L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso I Parte 3
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B. Noè
1. Dio intende distruggere il mondo con un diluvio, dà istruzioni a Noè per costruire un’arca
(Gen 6:9-14) Questa è la posterità di Noè. Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio. E Noè generò tre figliuoli: Sem, Cam e Jafet. Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era ripiena di violenza. E Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché ogni carne avea corrotto la sua via sulla terra. E Dio disse a Noè: ‘Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta; poiché la terra, per opera degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di gofer; falla a stanze, e spalmala di pece, di dentro e di fuori.
(Gen 6:18-22) ‘Ma io stabilirò il mio patto con te; e tu entrerai nell’arca: tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie e le mogli de’ tuoi figliuoli con te. E di tutto ciò che vive, d’ogni carne, fanne entrare nell’arca due d’ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. Degli uccelli secondo le loro specie del bestiame secondo le sue specie, e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due d’ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita. E tu prenditi d’ogni cibo che si mangia, e fattene provvista, perché serva di nutrimento a te e a loro’. E Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli avea comandato.
Dopo aver letto questi passaggi, avete ora un’idea generale di chi sia Noè? Che tipo di persona è? Il testo originale recita: “Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi”. Secondo la capacità di comprensione di chi vive nell’epoca moderna, che tipo di persona a quel tempo poteva essere considerata un uomo giusto? Un uomo giusto dovrebbe essere un uomo perfetto. Sapete se quest’uomo perfetto sia perfetto agli occhi degli uomini o agli occhi di Dio? Senza dubbio quest’uomo è perfetto agli occhi di Dio e non dell’uomo. Questo è sicuro! Poiché l’uomo è cieco e non riesce a vedere e soltanto Dio scruta tutta la terra e ogni singola persona, soltanto Dio sa che Noè è un uomo perfetto. Pertanto, il piano di Dio di distruggere il mondo con un diluvio iniziò nel momento in cui Egli si rivolse a Noè.
Quando giunse quel momento, Dio volle invitare Noè a compiere qualcosa di molto importante. Perché Egli dovette farlo? Perché allora Dio aveva un piano nel Suo cuore: distruggere il mondo con un diluvio. Perché distruggere il mondo? Questo verso dice: “Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era ripiena di violenza”. Che cosa notate nella frase “la terra era ripiena di violenza”? Si assiste a un fenomeno sulla terra quando il mondo e la sua gente sono corrotti all’estremo ed è: “la terra era ripiena di violenza”. Nel linguaggio dei giorni nostri “ripiena di violenza” significa che tutto è confuso. Per l’uomo significa che non c’è ordine in nessuna classe sociale e che le cose sono piuttosto caotiche e difficili da gestire. Agli occhi di Dio, ciò significa che le persone di tutto il mondo sono troppo corrotte. Corrotte fino a che punto? Al punto che Dio non può più sopportare di osservarle e di essere paziente con loro. Corrotte al punto che Dio decide di distruggerle. Quando Dio divenne intenzionato a distruggere il mondo, pianificò di trovare qualcuno per costruire un’arca. Allora scelse Noè per questo compito, ossia consentì a Noè di costruire un’arca. Perché scegliere Noè? Agli occhi di Dio Noè è un uomo giusto e qualunque richiesta Dio gli avesse fatto, egli avrebbe agito di conseguenza. Ciò significa che Noè avrebbe fatto qualsiasi cosa Dio gli avesse detto di fare. Dio voleva trovare una persona del genere per lavorare con Lui, perché portasse a termine il compito che gli aveva assegnato, per completare il Suo lavoro sulla terra. A quei tempi c’era qualcun altro a parte Noè che potesse svolgere questo lavoro? Assolutamente no! Noè era l’unico candidato, l’unico che avrebbe potuto eseguire il compito che Dio gli aveva affidato e così Dio lo scelse. Ma all’epoca il campo d’azione di Dio e i criteri per salvare le persone erano gli stessi di adesso? La risposta è che c’è una differenza abissale! Perché vi pongo questa domanda? Durante quel periodo Noè era l’unico uomo giusto agli occhi di Dio, implicitamente i suoi figli e sua moglie non erano persone giuste, ma Dio li mantenne comunque in vita grazie a Noè. Nei loro confronti Dio non aveva le pretese che ha verso le persone di oggi, bensì mantenne in vita tutti gli otto membri della famiglia di Noè. Questi ricevettero la benedizione di Dio grazie alla rettitudine di Noè. Se non ci fosse stato Noè, nessuno di loro avrebbe potuto portare a termine il compito assegnato da Dio. Pertanto, si ritiene che all’epoca Noè fosse l’unica persona destinata a sopravvivere alla distruzione del mondo e che gli altri non facessero che beneficiarne. Ciò dimostra che, nell’epoca precedente a quella in cui Dio cominciò ufficialmente il Suo lavoro di gestione, i principi e i criteri secondo i quali trattava le persone e faceva loro delle richieste erano relativamente tolleranti. Ai giorni nostri il modo in cui Dio trattò le otto persone della famiglia di Noè sembra privo di equità. Ma rispetto al volume di lavoro che attualmente Egli svolge sugli uomini e a quanto ci trasmette della Sua parola, il trattamento usato da Dio con gli otto membri della famiglia di Noè fu soltanto un principio su cui si basava il Suo operato, date le circostanze dell’epoca. A titolo di raffronto, hanno ricevuto di più da Dio gli otto membri della famiglia di Noè oppure le persone che vivono nell’epoca attuale?
