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27 dicembre 2017

Discorso di Dio Onnipotente | L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso III Parte 8





L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso III Parte 8

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13. Gesù mangia del pane e spiega le Scritture dopo la Sua resurrezione
(Luca 24:30–32) E quando si fu messo a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, e spezzatolo lo dette loro. E gli occhi loro furono aperti, e lo riconobbero; ma egli sparì d’innanzi a loro. Ed essi dissero l’uno all’altro: Non ardeva il cuor nostro in noi mentr’egli ci parlava per la via, mentre ci spiegava le Scritture?
14. I discepoli danno da mangiare a Gesù del pesce arrostito
(Luca 24:36–43) Or mentr’essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! Ma essi, smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito. Ed egli disse loro: Perché siete turbati? E perché vi sorgono in cuore tali pensieri? Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché son ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io. E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma siccome per l’allegrezza non credevano ancora, e si stupivano, disse loro: Avete qui nulla da mangiare? Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito; ed egli lo prese, e mangiò in loro presenza.
Adesso analizzeremo questi due passaggi delle Scritture. Il primo racconta che il Signore Gesù mangiava del pane e spiegava le Scritture dopo la Sua resurrezione, mentre il secondo narra che il Signore Gesù mangiava del pesce arrostito. In che modo questi due passaggi aiutano a conoscere l’indole di Dio? Che tipo di immagine riuscite a ricreare da queste descrizioni del Signore Gesù che mangia del pane e poi del pesce arrostito? Se il Signore Gesù mangiasse del pane davanti a voi, come vi sentireste? O se Egli stesse mangiando al vostro stesso tavolo, gustando pesce e pane con i Suoi commensali, che genere di sensazione provereste in quel momento? Se pensaste che vi sentireste molto vicini al Signore, che Egli è molto intimo con le persone, allora avreste l’intuizione giusta. È esattamente questa il risultato che il Signore Gesù voleva suscitare mangiando pane e pesce di fronte alla folla dopo la Sua resurrezione. Se dopo la Sua resurrezione il Signore Gesù avesse unicamente parlato con le persone, se esse non avessero potuto avvertire la Sua concreta presenza ma avessero percepito che fosse uno Spirito irraggiungibile, come si sarebbero sentite? Non sarebbero rimaste deluse? Se le persone si fossero sentite deluse, non si sarebbero sentite anche abbandonate? Non avrebbero avuto l’impressione che ci fosse una distanza con il Signore Gesù Cristo? Che tipo di impatto negativo avrebbe creato questa distanza sul rapporto tra la gente e Dio? Sicuramente le persone avrebbero avuto paura e non avrebbero osato avvicinarsi a Lui, mantenendoLo a una rispettosa distanza. Da allora in poi, avrebbero troncato la loro relazione intima con il Signore Gesù Cristo, e sarebbero tornate a un rapporto tra l’umanità e il Dio che sta nei cieli, come succedeva prima dell’Età della Grazia. Il corpo spirituale che gli uomini non potevano toccare né sentire avrebbe portato all’eliminazione della loro intimità con Dio, e avrebbe causato la fine di quel rapporto di familiarità, instaurato durante la vita da uomo del Signore Gesù Cristo e che non prevedeva distanza tra Lui e gli esseri umani. Di fronte al corpo spirituale le persone hanno paura e vogliono fuggire, e mantengono uno sguardo silenzioso, fisso e intento. Non osano avvicinarsi né avere un dialogo con Lui, e tantomeno Lo seguono, hanno fiducia in Lui o nutrono delle speranze in Lui. Dio era riluttante a vedere questo tipo di sentimenti che gli esseri umani provavano per Lui. Non voleva vedere le persone desiderare di evitarLo o di allontanarsi da Lui; Egli voleva solo che esse Lo capissero, Gli si avvicinassero e fossero la Sua famiglia. Se la tua famiglia, i tuoi figli ti vedessero ma non ti riconoscessero, e non avessero il coraggio di avvicinarsi a te ma ti evitassero sempre, se non riuscisti a fare loro capire tutto ciò che hai fatto per loro, come ti sentiresti? Non sarebbe doloroso? Non avresti il cuore infranto? Dio Si sente proprio in questa maniera quando gli esseri umani Lo evitano. Quindi, dopo la Sua resurrezione, il Signore Gesù apparve ancora alle persone in carne e ossa, mangiò e bevve con loro. Dio considera gli uomini la Sua famiglia e vuole che anche loro Lo vedano nello stesso modo; soltanto così Dio può guadagnarli realmente, ed essi possono amarLo e venerarLo con sincerità. Adesso riuscite a capire il motivo per cui ho estratto questi due passaggi delle Scritture, nei quali il Signore Gesù mangia del pane e spiega le Scritture, e i discepoli Gli danno da mangiare del pesce arrostito dopo la Sua resurrezione?
