non è perché abbiano perduto la via; non è perché siano stati scartati. Pertanto, agli occhi di Dio, non sono una pecorella allontanatasi dal gregge, tanto meno un figliol prodigo che abbia smarrito la via. Si sono allontanati con impunità, e una tale condizione, una tale situazione irrita l’indole di Dio, ed è per via di questa irritazione che Egli assegna loro un destino senza speranza. Un destino del genere non è forse spaventoso? Quindi se gli esseri umani non conoscono Dio, possono offenderLo. Non è una questione di poco conto! Se uno non prende sul serio l’atteggiamento di Dio e crede ancora che Dio attenda con ansia il suo ritorno – perché è una pecorella smarrita e Dio aspetta che cambi idea –, allora tale persona non è molto lontana dal giorno della sua punizione. Dio non Si limiterà a rifiutarSi di accoglierla. Questa è la seconda volta che irrita la Sua indole; è una questione ancora più terribile! L’atteggiamento irriverente di questa persona ha già violato il decreto amministrativo di Dio. Dio l’accoglierà ancora? I principi di Dio sulla questione sono: se uno è certo riguardo alla vera via eppure può ancora consciamente e con mente lucida rifiutare Dio e allontanarsi da Lui, allora Dio gli sbarrerà la strada verso la salvezza, e per tale persona la porta del Regno d’ora in poi sarà chiusa. Quando tale persona tornerà a bussare, Dio non le aprirà di nuovo la porta: rimarrà chiusa fuori per sempre. Forse alcuni di voi hanno letto nella Bibbia la storia di Mosè. Quando Mosè fu unto da Dio, i 250 capi erano insoddisfatti di Mosè per via delle sue azioni e di vari altri motivi. A chi si rifiutavano di obbedire? Non a Mosè. Si rifiutavano di obbedire alle disposizioni di Dio; si rifiutavano di obbedire all’opera di Dio su tale questione. Dicevano quanto segue: “Basta! tutta la raunanza, tutti fino ad uno son santi, e Jahvè è in mezzo a loro…”. Agli occhi dell’uomo, queste parole sono molto gravi? Non sono gravi! Almeno il significato letterale delle parole non è grave. In senso giuridico, non violano alcuna legge, poiché all’apparenza non usano un linguaggio o un vocabolario ostile, tanto meno hanno qualche significato blasfemo. Non sono altro che una frase normale, nulla più. Allora perché queste parole possono innescare una tale furia in Dio? Perché non sono rivolte agli esseri umani ma a Dio. L’atteggiamento e l’indole espressi da tali parole sono proprio ciò che irrita l’indole di Dio, specialmente ciò che dell’indole di Dio non può essere offeso. Tutti noi sappiamo quale fu alla fine il loro destino. Riguardo a coloro che hanno abbandonato Dio, qual è il loro punto di vista? Qual è il loro atteggiamento? E perché il loro punto di vista e il loro atteggiamento fanno sì che Dio li tratti in tale maniera? Il motivo è che sanno chiaramente che Egli è Dio eppure scelgono ugualmente di tradirLo. Ecco perché vengono completamente privati della loro possibilità di salvezza. Proprio come dice la Bibbia: “Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati”. Avete chiarezza su tale questione adesso?

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