Traduzione di Barbara Barozzi
La prima volta che ho letto le parole espresse da Cristo negli ultimi giorni, è stata a marzo 2013. Mia zia aveva predicato il Vangelo a mia madre e a me. Questo è successo nel momento in cui la mia vita era più oscura e dolorosa. Non riuscivo a liberarmi dalle liti dei miei genitori e dall’angoscia della vita per tutto il tempo, vivendo ogni giorno in uno stato di nervosismo e arrivando addirittura a detestare i miei genitori che mi portavano in questo mondo. Fino a quando mia zia ha avuto la parola di Dio per me, la mia vita cominciò a cambiare. Le parole di Dio non solo mi hanno permesso di capire Dio, ma anche che ha la sovranità su tutte le cose, ma soprattutto mi hanno permesso di provare un sollievo senza precedenti e trovare il vero sostegno…
Dato che i punteggi dell’esame di ammissione all’università non erano abbastanza alti da farmi entrare in una qualsiasi università, avevo fatto domanda per un college marittimo e frequentavo lì il corso per la formazione di hostess per diventare una hostess di cabina (qualifica simile agli assistenti di volo). Per fortuna, era una posizione attraverso la quale potevo avere l’opportunità di lavorare all’estero. A settembre 2013, mi ero laureata e il nostro college aveva iniziato ad organizzare incontri di lavoro per noi laureati. C’erano solo due requisiti per l’assunzione: buona presenza e competenze in inglese orale. Tuttavia, sia il mio inglese che l’aspetto erano molto medi, così venni eliminata pochi minuti dopo aver incontrato i recruiters. A questo punto, ero profondamente scioccata, sentivo di non avere alcuna possibilità. Ogni giorno, volevo solo trascorrere il tempo a dormire, perdendo completamente l’obiettivo e la direzione della mia vita.
Dopo aver saputo che avevo partecipato ad un colloquio, mia zia venne a trovarvi e mi lesse due brani delle parole di Dio che ben si accordavano alla mia situazione, “Dal momento in cui entri piangendo in questo mondo, cominci a svolgere il tuo dovere. Rivesti il ruolo che ti è stato assegnato nel piano e nell’ordinamento di Dio. Intraprendi il viaggio della vita. Qualunque siano le tue origini e qualunque sia il viaggio che ti attende, nessuno può sfuggire all’orchestrazione e alla pianificazione che il Cielo ha in serbo per lui e nessuno possiede il controllo del proprio destino, dal momento che solo Dio, che governa tutte le cose, è in grado di svolgere tale opera”. “senza la cura, la protezione e la provvidenza di Dio, l’uomo, per quanto si sforzi o si dia da fare, non può ricevere ciò che gli è stato destinato. Senza il sostentamento vitale proveniente da Dio, l’uomo perde il senso del valore del vivere e perde il senso dello scopo della vita”. Dopo aver ascoltato le parole di Dio, ho capito che tutta la mia vita era stata predestinata da Dio e che se riuscivo o meno a lavorare all’estero, dipendeva tutto dalla sovranità di Dio. Mi sentivo così arrogante che pensavo sempre di poter cambiare il mio destino a seconda dei miei sforzi, trascurando di affidarmi a Dio. Da queste parole di Dio mi sono un po’ vergognata, ma si era dispersa anche l’ombra nel mio cuore, che mi ha fatto sentire la luce dentro di me. Ho sentito che Dio può vedere i miei bisogni interiori e che Egli è così concreto nell’aiutarmi a risolvere le mie difficoltà attraverso mia zia. E, le parole di Dio mi piacevano ancora di più.