Il fatto che Noè sia stato chiamato a svolgere un compito è semplice ma, di contro, non è agevole il punto principale di ciò di cui stiamo parlando: l’indole di Dio, la Sua volontà e la Sua essenza in questa testimonianza. Per capire questi diversi aspetti di Dio dobbiamo prima intuire a che tipo di persona Dio desidera rivolgersi e, tramite questo, comprendere la Sua indole, volontà ed essenza. Questo è di cruciale importanza. Quindi, agli occhi di Dio, che tipo di persona è l’uomo a cui Egli Si rivolge? Deve essere una persona in grado di ascoltare le Sue parole e di seguire le Sue istruzioni. Nel contempo, deve anche essere una persona dotata di senso di responsabilità, che realizzi la parola di Dio considerandola come la responsabilità e il compito che è tenuta ad onorare. Dunque, questa persona deve necessariamente essere qualcuno che conosce Dio? No. In quel tempo Noè non aveva sentito parlare molto degli insegnamenti di Dio, né aveva fatto esperienza di alcuna opera divina. Pertanto, la conoscenza che Noè aveva di Lui era molto limitata. Sebbene qui sia riportato che Noè camminò con Dio, vide mai la Sua persona? La risposta è assolutamente no! Perché all’epoca alle persone arrivavano soltanto i messaggeri di Dio. Potevano rappresentarLo nel dire e nel fare le cose, ma si limitavano a comunicare la Sua volontà e le Sue intenzioni, e la persona di Dio non veniva mai rivelata agli uomini faccia a faccia. In questa parte delle Scritture, essenzialmente vediamo che cosa doveva fare Noè e quali erano le istruzioni che Dio gli impartì. Dunque qui qual era l’essenza espressa da Dio? Tutto ciò che Egli fa è pianificato con precisione. Quando vede che si verifica un qualcosa o una situazione, Egli applica dei criteri per valutare l’accaduto con i Suoi occhi, e questi criteri determinano il fatto che Egli attui o meno un piano per affrontare la questione, o il modo in cui gestire questa cosa e questa situazione. Dio non è indifferente, né privo di sentimenti nei confronti di tutte le cose. In realtà è l’esatto opposto. Qui c’è una frase che Dio ha pronunciato a Noè: “Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta; poiché la terra, per opera degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra”. Stavolta, nelle Sue parole, Dio disse che avrebbe distrutto soltanto gli uomini? No! Disse che stava per distruggere tutte le creature viventi fatte di carne. Perché Dio voleva la distruzione? Qui c’è un’altra rivelazione della Sua indole: ai Suoi occhi c’è un limite alla Sua pazienza nei confronti della corruzione degli uomini, del sudiciume, della violenza e della disobbedienza di tutte le creature fatte di carne. Qual è il Suo limite? Come Dio Stesso ha detto: “E Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché ogni carne avea corrotto la sua via sulla terra”. Che cosa significa la frase “poiché ogni carne avea corrotto la sua via sulla terra”? Significa che ogni essere vivente, compresi coloro che seguivano Dio, che pregavano il Suo nome, che una volta Gli facevano sacrifici, che riconoscevano verbalmente la Sua esistenza e addirittura Lo lodavano, nel momento in cui il loro comportamento diventò oltremodo corrotto e giunse alle orecchie di Dio, avrebbero dovuto essere distrutti. Questo era il Suo limite. Quindi fino a che punto Egli rimase paziente con l’uomo e con la corruzione di tutti gli esseri viventi fatti di carne? Fino a quando tutte le persone, credenti in Dio o non credenti, si incamminarono sulla strada sbagliata. Fino a quando non soltanto l’umanità era moralmente corrotta e piena di malvagità, ma addirittura non c’era nessuno che credesse nell’esistenza di Dio, né tantomeno qualcuno che credesse che il mondo fosse governato da Dio e che Egli potesse portare alle persone luce e rettitudine. Fino a quando l’uomo disprezzò l’esistenza di Dio e non Gli concesse di esistere. Nel momento in cui la corruzione umana avesse raggiunto questo punto, Dio non avrebbe più avuto