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13 novembre 2019

Parola di Dio "Pratica (5)"

Durante l’Età della Grazia, Gesù pronunciò certe parole ed eseguì una fase dell’opera. Vi era un contesto per tali parole, che erano opportune per la condizione umana di quel tempo; Gesù parlava e operava nel modo che si addiceva al contesto dell’epoca. Espresse anche alcune profezie. Profetizzò che lo Spirito della verità sarebbe venuto negli ultimi giorni, durante i quali lo Spirito della verità avrebbe compiuto una fase dell’opera. Vale a dire che, al di fuori dell’opera che Egli Stesso doveva eseguire durante quell’età, Gesù non spiegò altri argomenti, ossia che vi erano limiti all’opera compiuta dal Dio incarnato. Perciò Gesù eseguì soltanto l’opera di quell’età e non compì altra opera priva di collegamenti con Lui. A quell’epoca non operava secondo sensazioni o visioni, ma nel modo che si addiceva all’epoca e al contesto. Nessuno Lo dirigeva o Lo guidava. La totalità della Sua opera si identificava in Lui, ossia era l’opera che doveva essere compiuta dallo Spirito di Dio incarnato: era l’intera opera avviata con l’incarnazione. Forse la grazia e la pace dell’Età della Grazia hanno fatto sì che le tue esperienze racchiudessero molte cose relative alle sensazioni o alla sensibilità umana. Gesù operava solo secondo ciò che Egli Stesso vedeva e udiva. In altri termini, lo Spirito operava direttamente; non serviva che Gli apparissero messaggeri a suscitarGli dei sogni, né che su di Lui risplendesse una grande luce per consentirGli di vedere. Operava in maniera libera e spontanea, poiché la Sua opera non si fondava sulle sensazioni. In altri termini, quando operava non procedeva a tentoni e non tirava a indovinare, ma faceva le cose con naturalezza, operando e parlando secondo le Sue idee e in base a ciò che vedeva con i Suoi occhi, cose che trasmetteva subito a ciascuno dei discepoli che Lo seguivano. Questa è la differenza tra l’opera di Dio e l’attività degli esseri umani: quando gli esseri umani agiscono, cercano e procedono a tentoni, sempre imitando e riflettendo sulla base delle fondamenta poste da altri al fine di ottenere un ingresso più profondo. L’opera di Dio consiste nel provvedere la Sua essenza, Egli compie l’opera che Egli Stesso deve compiere e non provvede alla chiesa usando la conoscenza derivante dall’attività di un qualsiasi essere umano; invece compie l’opera attuale in base alla condizione delle persone. Pertanto, operare in questo modo presenta una libertà migliaia di volte maggiore rispetto all’attività degli esseri umani. A questi ultimi sembra perfino che Dio non Si attenga al Suo dovere e operi come preferisce. Ma tutta l’opera da Lui eseguita è opera nuova, e tu devi sapere che l’opera di Dio incarnato non è mai fondata sulle sensazioni.
Quando i discepoli che all’epoca seguivano Gesù maturarono una certa esperienza, sentirono che era giunto il giorno di Dio e che ben presto si sarebbero incontrati col Signore. Questa era la sensazione che avevano e per loro tale sensazione era della massima importanza. Ma in realtà le sensazioni umane non sono affidabili. Interiormente i discepoli sentivano che forse erano quasi giunti al termine del loro viaggio o che tutto quanto facessero e subissero fosse stabilito da Dio. E Paolo disse di avere compiuto la sua corsa, di avere combattuto la battaglia e di attendersi di ricevere la corona di giustizia. Queste erano le sensazioni che aveva, e le trascrisse nelle epistole inviate alle chiese. Tali azioni erano una conseguenza del fardello che portava per le chiese e pertanto lo Spirito Santo non prestò attenzione a tale opera. All’epoca, quando disse “Mi è riservata la corona di giustizia”, non provava biasimo dentro di sé: non aveva alcun senso di disagio, né di rimprovero, perciò riteneva che questa sensazione fosse normalissima e del tutto esatta. Riteneva che provenisse dallo Spirito Santo. Però, vista con gli occhi di oggi, non proveniva dallo Spirito Santo. Non era altro che l’illusione di un uomo. Gli uomini avevano molte illusioni. All’epoca Dio non prestava loro attenzione né esprimeva alcuna opinione. Gran parte dell’opera dello Spirito Santo non viene compiuta attraverso le