Si può dire che le cose che il Signore Gesù disse e fece dopo la Sua resurrezione fossero profonde e fatte con buone intenzioni. Erano piene della gentilezza e dell’affetto che Dio mostra verso l’umanità, e dell’apprezzamento e della cura meticolosa con cui Egli gestiva la relazione intima che aveva instaurato con l’umanità durante la Sua vita da uomo. Ancor di più, esse erano piene della nostalgia e della speranza che Egli aveva di vivere una vita da uomo in cui potesse mangiare e stare con i Suoi seguaci. Quindi, Dio non voleva che le persone Lo sentissero distante, né che esse si distanziassero da Lui. E non voleva che l’umanità pensasse che il Signore Gesù dopo la Sua resurrezione non fosse più il Signore che era così intimo con le persone, che non fosse più insieme agli uomini perché era ritornato nel mondo spirituale, ritornato alla casa del Padre che gli uomini non avrebbero mai potuto vedere né raggiungere. Egli non voleva che le persone percepissero una differenza di posizione tra Lui e l’umanità. Quando Dio vede delle persone che vogliono seguirLo ma Lo mantengono a una rispettosa distanza, il Suo cuore soffre perché ciò significa che i loro cuori sono molto lontani da Lui, e che sarà molto difficile per Lui guadagnarli. Quindi, se Egli fosse apparso agli uomini in un corpo spirituale che essi non avrebbero potuto vedere né toccare, ciò li avrebbe ancora una volta distanziati da Dio, e avrebbe condotto l’umanità a vedere Cristo in un modo errato dopo la Sua resurrezione, a pensare che fosse diventato superbo, diverso dagli esseri umani, e qualcuno che non avrebbe più potuto sedersi a tavola e mangiare con gli uomini, perché essi sono peccaminosi, molto sporchi e non possono mai avvicinarsi a Dio. Affinché l’umanità cancellasse questi malintesi, il Signore Gesù fece una serie di cose che aveva fatto di frequente anche nella Sua carne, come dice la Bibbia: “prese il pane, lo benedisse, e spezzatolo lo dette loro”. Inoltre spiegò le Scritture alla gente, come era solito fare. Tutte queste azioni compiute dal Signore Gesù fecero sì che ogni persona che Lo vide capisse che il Signore non era cambiato, che era ancora lo stesso Signore Gesù. Anche se era stato crocifisso e aveva sperimentato la morte, era risorto e non aveva abbandonato l’umanità. Era ritornato per stare in mezzo agli uomini, e tutto il Suo essere non era cambiato. Il Figlio dell’uomo che Si trovava davanti alla gente era ancora lo stesso Signore Gesù. Il Suo comportamento e il Suo modo di conversare con le persone sembravano davvero familiari. Era ancora talmente pieno di benignità, grazia e tolleranza – era ancora quel Signore Gesù che amava gli altri come Se Stesso, che era capace di perdonare l’umanità settanta volte sette. Come sempre, mangiava con gli uomini, discuteva delle Scritture con loro e, cosa ancora più importante, proprio come prima era fatto di carne e ossa, e poteva essere toccato e visto. In questo modo il Figlio dell’uomo permise alle persone di provare quella sensazione di intimità, di sentirsi a loro agio e di vivere la gioia di riconquistare qualcosa che era andato perduto, e inoltre esse si sentirono abbastanza a loro agio da iniziare con coraggio e fiducia a fare affidamento e a gettare lo sguardo su questo Figlio dell’uomo, che poteva perdonare i peccati all’umanità. Cominciarono anche a pregare il Signore Gesù senza esitazioni, a pregare per ottenere la Sua grazia, la Sua benedizione, la pace, la gioia, il Suo affetto e la Sua protezione, e iniziarono ad operare delle guarigioni e a cacciare i demoni nel nome del Signore Gesù.
