Home

8 dicembre 2018

Lo scopo e il significato dell’opera di Dio nell’Età della Grazia

Versetti biblici di riferimento:

“Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Giovanni 3:17).

Parole di Dio attinenti:

Gesù rappresenta tutta l’opera dell’Età della Grazia; Egli Si incarnò e venne crocifisso, inaugurando l’Età della Grazia. Egli venne crocifisso al fine di completare l’opera della redenzione, terminare l’Età della Legge e cominciare l’Età della Grazia, e pertanto Gli vennero dati i nomi di “Comandante Supremo”, “Offerta per il Peccato”, “Redentore”. Così l’opera di Gesù differiva per contenuto dall’opera di Jahvè, sebbene entrambe fossero identiche per principio. Jahvè inaugurò l’Età della Legge, stabilendo la base di partenza, il luogo di nascita, della Sua opera sulla terra, e formulando i comandamenti; queste furono le Sue due realizzazioni, rappresentanti l’Età della Legge. L’opera di Gesù non consistette nel formulare comandamenti, bensì nell’adempierli, annunciando così l’Età della Grazia e concludendo l’Età della Legge che era durata duemila anni. Egli fu il precursore, inaugurando l’Età della Grazia, ma il nucleo della Sua opera rimase la redenzione. Pertanto, anche le Sue realizzazioni furono duplici: aprire una nuova età e portare a compimento l’opera di redenzione attraverso la Sua crocifissione. Quindi Se ne andò. A quel punto, l’Età della Legge giunse alla fine e l’umanità fece il suo ingresso nell’Età della Grazia.
L’opera di Gesù si svolse in accordo con i bisogni dell’uomo durante quell’età. Il Suo scopo era di redimere l’umanità, di perdonare loro i peccati e pertanto tutta la Sua indole fu caratterizzata da umiltà, pazienza, amore, pietà, compassione, misericordia e amorevolezza. Egli benedisse profusamente gli uomini e portò loro grazia in abbondanza insieme ad ogni cosa, così che ne potessero godere: pace e felicità, la tolleranza e l’amore di Gesù, la Sua misericordia e amorevolezza. In quei giorni, tutto ciò che l’uomo incontrava era un’abbondanza di cose di cui godere: il suo cuore era in pace e rassicurato, il suo spirito consolato ed egli era sostenuto dal Salvatore Gesù. Che egli potesse godere di tali cose era una conseguenza dell’età in cui viveva. Nell’Età della Grazia l’uomo era stato corrotto da Satana e così l’opera di redenzione di tutta l’umanità richiedeva un’abbondanza di grazia, infinita compassione e pazienza e, ancor più, un’offerta atta ad espiare i peccati dell’umanità. Ciò che gli uomini videro nell’Età della Grazia fu solamente la Mia offerta a espiazione del peccato per l’umanità, Gesù, e seppero solo che Dio poteva essere misericordioso e compassionevole, videro solo la misericordia e l’amorevolezza di Gesù. Ciò accadde perché vivevano nell’Età della Grazia. Pertanto, prima che potessero essere redenti, dovevano godere della grande quantità di grazia che Gesù riversava su di loro; solo ciò era loro di beneficio. In tal modo, potevano essere perdonati dei loro peccati mediante la loro fruizione della grazia, e potevano avere la possibilità di essere redenti mediante la fruizione della tolleranza e della pazienza di Gesù. Solo grazie alla tolleranza e alla pazienza di Gesù, essi furono in grado di ricevere il perdono e di godere dell’abbondanza della grazia elargita da Gesù—proprio come Gesù aveva detto: “Non sono venuto a redimere i giusti, ma i peccatori, per far sì che i loro peccati siano perdonati”. Se Gesù Si fosse incarnato con l’indole di giudizio, maledizione e intolleranza delle offese dell’uomo, l’uomo non avrebbe mai avuto la possibilità di essere redento e sarebbe rimasto per sempre nel peccato, e così il piano di gestione di seimila anni non sarebbe andato più in là dell’Età della Legge. L’Età della Legge sarebbe durata per seimila anni, i peccati dell’uomo sarebbero divenuti ancor più numerosi e più gravi, e la creazione dell’umanità sarebbe stata vana. Gli uomini sarebbero stati solo in grado di servire Jahvè sotto la legge, mentre i loro peccati avrebbero superato quelli dei primi