sensazioni umane: lo Spirito Santo non opera nelle sensazioni umane. Questo con l’eccezione dei tempi bui e difficili prima che Dio Si facesse carne o del periodo in cui non vi erano apostoli né collaboratori; durante quella fase l’opera dello Spirito Santo suscitava negli esseri umani sensazioni particolari. Per esempio: quando gli uomini non erano guidati dalla parola di Dio, nel pregare dovevano avere un’indescrivibile emozione di felicità, nel loro cuore vi era una sensazione di piacere, e si sentivano in pace e a proprio agio. Quando ricevettero la guida della parola, lo spirito delle persone si fece nitido e le loro azioni furono illuminate dalla parola. Naturalmente provavano anche sensazioni di serenità e di agio. Quando erano in pericolo, o Dio impediva loro di fare certe cose, nel loro cuore si sentivano inquieti e a disagio, ma non era come avere la gola contratta e non riuscire a respirare. Quando avevano questa sensazione, la causa poteva essere un ambiente troppo spaventoso od ostile, il che creava in loro una sensazione di terrore e perciò li rendeva estremamente ansiosi. Ma non era lo Spirito Santo a renderli timorosi in tale misura. In simili momenti, metà di tale sensazione proveniva dalla reazione nervosa delle persone e non tutto proveniva dallo Spirito Santo. Gli esseri umani vivono sempre immersi nelle loro sensazioni e così avviene da molti anni. Quando hanno il cuore in pace agiscono (ritenendo che la loro buona volontà sia una sensazione di pace) e quando non hanno il cuore in pace non agiscono (ritenendo che la loro riluttanza o avversione sia una sensazione di disagio). Se le cose procedono agevolmente, pensano che[a] sia la volontà di Dio. (In realtà, dovevano procedere senza intoppi, essendo questa la legge naturale delle cose.) Quando le cose non procedono agevolmente, pensano che[b] non sia la volontà di Dio e si affrettano a smentirsi. Ma il più delle volte, quando si verificano tali avvenimenti, seguono la legge naturale delle cose. Se ti fossi impegnato di più, sicuramente avresti gestito in maniera opportuna la questione, e tutto si sarebbe svolto senza intoppi. Immagina per esempio di uscire a comprare dei cavoli. Il prezzo di mercato è di due jiao[c] per un jin[d], ma tu ritieni che dovrebbe essere un jiao per un jin. In realtà, questo è solamente ciò che tu pensi in cuor tuo, e quando cerchi di acquistare a questo prezzo non ci riesci mai, e credi che Dio non voglia che tu acquisti cavoli.
La vita degli esseri umani racchiude troppe sensazioni. In particolare, da quando cominciano a credere in Dio, le loro sensazioni aumentano di giorno in giorno, creando continuamente in loro confusione e disorientamento. Non sanno da che parte incominciare e sono insicuri riguardo a molte cose; ma nella maggior parte dei casi, quando agiscono o parlano secondo le proprie sensazioni, purché non sia qualcosa che violi i grandi principi, lo Spirito Santo non reagisce. È come la corona di giustizia percepita da Paolo: per molti anni nessuno ritenne che le sue sensazioni fossero sbagliate, né Paolo stesso ritenne mai che le sue sensazioni fossero in errore. Da dove provengono le sensazioni umane? Sono naturalmente una reazione del cervello. Si producono sensazioni diverse a seconda dei vari ambienti e delle varie circostanze. Il più delle volte gli uomini traggono deduzioni secondo la logica umana e ricavano una serie di formule, il che conduce alla creazione di molte sensazioni umane. Senza rendersene conto, accedono alla propria deduzione logica e in questo modo tali sensazioni divengono quelle su cui le persone fanno affidamento nella vita, divengono una stampella emotiva della loro vita (come la corona di Paolo o il fatto di “incontrare il Signore nell’aria” di Witness Lee). Dio quasi non ha modo di interferire in queste sensazioni umane e deve consentire loro di svilupparsi per conto proprio. Oggi ti parlo apertamente e, se continui ad assecondare le tue sensazioni, non continui forse a vivere nella vaghezza? Non accetti la parola che è stata con chiarezza predisposta per te e fai sempre affidamento sui tuoi sentimenti personali. In ciò non sei forse come il cieco che tasta l’elefante?[e] E in definitiva che cosa ne guadagnerai?