Non molto tempo dopo, ottenni un colloquio e andai da sola a Shangai. Poiché avevo Dio nel cuore, non mi sentivo più timorosa. Dopo aver riposato una notte, iniziai a prepararmi per il colloquio che era alle otto del mattino successivo. In attesa del colloquio, vidi due recruiters entrare e uno di loro era colui che mi aveva eliminata l’ultima volta. Dalla sua espressione mi sentii in difficoltà e improvvisamente mi sentii come un pallone sgonfio, per quanto mi fossi fatta coraggio, non era stato utile. Dovevo chiamare mia madre e dirle quanto fossi preoccupata. Mi disse: “Ora non siamo più le stesse di prima. Si dovrebbe imparare a lasciare che la natura faccia il suo corso. Anche il suo colloquio alla fine non dovesse aver successo, non dovrai sentirti abbattuta. Probabilmente ci saranno altre possibilità che ti aspettano”. Compresi il significato di mia madre e dopo aver concluso la telefonata, pregai Dio: “O Dio, Ti affido il colloquio di oggi. Se sarà positivo, Ti porgo i miei ringraziamenti. Se fallirà, Ti ringrazio lo stesso. Forse non sono adatta a questo lavoro. Possa Tu concedermi fiducia, guidarmi e proteggere il mio cuore. Grazie e sia fatta la Tua lode. Amen!” Dopo la preghiera, era arrivato il mio turno. Nel momento in cui stavo per aprire la porta ed entrare, l’addetta mi tirò indietro all’improvviso e lasciai che la ragazza dietro di me entrasse. Mi sentivo confusa. Senza il tempo sufficiente per avere una spiegazione mi fece entrare nell’ufficio accanto. In uno stato di confusione, entrai e vidi che il recruiter era un uomo giovane. Dopo i saluti, mi sedetti e iniziai il colloquio. Quando parlai in inglese non andai molto bene, il recruiter mi fece la stessa domanda tre volte e continuai ad avere difficoltà a comprenderla. Il mio cuore affondò e pensai: “È finita. Fallirò di nuovo anche questa volta!” Continuai con riluttanza fino alla fine del colloquio e uscì dall’ufficio che mi sentivo disperata. L’addetta si manifestò e mi chiese: “Che mi dici del colloquio? Ho appositamente cambiato il recruiter per te. Questo è bravo e il tuo colloquio dovrebbe essere andato bene, ok?”. Con dispiacere le dissi: “La speranza è ancora esile. Non riuscivo a capire le sue domande”. Mi ha confortata con alcune parole, dicendo che ci sarebbero state altre possibilità in futuro. Dopo averla salutata, mi prepari per tornare a casa. In quel periodo, mi sentivo molto turbata, così ho dovuto pregare di nuovo dio: “O Dio, ho premessi di obbedirTi, ma ora, di fronte al fallimento del colloquio, sono ancora così triste dentro di me. Sento di non essere ancora abbastanza determinata. Possa Tu guidarmi e farmi imparare ad obbedirTi. Amen!” Andai alla stazione ferroviaria. Quando il treno stava per entrare in stazione, l’addetta mi chiamò. Per paura che lei mi comunicasse la notizia che non ero riuscita a superare il colloquio, premette nervosamente il tasto verde della chiamata e la sentii dire con entusiasmo: “Hai superato il colloquio. Il recruiter ha detto che era molto soddisfatto di te. Torna a casa e aspetta una risposta con tranquillità!” A malapena potevo credere alle mie orecchie. Riattaccai il telefono e pregai subito Dio: “O Dio, questo è il Tuo amore che scende su di me. È grazie alla Tua disposizione che l’addetta ha cambiato il recruiter per me ed è anche grazie alla Tua grazia che ho ottenuto il lavoro. Ho visto le Tue meravigliose opere. Grazie Dio. Amen!”