Durante il periodo in cui il Signore Gesù operò nella carne, la maggior parte dei Suoi seguaci non poté verificare completamente la Sua identità e le cose che disse. Quando salì sulla croce, essi nutrivano delle aspettative; quando poi fu crocifisso e portato nel sepolcro, essi furono delusi da Lui. In quel tempo, gli uomini nei loro cuori erano già passati dal mettere in dubbio al negare le cose che il Signore Gesù aveva detto nella Sua vita da uomo. E quando Egli uscì dal sepolcro e apparve alla gente singolarmente, la maggioranza delle persone che Lo avevano visto con i loro occhi, o avevano sentito la notizia della Sua resurrezione, gradualmente passò dalla negazione allo scetticismo. Soltanto dopo che il Signore Gesù consentì a Tommaso di mettere la mano nel Suo costato, dopo che spezzò il pane e lo mangiò di fronte alla folla dopo la Sua resurrezione, e dopo che consumò pesce arrostito davanti a loro, le persone accettarono con sincerità il fatto che il Signore Gesù fosse il Cristo incarnato. Era come se questo corpo spirituale fatto di carne e ossa, in piedi davanti a quelle persone, stesse destando tutti quanti da un sogno: il Figlio dell’uomo che Si trovava di fronte a loro era Colui che esisteva da tempo immemore. Aveva una forma, carne, ossa, e aveva già vissuto e mangiato con l’umanità per un lungo periodo… In quel momento, le persone sentirono che la Sua esistenza era reale e meravigliosa; erano gioiose, felici e piene di emozione. La Sua riapparizione consentì alla gente di vedere realmente la Sua umiltà e di percepire la Sua vicinanza, il Suo affetto e il Suo attaccamento all’umanità. Dopo questa breve riunione, coloro che avevano visto il Signore Gesù si sentirono come se fosse passata un’intera vita. I loro cuori disorientati, confusi, spaventati, ansiosi, anelanti e intorpiditi avevano trovato conforto. Non erano più scettici o delusi, perché adesso sentivano che c’era qualcosa in cui sperare e su cui fare affidamento. Il Figlio dell’uomo a cui Si trovavano di fronte sarebbe stato con loro per l’eternità, sarebbe stato la loro fortezza, il loro rifugio per sempre.
Anche se il Signore Gesù era resuscitato, il Suo cuore e la Sua opera non avevano abbandonato l’umanità. Con la Sua apparizione fece capire alle persone che, a prescindere dalla forma in cui sarebbe esistito, Egli le avrebbe accompagnate, avrebbe camminato con loro e sarebbe stato con loro in ogni momento e in ogni luogo. E in ogni momento e in ogni luogo, Egli avrebbe provveduto alle necessità dell’umanità e l’avrebbe pasciuta, consentendole di vederLo e toccarLo, e assicurandosi che essa non si sarebbe mai più sentita indifesa. Inoltre, il Signore Gesù voleva che le persone sapessero che in questo mondo non sono sole nella loro vita. Dio Si preoccupa per loro, è con loro ed esse possono sempre appoggiarsi a Lui, che è la famiglia di ognuno dei Suoi seguaci. Avendo la fortuna di poter fare affidamento su Dio, gli uomini non saranno più soli né indifesi, e coloro che Lo accetteranno come offerta sacrificale non saranno più oppressi dal peccato. Agli occhi del genere umano, le parti della Sua opera che il Signore Gesù realizzò dopo la Sua resurrezione erano piuttosto irrilevanti, ma a Mio parere ogni singola cosa fu ricca di significato e davvero preziosa, e ogni Sua azione ebbe la sua importanza e il suo peso.
Anche se la vita del Signore Gesù incarnato fu piena di dolore e sofferenza, attraverso la Sua apparizione nel Suo corpo spirituale, fatto di carne e ossa, Egli in maniera completa e perfetta portò a termine il compito di redimere l’umanità, che Si era prefissato durante la Sua vita da uomo. Iniziò il Suo ministero facendoSi carne, e lo concluse palesandoSi all’umanità nella Sua forma corporea. Egli proclamò l’Età della Grazia, avviò l’Età della Grazia attraverso la Sua identità di Cristo. Attraverso la Sua identità di Cristo, Egli realizzò la Sua opera nell’Età della Grazia, e rafforzò e guidò tutti i Suoi seguaci in quest’età. Si può dire che nella Sua opera Dio porti a termine realmente ciò che ha iniziato. Il Suo operato si articola in varie fasi e segue un progetto, ed è intriso della saggezza di Dio, della Sua onnipotenza e delle Sue meravigliose azioni. È pieno anche dell’amore e della misericordia di Dio. Ovviamente, il filo conduttore che lega tutta l’opera di Dio è la Sua preoccupazione per l’umanità; essa è permeata dei Suoi sentimenti di sollecitudine che non riesce mai a mettere da parte. In questi versi della Bibbia, in ogni singola cosa che il Signore Gesù fece dopo la Sua resurrezione, furono svelati le Sue immutate speranze e il Suo costante interesse per l’umanità, e anche la meticolosa attenzione e la gran cura con cui Dio Si occupava degli uomini. Finora, niente di tutto questo era cambiato – ve ne rendete conto? Quando riuscite a rendervene conto, il vostro cuore non si avvicina automaticamente a Dio? Se aveste vissuto in quell’epoca e il Signore Gesù vi fosse apparso dopo la Sua resurrezione, in una forma per voi tangibile e visibile, e Si fosse seduto di fronte a voi, avesse mangiato con voi pane e pesce, vi avesse spiegato le Scritture e avesse parlato con voi, come vi sareste sentiti? Felici? Colpevoli? Non sarebbero scomparsi i malintesi precedenti, il desiderio di evitare Dio, i conflitti con Lui e i dubbi su di Lui? Non sarebbe migliorata la relazione tra Dio e gli uomini?