esseri umani creati. Più Gesù amava gli uomini, perdonandoli per i loro peccati e dando loro sufficiente misericordia e amorevolezza, più gli uomini divenivano capaci di essere salvati, chiamati pecore smarrite, che Gesù ricomprò a caro prezzo. Satana non poté immischiarsi in quest’opera, poiché Gesù trattava i Suoi seguaci come una madre amorevole tratta il lattante che tiene tra le braccia. Non Si adirava con loro né li disprezzava, ma era pieno di consolazione; non Si infuriava con loro, ma tollerava i loro peccati e distoglieva gli occhi dalla loro insensatezza e ignoranza, come aveva detto: “Perdona agli altri settanta volte sette”. Così il Suo cuore riplasmava il cuore degli altri, e in questo modo le persone ricevevano il perdono grazie alla Sua tolleranza.
da “La verità riguardo all’opera nell’Età della Redenzione” in La Parola appare nella carne
All’epoca, l’opera di Gesù era la redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui, perché Egli ti redimesse; se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dei tuoi peccati.
Sebbene Gesù, essendo il Dio incarnato, fosse del tutto privo di emozioni, confortava sempre i Suoi discepoli, Si preoccupava per loro, li aiutava e li sosteneva. Indipendentemente dalla quantità di opera svolta o dalla sofferenza sopportata, Egli non imponeva mai eccessive richieste sugli uomini, bensì era sempre paziente e tollerante dei loro peccati, così che nell’Età della Grazia Egli divenne affettuosamente noto come l’“amabile Salvatore Gesù”. Per la gente di quel tempo—per tutta la gente—ciò che Gesù aveva ed era, era misericordia e amorevolezza. Non rammentava mai le trasgressioni degli uomini né lasciava che le loro trasgressioni influenzassero il modo in cui Egli li trattava. Poiché quella era un’età diversa, Egli spesso elargiva alla gente da mangiare e da bere in abbondanza così che potessero mangiare a sazietà. Trattava i Suoi seguaci con gentilezza, guarendo i malati, scacciando i demoni, resuscitando i morti. Per far sì che gli uomini credessero in Lui e vedessero che tutto ciò che Egli faceva, veniva fatto onestamente e sinceramente, Egli arrivò persino a far risorgere un cadavere in putrefazione, mostrando loro che nelle Sue mani persino i morti potevano tornare alla vita. In questo modo Egli perseverò silenziosamente in mezzo a loro e svolse la Sua opera di redenzione. Ancora prima di essere inchiodato alla croce, Gesù Si era già fatto carico dei peccati dell’umanità ed era divenuto un’offerta di espiazione del peccato per il genere umano. Egli aveva già aperto la via verso la croce, al fine di redimere l’umanità prima di essere crocifisso. Infine Egli venne inchiodato sulla croce, sacrificò Sé Stesso in nome della croce, e riversò sul genere umano tutta la Sua misericordia, amorevolezza, e santità. Perseverò nel tollerare le persone, senza mai cercare vendetta, bensì perdonandoli per i loro peccati, esortandoli a pentirsi, insegnando loro ad avere pazienza, tolleranza e amore, a seguire le Sue orme e sacrificare sé stessi in nome della croce. Il Suo amore per i fratelli e le sorelle superava il Suo amore per Maria. Il principio della Sua opera era quello di guarire le persone e di scacciarne i demoni, tutto in vista della Sua opera di redenzione. Indipendentemente da dove andasse, Egli trattava tutti coloro che Lo seguivano con gentilezza. Rese ricchi i poveri, fece camminare gli storpi, restituì la vista ai ciechi e l’udito ai sordi; invitò persino i più miseri e i più bisognosi, i peccatori, a cenare con Lui, senza evitarli, ma mostrandoSi paziente, al punto da dire: “Quando un pastore perde una pecora delle cento che possiede, egli lascerà le novantanove per andare a cercare quella smarrita, e quando la troverà se ne rallegrerà grandemente”. Egli amava i Suoi seguaci come una pecora ama i propri agnelli. Sebbene fossero insensati e ignoranti, e fossero peccatori ai Suoi occhi, oltre che la feccia della società, Egli considerava questi peccatori—che gli altri disprezzavano—come la pupilla del