Il 31 maggio 2014 è stato il primo giorno in cui mi sono imbarcata. All’inizio del mio lavoro non ero abituata a quella vita. Poiché ero lontana da casa da sola e non avevo amici, mi sentivo molto fragile. Soprattutto quando ero triste, piangevo di nascosto in modo incontrollabile. Ho messo le cuffie e ho cominciato ad ascoltare un discorso sulla parola di Dio: “Dio Onnipotente, il Signore di tutte le cose, esercita il Suo potere regale dal Proprio trono. Egli regna sull’universo e su tutte le cose e ci guida su tutta la terra. Saremo spesso vicini a Lui, e ci presenteremo di fronte a Lui in silenzio; non perderemo un solo momento, e ogni volta ci sono cose da imparare. L’ambiente che ci circonda così come le persone, le questioni e gli oggetti, tutti sono permessi dal Suo trono. Non avere un cuore risentito, o Dio non riverserà su di te la Sua grazia”. Mentre ascoltavo mi sono sentita pervasa di luce nel mio cuore: Sì, i contesti che frequento ogni giorni hanno tutti la bontà di Dio e solo i contesti strani mi permettono di imparare ad affidarmi a Dio e a cercarLo. Pensando a queste cose, il mio cuore aveva supporto e ho così trascorso il resto dell’anno in modo consapevole.
Il 12 novembre navigavamo da Sanya per il Vietnam e le Filippine e c’erano molti turisti. La nave raggiunse Da Nang in Vietnam. Quel giorno ha sempre piovuto, quini per motivi di sicurezza, la nave aveva soggiornato solo per cinque ore dopo aver raggiunto il porto a mezzogiorno, per poi prepararsi a salpare. All’inizio, c’era un po’ di burrasca sul mare e la nave ballava un po’. Dopo aver navigato per circa mezz’ora, il mare era mosso e c’erano nuvole scure ed era buio dappertutto, e poi la nave cominciò a ballare molto intensamente e la tempesta era arrivata. Attraverso la finestra vidi le onde che battevano all’esterno contro le finestre incessantemente. Anche se lavoravo al nono ponte, mi sentivo un po’ ansiosa dopo aver visto una situazione simile. Era la prima volta che incontravo una tempesta così violenta, quindi avevo paura che la nave potesse arrivare a destinazione in sicurezza. Dopo un po’ le merci sugli scaffali avevano cominciato a cadere e a spargersi sul pavimento. Quando mi sono chinata per prenderle, faticavo sia a rialzarmi che a mantenere l’equilibrio, così il manager ha permesso alle colleghe e a me di chiudere la porta rapidamente e prepararci per tornare alla nostra zona notte. Nel momento in cui abbiamo chiuso la porta di ferro e abbiamo iniziato ad andare via, la fornitura di energia si interruppe improvvisamente. Tutta la nave era al buio e i turisti erano così spaventati che cominciarono a gridare. L’altoparlante della nave diceva di tranquillizzare i turisti. Parlava in inglese, alcuni turisti non riuscivano a comprendere, quindi erano molto ansiosi, come un pollo senza testa. Una signora anziana afferrò il mio braccio e mi chiese incessantemente: “Che cosa dice l’altoparlante? Cosa dobbiamo fare se la nave si ribalta?”. Questa serie di domande mi ha fatto comprendere che non sapevo come rispondere, così le dissi che poteva tornare nella sua cabina, che qualcuno avrebbe dato informazioni e che non conoscevo la situazione. La tempesta era ancora più forte. La nave era inclinata e protesa verso la superficie del mare, quasi rovesciata. Non potevamo camminare normalmente e potevamo tenere solo i due lati dei corrimani per procedere. Quando siamo andati al ponte inferiore, ho visto molte persone riunite. Alcuni di loro piangevano e altri gridavano, come se avessero sentito la morte, il che mi faceva sentire un po’ spaventata. Ricordando i film che raccontando di navi da crociera di fronte a simili disastri e che infine affondano senza che nessuno sia andato in soccorso, sono andata ancora di più in panico. Io e le mie colleghe abbiamo