di Lin Fan, Spagna
La mia infanzia trascorse tra le urla e le imprecazioni della mia matrigna. In seguito, quando diventai meno ingenua, per andare d’accordo con lei e con le persone intorno a me, vissi secondo le seguenti leggi sataniche della sopravvivenza: “Meglio restare zitti che segnalare problema; rimanere in silenzio per proteggere sé stessi e cercare solo di sottrarsi al biasimo” e “Tacere sui difetti dei buoni amici consente una lunga e grande amicizia”. Ciò mi permise di ottenere l’apprezzamento degli altri, inducendo tutti a dire che era facile andare d’accordo con me. A poco a poco ricavai alcune lezioni di vita: se dovevo sopravvivere in quella società buia e malvagia, dovevo andare d’accordo con le persone intorno a me. Solo così mi sarei inserita. Dopo essere entrata nella Chiesa, continuai ad agire secondo gli stessi principi. Ogni volta che incappavo in un problema durante lo svolgimento del mio dovere, stavo zitta, temendo che segnalarlo avrebbe offeso le persone e sarebbe stato controproducente per me. Il mio trascurare la pratica della verità danneggiò il lavoro della Chiesa e fu una trasgressione dinanzi a Dio. Il castigo e il giudizio delle Sue parole mi mostrò il mio vero volto di persona “condiscendente” e mi consentì di acquisire una certa conoscenza dell’essenza delle persone “condiscendenti”. Capii che essere “condiscendente” nuoceva agli altri e danneggiava me stessa, che avevo imboccato la strada del non ritorno – quella dell’opposizione a Dio –, e così decisi di sbarazzarmi dei vincoli della mia mentalità “condiscendente”, di avere il coraggio di praticare la verità e attenermi al principio e di vivere in parte la sembianza di una persona onesta.