Suo occhio. Dal momento che godevano del Suo favore, Egli diede la Sua vita per loro, come un agnello offerto in sacrificio sull’altare. Egli andava in mezzo a loro come loro servitore, lasciando che Lo usassero e Lo mandassero al macello, sottomettendoSi a loro incondizionatamente. Per i Suoi seguaci Egli era l’amabile Salvatore Gesù, ma per i Farisei che ammaestravano il popolo dal loro piedistallo, Egli non mostrava né misericordia né amorevolezza, bensì li odiava e li detestava. Egli non fece molte opere in mezzo ai Farisei, limitandoSi occasionalmente ad istruirli e a rimproverarli; Egli non operò la loro redenzione, né operò segni o miracoli in mezzo a loro. Riservò la Sua misericordia e la Sua amorevolezza ai Suoi seguaci, resistendo per il bene di questi peccatori fino alla fine, quando venne inchiodato sulla croce, sopportando ogni genere di umiliazione fino a portare a totale compimento la redenzione di tutta l’umanità. Questo fu il risultato complessivo della Sua opera.
Senza la redenzione di Gesù, l’umanità sarebbe per sempre vissuta nel peccato, e gli uomini sarebbero divenuti figli del peccato, discendenza dei demoni. Se ciò fosse continuato, Satana avrebbe preso residenza sulla terra e tutta la terra sarebbe divenuta la sua dimora, ma l’opera di redenzione richiedeva misericordia e amorevolezza verso l’umanità; solo attraverso di essa l’umanità avrebbe potuto ricevere perdono e alla fine essere qualificata per essere resa completa e totalmente acquistata. Senza questo stadio dell’opera, il piano di gestione di seimila anni non sarebbe stato in grado di procedere. Se Gesù non fosse stato crocifisso, e Si fosse limitato a guarire la gente ed esorcizzarne i demoni, gli uomini non avrebbero potuto essere completamente perdonati per i loro peccati. I tre anni e mezzo in cui Gesù svolse la Sua opera sulla terra rappresentarono solo metà della Sua opera di redenzione; in seguito, con l’essere inchiodato sulla croce e con l’assumere le sembianze della carne peccaminosa, con l’essere consegnato al maligno, portò a compimento l’opera della crocifissione e divenne padrone del destino dell’umanità. Solo dopo che Egli venne consegnato nelle mani di Satana, l’umanità fu redenta. Per trentatré anni e mezzo, sulla terra, Egli soffrì, venne coperto di ridicolo, calunniato, abbandonato, e venne persino lasciato senza posto su cui posare il capo, senza alcun posto per riposare; poi fu crocifisso, il Suo intero essere—un corpo santo ed innocente—venne inchiodato ad una croce, e fu sottoposto ad ogni genere di sofferenza. Coloro che detenevano il potere Lo sbeffeggiarono e Lo frustarono, e i soldati Gli sputarono persino in faccia; eppure Egli rimase in silenzio e sopportò fino alla fine, sottomettendoSi incondizionatamente fino alla morte, e dal quel momento in poi tutta l’umanità fu redenta, e a Lui fu pertanto concesso di riposare. L’opera di Gesù rappresenta solo l’Età della Grazia; non rappresenta l’Età della Legge e non sostituisce l’opera degli ultimi giorni. Questa è l’essenza dell’opera di Gesù nell’Età della Grazia, la seconda età del genere umano—l’Età della Redenzione.
da “La verità riguardo all’opera nell’Età della Redenzione” in La Parola appare nella carne
Nell’Età della Grazia, Gesù è venuto a redimere l’intera umanità caduta a causa del peccato (non solo gli Israeliti). Ha mostrato misericordia e benevolenza per l’uomo. Il Gesù che l’uomo ha visto nell’Età della Grazia era pieno di benevolenza e amava sempre, dato che era venuto a liberare l’uomo dal peccato. Ha saputo perdonare i peccati dell’uomo fin quando la Sua crocefissione ha liberato veramente l’umanità dal peccato. A quell’epoca, Dio è apparso all’uomo con misericordia e benevolenza, cioè Si è sacrificato per il peccato dell’uomo ed è stato crocifisso per i peccati dell’umanità in modo che venissero perdonati per sempre. Era compassionevole, misericordioso, paziente e amorevole. E tutti coloro che seguivano Gesù nell’Età della Grazia cercavano di essere pazienti e amorevoli in tutte le cose. Hanno sopportato ogni sofferenza e non hanno mai reagito malgrado le percosse, le maledizioni o la lapidazione.