accelerato i nostri passi per tornare alla nostra zona notte e attendere il preavviso di salvataggio. In cima alle scale del piano dove vivevamo, ho visto chiaramente che un giovane padre portava una bambina di due o tre anni. La bambina continuava a piangere e gli occhi del padre erano pieni di disperazione, essendo indifeso come un bambino. Vedendo la sua impotenza, ho pensato a me stessa: se muoio in questo disastro, i miei genitori sentiranno sicuramente molto rattristati… Pensando a loro… mi sentivo ancora più debole e indifesa. Proprio in quel momento mi sono improvvisamente ricordata di Dio. Ho pregato Dio in fretta e Gli ho chiesto di guidarmi. Poi un versetto della Bibbia entrò nella mia mente: “Ed essendo egli entrato nella barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco farsi in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma Gesù dormiva. E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: Signore, salvaci, siam perduti. Ed egli disse loro: Perché avete paura, o gente di poca fede? Allora, levatosi, sgridò i venti ed il mare, e si fece gran bonaccia” (Matteo 8:23-26). Ho pensato: Giusto! Credo in Dio. Dio comanda la vita e la morte di tutti. Con Dio al mio fianco, di cosa ho paura? Così ho pregato di nuovo Dio: “O Dio, da quando Ti seguo, dovrei sottomettermi ai Tuoi disegni e alle Tue disposizioni. Anche il disastro di oggi è nelle Tue mani. Se morirò, vorrei ringraziare la Tua rettitudine perché sono un essere umano corrotto, quindi non importa cosa sceglierai per me: sono pronta. Dio, dammi un cuore forte perché io possa donarTi la mia vita. Se sopravviverò, testimonierò per Te, testimonierò la mia esperienza per permettere a più persone di adorarTi. Amen!” Dopo la preghiera sentivo quiete nel mio cuore e non avevo più alcun timore. A causa della paura e dell’ansia, mi sentii un po’ stanca e inconsciamente, tenevo entrambi i lati delle sbarre di ferro e mi addormentai.
Quando mi svegliai, il vento si era placato e il sole splendeva nella cabina. Mi alzai e non potevo fare a meno di sentirmi emozionata e piangevo di felicità. Mi inginocchiai e pregai Dio: “O Dio, è grazie alla Tua protezione che sono sfuggita alla morte e sei Tu che mi hai dato fede affinché non temessi la morte. Grazie Dio!” Dopo essermi lavata, andai a lavorare. Quando andai al ponte superiore e vidi che erano tutte lì, mi sentii così felice. Scherzosamente, mi dissero: “Abbiamo visto che ti sei addormentata. Se stata così coraggiosa da riuscire a dormire in quel frangente. Eravamo tutte in attesa della morte, ma solo tu sei riuscita a dormire”. Non riuscivano a capire che non era perché fossi coraggiosa, ma perché avevo la fede e il potere di affidarmi a Dio e di obbedirGli. Come dice la parola di Dio: “Voglio che tutti quanti gli uomini vedano che tutto ciò che ho fatto è giusto ed è espressione della Mia indole; non è opera dell’uomo, e men che meno della natura, che ha creato l’umanità. Al contrario, sono Io Colui che nutre ogni essere vivente nel creato. Senza la Mia esistenza, l’umanità può solo perire e subire il flagello delle calamità. Nessun essere umano vedrà mai più il bel sole e la luna, o il mondo verde; l’umanità incontrerà solo il gelo della notte e l’inesorabile valle di tenebre dell’ombra della morte. Io sono la sola salvezza dell’umanità. Sono la sola speranza dell’umanità e ancor più, sono Colui su cui riposa l’esistenza di tutto il genere umano”.
Attraverso l’esperienza della tempesta in mare, ho visto ancora più chiaramente: l’autorità e la sovranità di Dio non possono essere sostituite da nessun essere da Lui creato. Solo Dio può governare su tutte le cose ed è il pilastro del mio cuore. Sia fatta la Sua gloria! Amen!
Fonte: Investigare la Bibbia
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