Oggi tutta l’opera compiuta dal Dio incarnato è reale. Non è una cosa che tu possa percepire o che tu possa immaginare, tanto meno una cosa che tu possa dedurre: è soltanto una cosa che potrai capire quando gli avvenimenti riguarderanno te. Talvolta, anche quando riguardano te, comunque non riesci a capire chiaramente, e solo quando Dio fa le cose di persona, apportando grande chiarezza riguardo ai reali avvenimenti in corso, si può allora capire. A quell’epoca i discepoli di Gesù nutrivano molte illusioni. Ritenevano che il giorno di Dio stesse per arrivare e che presto sarebbero morti per Gesù e sarebbero stati in grado di incontrare il Signore Gesù; eppure questo momento non arrivava. Pietro era molto sensibile a questa sensazione. Attese sette interi anni, sempre sentendo che il momento fosse arrivato; ma non era arrivato. Ritenevano che la loro vita fosse giunta a maturazione, e le loro sensazioni si moltiplicarono e divennero sensibili; eppure andarono incontro a molti fallimenti e non riuscirono a realizzare i loro propositi. Loro stessi non sapevano che cosa stesse avvenendo. Ciò che veramente proveniva dallo Spirito Santo poteva forse non realizzarsi? Le sensazioni umane non sono affidabili. Poiché gli esseri umani hanno cervello, pensieri e proprie idee, fondati sul contesto e sulla situazione del momento, creano le proprie fervide associazioni mentali. In particolare, quando avviene qualcosa a persone di sana razionalità mentale, esse si emozionano eccessivamente e non possono evitare di creare fervide associazioni mentali. Ciò vale specialmente per gli “esperti” con elevate conoscenze e teorie, le cui associazioni mentali diventano ancora più copiose dopo molti anni trascorsi ad affrontare il mondo; senza che loro se ne rendano conto, tali associazioni si impadroniscono dei loro pensieri, diventando sensazioni potentissime, e in tal modo gli esperti sono soddisfatti. Quando gli esseri umani vogliono fare qualcosa, compaiono sensazioni e immaginazioni che fanno loro pensare di essere nel giusto. In seguito, quando vedono che non si sono realizzate, non riescono a determinare che cosa sia andato storto. Forse ritengono che Dio abbia modificato il Suo progetto.
Anche fra la popolazione dell’Età della Legge, molti avevano certe sensazioni, ma gli errori dovuti a tali sensazioni erano inferiori in confronto alla popolazione di oggi. Questo perché, in precedenza, gli esseri umani erano in grado di contemplare la manifestazione di Jahvè e potevano vedere dei messaggeri e facevano dei sogni. Oggi le persone sono incapaci di avere visioni o di vedere messaggeri e pertanto le loro sensazioni sono più spesso errate. È inevitabile che gli esseri umani abbiano sensazioni. Anche gli uomini dell’Antico Testamento avevano sensazioni e credevano che tali sensazioni fossero giustissime, ma fra loro spesso comparivano dei messaggeri, il che riduceva gli errori di tali sensazioni. Quando oggi gli uomini sentono che una cosa è particolarmente giusta e passano a metterla in pratica, lo Spirito Santo non li rimprovera. Interiormente non hanno sensazioni di alcun genere e sono in pace. Quando hanno terminato, è solo attraverso la comunione o la lettura della parola di Dio che scoprono di essersi sbagliati. Da un lato, non vi sono messaggeri che si manifestano agli esseri umani, i sogni sono scarsi e le persone non hanno alcuna visione celeste. Dall’altro lato, lo Spirito Santo non aumenta il Suo rimprovero e la disciplina nei confronti degli uomini; in loro non vi è quasi nulla dell’opera dello Spirito Santo. Pertanto, se non si nutrono e non si dissetano della parola di Dio,[f] non capiscono il cammino da praticare e non compiono una ricerca effettiva, non raccoglieranno nulla. I principi dell’opera dello Spirito Santo sono i seguenti: Egli non presta attenzione a ciò che non riguarda la Sua opera; se una cosa non rientra nell’ambito della Sua giurisdizione, non intercede mai, consentendo agli uomini di causare tutti i guai che desiderano. Puoi agire come vuoi, ma verrà il giorno in cui non saprai che cosa fare. Soltanto Dio opera con un unico obiettivo nella Sua carne, senza mai interferire né lasciarSi coinvolgere nell’attività e nel piccolo mondo degli uomini; invece Dio lascia al tuo mondo un ampio spazio di manovra e compie l’opera che deve compiere. Oggi non vieni rimproverato se spendi cinque mao di troppo, né vieni ricompensato se risparmi cinque mao. Sono questioni umane e non hanno il minimo collegamento con l’opera dello Spirito Santo: le tue azioni a questo riguardo non rientrano nell’ambito della Mia opera.