da “Le due incarnazioni completano il significato dell’incarnazione” in La Parola appare nella carne
Quando è venuto Gesù, ha svolto anche parte dell’opera di Dio, e ha proferito alcune parole, ma qual è l’opera principale che ha compiuto? La crocifissione. Egli Si è fatto simile alla carne peccatrice per completare l’opera della crocifissione e riscattare tutta l’umanità, ed è stato per il peccato di tutta l’umanità che Egli ha offerto Se Stesso. Ecco l’opera principale che ha compiuto. In definitiva, ha stabilito la via della croce per guidare quanti sarebbero venuti dopo. Gesù è venuto soprattutto per completare l’opera di redenzione. Egli ha riscattato tutta l’umanità e ha offerto all’uomo il Vangelo del Regno dei Cieli e il Regno dei Cieli stesso. Di conseguenza, quelli che sono venuti dopo, hanno tutti esclamato: “Dobbiamo percorrere la via della croce e sacrificare noi stessi per la croce”. Naturalmente, all’inizio Gesù ha fatto anche qualche altra opera e ha pronunciato diverse parole perché gli uomini si pentissero e confessassero i loro peccati. Tuttavia, il Suo ministero era pur sempre la crocifissione e i tre anni e mezzo trascorsi a predicare la via hanno funto da preparazione per la crocifissione che è avvenuta in seguito. Anche le molte volte in cui Gesù ha pregato sono legate alla crocifissione. Prima di tutto, la vita di uomo normale da Lui condotta e i trentatré anni e mezzo trascorsi sulla terra sono principalmente serviti a completare l’opera della crocifissione; dovevano darGli la forza e renderLo capace di intraprendere quest’opera, a seguito della quale Dio Gli aveva affidato l’opera della crocifissione.
da “Tutto viene compiuto dalla parola di Dio” in La Parola appare nella carne
Nell’opera dell’Età della Grazia, Gesù era Dio che salvò l’uomo. Ciò che Egli aveva ed era, fu grazia, benignità, compassione, comprensione, pazienza e umiltà, amore e tolleranza, e molto dell’operato che svolse riguardava la redenzione dell’uomo. E per quanto concerne la Sua indole, si rivelò nella compassione e nell’amore, poiché Egli era compassionevole e amorevole, doveva essere inchiodato sulla croce per l’uomo, al fine di mostrare che Dio amava l’uomo come Sé Stesso, nella misura in cui sacrificò totalmente Sé Stesso. Satana ha detto: “Poiché Tu ami l’uomo, devi amarlo a un livello estremo: devi essere inchiodato sulla croce, per liberare l’uomo dalla croce, dal peccato, e Tu offrirai Te Stesso in cambio di tutta l’umanità”. Satana fece la seguente scommessa: “Poiché sei un Dio amorevole e compassionevole, devi amare l’uomo a un livello estremo, devi offrire Te Stesso fino alla croce”. Gesù replicò: “A condizione che sia per l’umanità, Io sono disposto a consegnare tutto Me Stesso”. In seguito, Gesù salì sulla croce senza esitazione e redense l’intera umanità. Durante l’età della Grazia, il nome di Dio era Gesù, il che vuol dire che Dio fu un Dio che salvò l’uomo, e che era un Dio compassionevole e amorevole. Dio era con l’uomo. Il Suo amore, la Sua compassione, e la Sua salvezza accompagnarono ogni singolo individuo. L’uomo potrebbe ottenere solo la pace e la gioia, ricevere la Sua benedizione e le Sue immense e numerose grazie, e ricevere la Sua salvezza, se accettasse il Suo nome e la Sua presenza. Con la crocifissione di Gesù, tutti coloro che L’hanno seguito, hanno ottenuto la salvezza e i loro peccati sono stati perdonati. Durante l’Età della Grazia, il nome di Dio era Gesù. In altre parole, l’opera dell’Età della Grazia fu realizzata soprattutto sotto il nome di Gesù. Durante l’Età della Grazia, Dio fu chiamato Gesù. Compì una nuova opera oltre l’Antico Testamento, e il Suo ministero si concluse con la crocifissione, come completamento della Sua opera.
da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne
