Alcuni dicono che la vita è come il mare, piena di alti e bassi e di tempeste spaventose; altri dicono che la vita sembra essere una barca alla deriva sul mare, navigando da una banchina a un porto sconosciuto fino all’ormeggio.
Nella nostra vita quotidiana, di solito incontriamo ogni tipo di delusione: dall’essere derubati, soffrire di malattie, il fatto di avere una vita difficile, fallire fino ad essere frustrati a lavoro, e così via. Dopo aver sperimentato alcune battute d’arresto e insuccessi, alcune persone sentono come il peso fossero caricati con di pesanti fardelli e camminando da soli nel deserto, senza nessuno in grado di sostenerli, diventando sconfitti e impantanati…
Di solito basiamo le nostre opinioni sull’apparenza delle cose, pensando che incontrare queste delusioni sia sempre una sventura. In realtà, non importa se patiamo le frustrazioni o le tribolazioni, in quanto in esse vi sono le buone volontà di Dio. Conosciamo tutti le azioni di Giobbe: egli ha onorato Dio come in quanto immenso, Lo ha riverito e ha evitato il male, e ha potuto spesso vivere dinanzi a Dio; quindi divenne l’uomo che fu chiamato giusto da Dio e ricevette le benedizioni di Dio. Tuttavia, quando Satana vide che Giobbe era benedetto da Dio con grandi ricchezze e bei figli, accusò Giobbe alla presenza di Dio. Allora a Giobbe accadde di essere tentato e fu derubato di tutte le sue proprietà, tutte le sue figlie e i suoi figli morirono nel flagello, e tutto il suo corpo si coprì di pustole. La gente comune non era in grado di immaginare il dolore sofferto da Giobbe. Forse a nostro avviso, Giobbe è stato molto sfortunato. Ma in realtà una simile prova divenne il prezioso tesoro della sua vita. Proprio per aver sperimentato una tale prova data da Dio, che la sua venerazione per Dio e la sua fede in Dio erano elevati. Anche se viveva nel dolore e nella raffinatezza, lodava ancora il santo nome di Jahvè Dio. Alla fine si liberò completamente dalle tentazioni e dagli attacchi di Satana diventando una persona libera che adorava veramente Dio. Dall’esperienza di Giobbe vediamo che Dio usa tali frustrazioni e tribolazioni per rinforzare le nostre vite e che questa è la benedizione di Dio per noi.
Ricordo che mio marito si era ammalato quando i miei figli erano molto piccoli. Dato che vivevamo in una città in cui anche l’acqua potabile era costosa da comprare, era costoso per comprare anche un sorso d’acqua, potete sicuramente immaginare cosa significasse per noi la malattia di mio marito. Al pensiero che la nostra vita sarebbe stata molto dura perché mio marito non poteva più lavorare, non potevo evitare in cuor mio di essere preoccupata. Allora, non avevo altra scelta che pregare il Signore ancora e ancora. In seguito lessi le parole del Signore: “Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete; né per il corpo di che vi vestirete; poiché la vita è più dei nutrimento, e il corpo è più del vestito. Considerate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutrisce. Di quanto non siete voi da più degli uccelli? E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito?” (Luca 12:22-25). Le parole del Signore hanno reso il mio cuore molto più tranquillo, e mi hanno anche dato la fede per affrontare le difficoltà della vita.
Di fronte alle difficoltà, sebbene non potessi ottenere l’aiuto di mio marito, ho imparato a fare affidamento su Dio, e Dio mi ha anche aiutato a risolvere molte difficoltà. Una volta, stavo per creare un capannone per il negozio per non fare entrare il vento e la pioggia, e ho chiesto a una sorella del Signore di aiutarmi. Tuttavia, mentre eravamo impegnati a farlo, alcune persone, incluso un passante, sono venute ad aiutarci. Perciò mettemmo subito il capannone. Le cose che avevo vissuto in questo modo erano tante. Mi hanno fatto avere una vera comprensione dell’autorità e della saggezza di Dio; quindi l’ansia nel mio cuore svanì, e colsi la vera gioia e la vera pace. Inoltre, ho veramente sentito che non importa sono le sofferenze, le raffinatezze o le difficoltà della vita, vengono tutti praticati da Dio per temperare la mia volontà, per farmi diventare sempre più risoluta e, inoltre, per perfezionarmi in maniera tale da poter avere una vera fede in Lui.
Quando cammino per un po’ e rifletto, vedo che Dio non ci abbandona; specialmente quando subiamo battute d’arresto e dolori, Dio ci sta ancora accompagnando e ci sta guidando per risolverli. Dio ci dona la grazia e ci dona anche delle raffinatezze; mentre la grazia è la manifestazione dell’amore di Dio, le difficoltà e le raffinatezze sono ancora più impregnate del vero amore di Dio. E la prova più grande da affrontare, più essa racchiuderà l’intenzione di Dio. Perché Dio sa chiaramente di che tipo di circostanze ciascuno di noi ha bisogno e, in base ai nostri bisogni in momenti diversi, preparerà per noi con cura banchetti da assaggiare. La difficoltà è il miglior dono offerto da Dio a noi. È esattamente come dice la Bibbia: “La coppella è per l’argento e il fornello per l’oro, ma chi prova i cuori è Jahvè” (Proverbi 17:3). “E ti rimetterò la mano addosso, ti purgherò delle tue scorie come colla potassa, e ti toglierò da te ogni particella di piombo” (Isaia 1:25). Pertanto, non importa quali frustrazioni, fallimenti, tribolazioni e raffinamenti incontriamo, non dobbiamo lamentarci di Dio, ma invece dovremmo lodare Dio in qualsiasi circostanza, proprio come ha fatto Giobbe.
Fonte: Investigare la Bibbia
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