pazienza. Con che cosa l’avrebbe invece sostituita? Con l’arrivo della Sua collera e della Sua punizione. Non è stata una rivelazione parziale dell’indole di Dio? Nell’epoca attuale, esiste ancora un uomo giusto ai Suoi occhi? C’è ancora un uomo perfetto ai Suoi occhi? È questa l’epoca in cui il comportamento di tutte le creature sulla terra fatte di carne è corrotto agli occhi di Dio? Di questi tempi, a parte quelli che Egli vuole rendere perfetti, coloro che possono seguirLo e accettare la Sua salvezza, le persone fatte di carne, non stanno mettendo alla prova il limite della pazienza divina? Tutto ciò che accade attorno a voi, che vedete con i vostri occhi e sentite con le vostre orecchie, che sperimentate personalmente ogni giorno in questo mondo, non è pieno di violenza? Agli occhi di Dio questo mondo e questa età non dovrebbero finire? Anche se lo scenario dell’epoca attuale è completamente differente da quello dell’epoca di Noè, i sentimenti e la collera provati da Dio nei confronti della corruzione umana rimangono esattamente gli stessi di allora. Egli è in grado di essere paziente grazie al Suo lavoro, ma in conformità con ogni tipo di circostanza e condizione, questo mondo agli occhi di Dio avrebbe dovuto essere distrutto molto tempo fa. La situazione è di gran lunga diversa da quella in cui si trovava il mondo quando venne distrutto dal diluvio. Ma qual è la differenza? Questo è anche l’aspetto che rattrista maggiormente il cuore di Dio e che forse nessuno di voi è in grado di valutare.
Quando stava distruggendo il mondo tramite il diluvio, Dio poté contare su Noè per costruire un’arca e fare una parte del lavoro preparatorio. Dio poté contare su un uomo, Noè, per fare questa serie di cose per conto Suo. Ma nell’età attuale Egli non ha nessuno a cui rivolgerSi. Perché? Ogni singola persona qui seduta probabilmente comprende e capisce molto bene la ragione. C’è bisogno che ve la esponga a chiare lettere? Dicendola ad alta voce potrei farvi perdere la faccia e turbare tutti i presenti. Alcune persone potrebbero dire: “Malgrado agli occhi di Dio non siamo uomini giusti e perfetti, se Egli ci desse le istruzioni per fare qualcosa, saremmo comunque capaci di seguirle con successo. Prima, quando Egli disse che sarebbe arrivato un disastro apocalittico, abbiamo iniziato a preparare pietanze e oggetti di cui avremmo avuto bisogno in caso di catastrofe. Tutto questo non è stato fatto in conformità con le richieste di Dio? Non stavamo effettivamente collaborando con la Sua opera? Le cose che abbiamo fatto non possono essere paragonate a quello che ha fatto Noè? Non abbiamo dimostrato una vera obbedienza facendo quello che abbiamo fatto? Non stavamo seguendo le istruzioni di Dio? Non abbiamo fatto ciò che Egli ha detto proprio perché abbiamo fede nelle Sue parole? Allora perché Egli è ancora triste? Perché dice di non avere nessuno su cui poter contare?” C’è qualche differenza tra le vostre azioni e quelle di Noè? Qual è? (Preparare le scorte di cibo oggi per il disastro è stata una nostra intenzione.) (Le nostre azioni non possono essere definite “giuste”, mentre Noè è un uomo giusto agli occhi di Dio.) Ciò che dite non è così distante. Quello che fece Noè è materialmente diverso da ciò che le persone stanno facendo adesso. Quando Noè agì secondo le istruzioni impartitegli da Dio, non conosceva le Sue intenzioni, e non sapeva che cosa Egli volesse portare a termine. Dio gli aveva soltanto dato un ordine, le istruzioni per fare qualcosa, ma senza molte spiegazioni ed egli andò avanti e completò il suo compito. Non cercò di capire in privato quali fossero le intenzioni di Dio, né provò a resisterGli o ebbe esitazioni di sorta. Egli fece soltanto ciò che gli era stato detto di fare con un cuore puro e semplice. Fece qualsiasi cosa che Dio gli permise di fare, ascoltando la Sua parola e obbedendola erano la convinzione di Noè. Questa fu la maniera lineare e semplice con cui svolse l’incarico che Egli