Attraverso l’interpretazione di questi pochi capitoli della Bibbia, avete trovato qualche difetto nell’indole di Dio? Avete scoperto qualche adulterazione dell’amore di Dio? Avete notato astuzia o malvagità nell’onnipotenza o nella saggezza di Dio? Ovviamente no! Adesso potete dire con certezza che Dio è santo? Potete dire con certezza che le emozioni di Dio sono una manifestazione della Sua essenza e della Sua indole? Spero che dopo aver letto queste parole, ciò che avete compreso vi aiuti e vi porti benefici nella ricerca di un cambiamento nella vostra indole e nel sentimento di timore che provate verso Dio. Mi auguro anche che queste parole vi diano dei frutti che cresceranno giorno dopo giorno, portandovi così sempre più vicino a Dio e allo standard che Egli richiede, in modo tale che non vi annoiate più nella ricerca della verità, e che non pensiate più che la ricerca della verità e di un cambiamento nella vostra indole sia una cosa superflua o seccante. Piuttosto, l’espressione della reale indole di Dio e la Sua santa essenza devono motivarvi a desiderare ardentemente la luce e la giustizia, e ad aspirare a cercare la verità e l’adempimento della volontà di Dio, e a diventare uomini guadagnati da Dio, persone reali.
Oggi abbiamo parlato di alcune azioni che Dio compì nell’Età della Grazia quando Si fece carne per la prima volta. Da queste cose abbiamo visto l’indole che espresse e svelò nella Sua carne, e anche ogni aspetto di ciò che ha ed è. Tutti questi aspetti sembrano molto umanizzati, ma la realtà è che in sostanza tutto ciò che svelò ed espresse è inscindibile dalla Sua indole. I metodi e gli aspetti del Dio incarnato che manifestano la Sua indole nell’umanità sono inestricabilmente legati alla Sua essenza. Quindi, è molto importante che Dio Si sia fatto carne in mezzo agli uomini, e che abbia così potuto compiere la Sua opera. Ancora più rilevanti sono l’indole che rivelò e la volontà che espresse a ogni persona che viveva nella sua forma corporea, a ogni persona che viveva nella corruzione. Siete in grado di capire questa cosa? Dopo aver compreso l’indole di Dio, ciò che ha ed è, siete giunti a delle conclusioni sul modo in cui dovreste trattare Dio? In risposta a questa domanda, per concludere vorrei darvi tre avvertimenti: in primo luogo, non tentate Dio. Non importa quanto sia sviluppata la vostra capacità di capire Dio o quante nozioni abbiate sulla Sua indole, non tentateLo assolutamente. In secondo luogo, non battetevi con Dio per conquistare una posizione. Non contano il tipo di posizione datovi da Dio, il genere di lavoro che Egli vi ha affidato, il tipo di compito per il quale Egli vi ha cresciuti o quanto avete speso e sacrificato per Dio, non battetevi assolutamente con Lui per conquistare una posizione. Infine, non mettetevi in competizione con Dio. A prescindere dal fatto che capiate ciò che Dio fa con voi o che Gli obbediate, e qualunque cosa Egli predisponga per voi o vi apporti, non mettetevi assolutamente in competizione con Lui. Se riuscirete a tenere fede a questi tre avvertimenti, allora sarete relativamente al sicuro e non farete facilmente andare in collera Dio. Per oggi è tutto!
23 luglio 2014
Note a piè di pagina:
a. Il testo originale omette “questa espressione di”. 

da La Parola appare nella carne

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