Le parole e l’operato di Gesù all’epoca non si conformavano alla dottrina ed Egli non ha svolto la Sua opera in base a quella della legge dell’Antico Testamento. È stato in funzione dell’opera che doveva essere compiuta nell’Età della Grazia. Egli ha agito in base all’opera che doveva realizzare, secondo il Suo piano e secondo il Suo ministero; non ha operato secondo la legge dell’Antico Testamento. Nulla di ciò che ha fatto, è stato secondo la legge del Vecchio Testamento, ed Egli non è venuto a operare per compiere le parole dei profeti. Nessuna fase dell’opera di Dio ha avuto l’espressa finalità di realizzare le profezie degli antichi profeti, ed Egli non è venuto per conformarSi alla dottrina o adempiere deliberatamente le predizioni degli antichi profeti. Eppure le Sue azioni non hanno contraddetto le profezie degli antichi profeti, né hanno disturbato l’opera che Egli aveva fatto in precedenza. Il punto saliente della Sua opera non è stato di conformarSi a una dottrina, e compiere l’opera che Lui Stesso doveva fare. Egli non era un profeta o un veggente, bensì un uomo d’azione, che in realtà è venuto a svolgere l’opera che doveva fare, ed è venuto per inaugurare la nuova era e realizzare la Sua nuova opera.
da “Riguardo all’appellativo e all’identità” in La Parola appare nella carne
Esisterebbe solo una epoca rinnovata in cui Gesù è venuto a compiere una nuova opera, introducendo un nuovo periodo e superando l’operato che era stato precedentemente fatto in Israele, e non ha attuato la Sua opera in base al lavoro svolto da Jahvè in Israele, evitando di attenerSi ai Suoi vecchi precetti e di seguire le norme, per compiere la nuova opera da dover realizzare. Dio Stesso viene a inaugurare un’epoca, e Dio Stesso viene a portarla a termine. L’uomo non è in grado di svolgere il compito di dare inizio a un’epoca e di concluderla. Se Gesù non avesse concluso l’opera di Jahvè, ciò dimostrerebbe che Egli era soltanto un uomo, e non Dio. Proprio perché venne e ultimò l’opera di Jahvè, proseguendo da questa e iniziando il Suo Stesso operato, uno nuovo, rivela che si è trattato di una nuova epoca, e che Gesù fu Dio Stesso.
da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne
All’epoca, l’opera di Gesù era la redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui, perché Egli ti redimesse; se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dei tuoi peccati. Questo è ciò che significava essere salvati ed essere giustificati per mezzo della fede. Eppure, tra coloro che credevano rimaneva qualcuno che era ribelle e contrario a Dio, e che doveva lentamente essere rimosso. La salvezza, infatti, non significava che l’uomo fosse stato completamente conquistato da Gesù, ma che l’uomo non era più sotto il dominio del peccato, ossia che gli erano stati perdonati i peccati: se l’uomo credeva in Gesù, non sarebbe mai più stato schiavo del peccato.
da “La visione del lavoro di Dio (2)” in La Parola appare nella carne
Per l’uomo, la crocifissione di Dio ha concluso l’opera dell’incarnazione di Dio, con la redenzione di tutto il genere umano e Gli ha permesso di entrare in possesso della chiave dell’Ade. Tutti pensano che l’opera di Dio sia stata pienamente compiuta. In realtà, per Dio, solo una piccola parte della Sua opera è stata portata a compimento. Egli ha solo redento il genere umano; non ha conquistato l’umanità, per non parlare poi della trasformazione della deformità di Satana nell’uomo. Ecco perché Dio dice: “Sebbene il Mio corpo nella carne sia passato attraverso la sofferenza della morte, ciò non era l’intero scopo della Mia incarnazione. Gesù è il Mio amato Figlio che è stato inchiodato alla croce per Me, ma Egli non ha del tutto concluso la Mia opera. Egli ha ne ha svolto solo una parte”. Così Dio ha dato inizio alla seconda fase dei piani per continuare l’opera dell’incarnazione. L’intenzione ultima di Dio è di portare a perfezione e di guadagnare tutti coloro che sono stati strappati dalle mani di Satana….
da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

Nessun commento:

Raccomandazione di più

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Archivio blog