gli aveva affidato. La sua essenza, l’essenza delle sue azioni, era l’obbedienza, non cercava di mettere in dubbio le intenzioni divine, né di resistere a Dio, e inoltre non pensava ai suoi interessi personali, guadagni e perdite. In più, quando Egli disse che avrebbe distrutto il mondo con un diluvio, non chiese quando sarebbe successo, non tentò di andare a fondo della questione, e certamente non domandò a Dio come avrebbe distrutto il mondo. Semplicemente seguì le istruzioni divine. Comunque, e con cosa, Dio volesse che questa cosa venisse compiuta, e Noè fece esattamente quanto chiestogli da Lui, e si mise al lavoro subito dopo. Lo fece con l’atteggiamento di chi desidera soddisfare Dio. Si comportò così per aiutare se stesso a evitare il disastro? No. Chiese a Dio quanto ci sarebbe voluto prima che il mondo fosse distrutto? Non lo fece. Gli domandò o sapeva quanto tempo sarebbe stato necessario per costruire l’arca? Non sapeva nemmeno questo. Egli si limitò solamente a obbedire, ascoltare e agire di conseguenza. Le persone dei nostri tempi non sono uguali: non appena una piccola informazione trapela attraverso la parola di Dio, non appena le persone percepiscono che c’è un problema o qualcosa che non va, entrano subito in azione per preparare ciò che mangeranno, berranno e useranno nel periodo immediatamente successivo, a prescindere dal prezzo da pagare, addirittura pianificando la via di fuga per il momento in cui arriverà il disastro. È ancora più interessante osservare che, in questo momento chiave, i cervelli umani sono molto “utili”. In circostanze nelle quali Dio non ha impartito nessuna istruzione, l’uomo può programmare qualsiasi cosa in maniera molto appropriata, praticamente “perfetta”. Le affermazioni di Dio, le Sue intenzioni o i Suoi desideri non interessano a nessuno, e nessuno prova a capirli. Non è questa la differenza più grande tra Noè e le persone che vivono ai giorni nostri?
In questa testimonianza della storia di Noè, riscontrate una parte dell’indole di Dio? C’è un limite alla Sua pazienza nei confronti della corruzione, dell’indecenza e della violenza degli uomini. Quando raggiungerà tale limite, Egli non sarà più paziente e adotterà invece una nuova gestione e un nuovo piano, inizierà a fare ciò che deve e svelerà le Sue azioni e l’altra parte della Sua indole. Questa Sua azione non intende dimostrare che Egli non deve mai essere offeso dall’uomo, o che è pieno di autorità e in collera, e non è nemmeno per mostrare che può distruggere l’umanità. Il fatto è che la Sua indole e la Sua essenza santa non possono più permettere questa situazione, non hanno più la pazienza di sopportare che questa categoria di uomini viva dinanzi a Lui e sotto la Sua autorità. Vale a dire, quando tutti gli uomini saranno contro di Lui, quando non ci sarà nessuno che Egli possa salvare su tutta la terra, Egli non avrà più la pazienza di tollerare queste persone e, senza alcun dubbio, porterà avanti il Suo piano volto a distruggerle. Un’azione del genere compiuta da Dio è determinata dalla Sua indole. Questa è una conseguenza necessaria, che ogni essere creato sotto la Sua autorità deve sopportare. Ciò non mostra che nell’epoca attuale Dio non può aspettare a completare il Suo piano e salvare le persone che vuole salvare? In queste circostanze, cosa Gli importa di più? Non Gli interessa il modo in cui coloro che non Lo seguono per niente, o coloro che Gli si oppongono Lo trattano o Gli resistono in tutti i modi, e neppure il modo in cui l’umanità Lo sta denigrando. Gli interessa soltanto che quelli che Lo seguono, oggetto della Sua salvezza secondo il Suo piano, siano stati resi perfetti da Lui, e che abbiano raggiunto la Sua soddisfazione. Alle persone che invece non Lo seguono, Egli solo occasionalmente dà una piccola punizione per manifestare la Sua collera. Per esempio: tsunami, terremoti, eruzioni vulcaniche, eccetera. Nel contempo Egli protegge con forza e Si prende cura di coloro che Lo seguono e sono sul punto di essere salvati da Lui. L’indole di Dio è questa: da un lato può usare estrema pazienza e tolleranza con le persone che intende rendere perfette, e aspettarle per tutto il tempo che Gli è possibile; dall’altro, Dio odia fortemente e respinge la stirpe di Satana, che non Lo segue e Gli si oppone. Malgrado Egli non Si preoccupi se questa progenie di Satana Lo segua o Lo veneri, Egli la detesta comunque, anche se nel Suo cuore ha pazienza nei suoi riguardi e, mentre ne determina la fine, aspetta anche l’arrivo delle fasi del Suo piano di gestione.