A quell’epoca Pietro pronunciò molte parole e svolse una grande attività. È possibile che niente di tutto questo provenisse da idee umane? È impossibile che provenisse tutto dallo Spirito Santo. Pietro era solo una creatura di Dio, era un seguace, era Pietro, non Gesù, e la loro sostanza non era la stessa. Anche se Pietro venne inviato dallo Spirito Santo, non tutto ciò che faceva e diceva[g] proveniva dallo Spirito Santo, poiché dopo tutto era un uomo. Paolo pronunciò molte parole e scrisse alle chiese molte epistole, che sono raccolte nella Bibbia. Lo Spirito Santo non esprimeva alcuna opinione, poiché l’epoca in cui Paolo scriveva le epistole era quella in cui veniva usato dallo Spirito Santo. Aveva visioni, le trascriveva e le trasmetteva ai fratelli e alle sorelle che erano nel Signore. Gesù non esprimeva opinioni e non aveva reazioni. Perché lo Spirito Santo agiva così? Perché lo Spirito Santo non lo fermava? Perché certe impurità provengono dai normali pensieri umani e sono inevitabili. Inoltre le sue azioni non derivavano da un’interruzione e non interferivano con la condizione normale degli uomini; quando vi è una certa attività della natura umana, gli uomini la trovano più facile da accettare. È normale che interiormente si mescolino i normali pensieri umani, purché tali impurità non interferiscano con nulla. In altri termini, le persone con pensieri normali sono tutte capaci di pensare in quel modo. Quando gli uomini vivono nella carne, hanno i loro pensieri, ma non vi è modo di espellere tali pensieri normali. Se hai un cervello, devi avere dei pensieri. Tuttavia, dopo avere sperimentato per un certo tempo l’opera di Dio, nel cervello delle persone ci saranno meno pensieri. Quando avranno sperimentato più cose, potranno capire chiaramente e così interromperanno di meno; in altri termini, quando l’immaginazione e la deduzione logica degli uomini vengono confutate, le sensazioni anomale diminuiranno. Tutti coloro che vivono nella carne hanno i loro pensieri, ma alla fine l’opera di Dio in loro raggiungerà il punto in cui tali pensieri non potranno più disturbarli, per vivere non faranno più affidamento sulle sensazioni, la loro statura morale effettiva crescerà e loro saranno in grado di vivere secondo la parola di Dio nella realtà senza più compiere azioni vaghe e vacue, e allora saranno incapaci di fare cose che causano interruzioni. In tal modo smetteranno di nutrire illusioni e da quel momento in poi le loro azioni rappresenteranno la loro vera statura morale.
Note a piè di pagina:
a. Il testo originale omette “pensano che”.
b. Il testo originale omette “pensano che”.
c. Il “jiao” (chiamato anche “mao”) è un’unità monetaria cinese. In Cina l’unità valutaria di base è lo yuan. Uno yuan è suddiviso in dieci jiao.
d. Il “jin” è una misura di peso cinese; un jin equivale a 500 grammi.
e. “Il cieco che tasta l’elefante” proviene dalla parabola dei ciechi e dell’elefante. Narra di alcuni ciechi i quali tastano tutti un elefante e ognuno ritiene che la parte da lui toccata rappresenti l’intero animale. Questa parabola è una metafora di come le persone scambino osservazioni o giudizi parziali per l’intera verità.
f. Il testo originale omette “della parola di Dio”.
g. Il testo originale omette “che faceva e diceva”.
da La Parola appare nella carne

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