Diamo uno sguardo al passaggio successivo.
2. La benedizione di Dio a Noè dopo il diluvio
(Gen 9:1-6) E Dio benedisse Noè e i suoi figliuoli, e disse loro: ‘Crescete, moltiplicate, e riempite la terra. E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutto questo, come l’erba verde; ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue. E, certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale; e chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla mano d’ogni suo fratello. Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo, perché Dio ha fatto l’uomo a immagine sua’.
Che cosa notate in questo passaggio? Perché ho scelto questi versi? Perché non ho scelto un brano su Noè e sulla vita della sua famiglia sull’arca? Perché queste informazioni non hanno molto a che vedere con l’argomento di cui stiamo parlando oggi. Noi stiamo prestando attenzione all’indole di Dio. Se volete sapere qualcosa su questi dettagli potete prendere la Bibbia per dedicarvi a una lettura personale. Non approfondiremo qui questo aspetto. La cosa principale di cui parleremo oggi è il modo in cui imparare a conoscere le azioni di Dio.
Dopo che Noè accettò le istruzioni di Dio, costruì l’arca e sopravvisse ai giorni in cui Dio usò il diluvio per distruggere il mondo, l’intera famiglia di Noè rimase in vita. A parte gli otto membri della famiglia di Noè, tutta l’umanità venne distrutta, così come tutte le creature viventi sulla terra. Dio diede benedizioni a Noè e disse alcune cose a lui e ai suoi figli. Si trattò di ciò che gli stava concedendo e della Sua benedizione su di lui. Queste sono la benedizione e la promessa che Dio concesse a qualcuno in grado di ascoltarLo e di accettare le Sue istruzioni, e anche la maniera in cui Dio ricompensa le persone. Vale a dire, a prescindere dal fatto che Noè fosse un uomo perfetto o giusto agli occhi di Dio, e indipendentemente da quanto sapesse su di Lui, in breve, Noè e i suoi tre figli ascoltarono tutti le Sue parole, si coordinarono con il Suo lavoro, e fecero ciò che dovevano fare in conformità con le Sue istruzioni. Di conseguenza, aiutarono Dio a preservare gli uomini e vari tipi di creature viventi dopo la distruzione del mondo tramite il diluvio, dando un grande contributo al passo successivo del piano di gestione di Dio. Grazie a tutto ciò che aveva fatto, Egli benedì Noè. Forse, per le persone che vivono ai giorni nostri, ciò che fece Noè non è neanche degno di menzione. Alcuni potrebbero perfino pensare: Noè non fece nulla; Dio aveva deciso di tenerlo in vita, quindi lui sarebbe sicuramente sopravvissuto. La sua sopravvivenza non è merito suo, è ciò che Dio voleva che succedesse, perché l’uomo è passivo. Ma non è quello che pensava Dio. Per Lui non conta se le persone sono eccellenti o insignificanti, finché sono in grado di ascoltarLo, di obbedire alle Sue istruzioni e ai compiti che assegna loro, e di cooperare con la Sua opera, la Sua volontà e il Suo piano, in modo tale che la Sua volontà e il Suo disegno possano essere compiuti agevolmente; solo allora la loro condotta sarà degna della Sua celebrazione e di ricevere la Sua benedizione. Dio fa tesoro di queste persone e ha grande cura delle loro azioni, del loro amore e del loro affetto per Lui. Questo è l’atteggiamento di Dio. Quindi perché Egli benedì Noè? Perché Dio ricompensa in questa maniera le azioni e l’obbedienza dell’uomo.
In merito alla benedizione impartita da Dio a Noè, non mancherà chi dirà: “Se l’uomo ascolta Dio e Lo soddisfa, Egli dovrebbe benedirlo. È ovvio!” Possiamo dirlo? Altri risponderanno: “No”. Perché non possiamo dirlo? Altri ancora affermeranno: “L’uomo non è degno di godere della benedizione di Dio”. Ma questo non è del tutto vero. Perché quando una persona accetta ciò che Dio le affida, Egli segue un modello per giudicare se le azioni di questa persona sono buone o cattive, se la persona ha obbedito, se ha fatto la Sua volontà e se ciò che fa è dotato dei requisiti necessari. Quello che importa a Dio è il cuore delle persone, non le loro azioni da un punto di vista esteriore. Non è che benedica qualcuno finché fa una determinata cosa, a prescindere da come la fa. Questo è un malinteso su Dio creato dalle persone. Egli non osserva soltanto il risultato finale delle cose, ma pone più enfasi su com’è il cuore di una persona e su com’è il suo atteggiamento durante lo sviluppo delle cose, e inoltre guarda se ci sono l’obbedienza, la considerazione e il desiderio di soddisfare Dio nel suo cuore. A quel tempo quanto sapeva Noè su Dio? Tanto quanto le dottrine che conoscete adesso? Per quanto concerne gli aspetti della verità, come ad esempio i concetti e la conoscenza di Dio, aveva ricevuto tutti gli insegnamenti e le indicazioni che avete ricevuto voi? No! Ma c’è un fatto innegabile: nella coscienza, nella mente e anche nella profondità del cuore della gente che vive ai nostri tempi, le loro idee dell’atteggiamento nei riguardi di Dio sono indistinte e ambigue. Si potrebbe anche dire che alcune persone mantengono un atteggiamento negativo nei confronti dell’esistenza di Dio. Ma nel cuore di Noè e nella sua coscienza, l’esistenza di Dio era incontestabile e indiscutibile, e dunque la sua obbedienza a Lui era sincera e fu in grado di superare la prova. Il suo cuore era puro e aperto a Dio. Non gli serviva conoscere a fondo le dottrine per convincersi a seguire ogni Sua parola, né aveva bisogno di tanti fatti per dimostrare la Sua esistenza, cosicché poté accettare il compito che Dio gli assegnò ed essere in grado di fare ciò che Egli gli lasciò fare. Questa è la differenza sostanziale tra Noè e le persone dei giorni nostri, ed è precisamente anche la vera definizione di com’è un uomo perfetto agli occhi di Dio. Egli vuole persone come Noè, è proprio il tipo di persona che Dio loda e benedice. Per voi queste considerazioni sono state illuminanti in qualche modo? Le persone osservano gli altri dall’esterno, mentre Dio guarda ai loro cuori e alla loro essenza. Egli non permette a nessuno di essere reticente o di avere dubbi nei Suoi confronti, né di avere sospetti o metterLo alla prova in alcun modo. Perciò, anche se le persone del nostro tempo si trovano faccia a faccia con la parola di Dio o, si potrebbe addirittura dire, faccia a faccia con Lui, a causa di qualcosa di profondo nel loro cuore, dell’esistenza della loro parte corrotta, e del loro atteggiamento ostile nei Suoi confronti, sono state ostacolate nel professare la propria sincera fede in Dio e nel continuare a obbedirGli. A causa di ciò è molto difficile per loro godere della stessa benedizione che Dio ha impartito a Noè.
da La Parola appare nella carne
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente
Saperne di più: Il Lampo da Levante
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