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7 gennaio 2019

Storie della Bibbia: Giona profeta

La parola di Jahvè fu rivolta Giona, figliuolo di Amittai, in questi termini: ‘Lèvati, va’ a Ninive, la gran città, e predica contro di lei; perché la loro malvagità è salita nel mio cospetto’. Ma Giona si levò per fuggirsene a Tarsis, lungi dal cospetto di Jahvè; e scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarsis; e, pagato il prezzo del suo passaggio, s’imbarcò per andare con quei della nave a Tarsis, lungi dal cospetto di Jahvè. Ma Jahvè scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una forte tempesta, sì che la nave minacciava di sfasciarsi. I marinari ebbero paura, e ognuno gridò al suo dio e gettarono a mare le mercanzie ch’erano a bordo, per alleggerire la nave; ma Giona era sceso nel fondo della nave, s’era coricato, e dormiva profondamente. Il capitano gli si avvicinò, e gli disse: ‘Che fai tu qui a dormire? Lèvati, invoca il tuo dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo’. Poi dissero l’uno all’altro: ‘Venite, tiriamo a sorte, per sapere a cagione di chi ci capita questa disgrazia’. Tirarono a sorte, e la sorte cadde su Giona. Allora essi gli dissero: ‘Dicci dunque a cagione di chi ci capita questa disgrazia! Qual è la tua occupazione? donde vieni? qual è il tuo paese? e a che popolo appartieni?’ Egli rispose loro: ‘Sono Ebreo, e temo Jahvè, l’Iddio del cielo, che ha fatto il mare e la terra ferma’. Allora quegli uomini furon presi da grande spavento, e gli dissero: ‘Perché hai fatto questo?’ Poiché quegli uomini sapevano ch’egli fuggiva lungi dal cospetto di Jahvè, giacché egli avea dichiarato loro la cosa. E quelli gli dissero: ‘Che ti dobbiam fare perché il mare si calmi per noi?’ Poiché il mare si faceva sempre più tempestoso. Egli rispose loro: ‘Pigliatemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa forte tempesta vi piomba addosso per cagion mia’. Nondimeno quegli uomini davan forte nei remi per ripigliar terra; ma non potevano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. Allora gridarono a Jahvè, e dissero: ‘Deh, o Jahvè, non lasciar che periamo per risparmiar la vita di quest’uomo, e non ci mettere addosso del sangue innocente; poiché tu, o Jahvè, hai fatto quel che ti è piaciuto’. Poi presero Giona e lo gettarono in mare; e la furia del mare si calmò. E quegli uomini furon presi da un gran timore di Jahvè; offrirono un sacrifizio a Jahvè, e fecero dei voti.

Dialogo comico - "Occhi dappertutto"

Ci sono problemi ovunque in Cina che perseguitano i cristiani. Credere in Dio è difficile.

Dialogo comico - "Occhi dappertutto" 15 minuti per mostrarti la situazione della fede in Cina

Il dialogo comico Occhi dappertutto descrive come il Partito Comunista Cinese cerchi di mettere al bando la religione utilizzando perquisizioni su vasta scala in tutto il paese, nonché trasformando persone di ogni ceto e classe sociale in occhi per indagare, controllare e sorvegliare i cristiani. Con una performance vivida e umoristica, questo duo comico ci illustra tutti i metodi spregevoli e gli intenti detestabili con cui il PCC arresta i cristiani e, allo stesso tempo, ci fa vedere come i cristiani si affidino a Dio per evitare un paio d'occhi dopo l'altro, diffondere il Vangelo e testimoniare Dio.

6 gennaio 2019

Bisogna riconoscere la differenza tra Cristo incarnato, i falsi Cristi e i falsi profeti.

Versetti biblici di riferimento:

Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti (Matteo 24:24).
Io son la via, la verità e la vita (Giovanni 14:6).

Parole di Dio attinenti:

Colui che è l’incarnazione di Dio deve avere la Sua sostanza e la Sua espressione. Poiché Dio Si trasforma in carne, compirà l’opera che deve realizzare, e dal momento che Egli Si trasforma in carne, esprimerà ciò che è e sarà in grado di portare la verità all’uomo, dargli la vita e mostrargli la via. La carne che non contiene l’essenza di Dio non rappresenta certamente Dio incarnato: non c’è dubbio. Per esaminare se si tratta dell’incarnazione di Dio, l’uomo deve valutare l’indole che Egli esprime e le parole che pronuncia. In altri termini, il fatto che Egli sia o non sia Dio in carne, e che sia o non sia la vera via, deve essere giudicato dalla Sua essenza. E così, nello stabilire se si tratta[a] di Dio in carne, il punto è prestare attenzione alla Sua sostanza (la Sua opera, le Sue parole, la Sua indole e molto altro), anziché all’apparenza esteriore. Se l’uomo vede soltanto la Sua apparenza esteriore, e trascura la Sua essenza, ciò dimostra la sua ignoranza e la sua ingenuità.
da Introduzione in La Parola appare nella carne

L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso III Parte 1



L'opera di Dio, l'indole di Dio e Dio Stesso III

Queste varie condivisioni hanno avuto un notevole effetto su ogni singola persona. D’ora in poi gli uomini potranno finalmente sentire realmente la vera esistenza di Dio e la Sua effettiva vicinanza. Pur credendo in Lui da molti anni, non hanno mai compreso davvero i Suoi pensieri e le Sue idee come fanno adesso, né hanno sperimentato veramente le Sue azioni pratiche come in questo momento. A prescindere che si tratti di conoscenza o di pratica effettiva, quasi tutti hanno imparato qualcosa di nuovo e raggiunto una comprensione superiore, e si sono resi conto dell’errore nelle proprie ricerche passate, della superficialità della propria esperienza, del fatto che troppe cose non sono in armonia con la volontà di Dio e che ciò che più manca all’uomo è la conoscenza della Sua indole. Da parte delle persone, questa conoscenza è di tipo percettivo; per raggiungere il livello di conoscenza razionale sono necessari un approfondimento e un rafforzamento graduali attraverso le esperienze. Prima che gli uomini comprendano davvero Dio, soggettivamente si potrebbe dire che in cuor loro credano nella Sua esistenza, ma non hanno una reale comprensione di questioni specifiche, quali che tipo di Dio Egli sia in realtà, quale sia la Sua volontà, quale sia la Sua indole, e quale sia il Suo vero atteggiamento nei confronti dell’umanità. Ciò compromette notevolmente la fede delle persone in Lui: essa semplicemente non riesce a raggiungere la purezza o la perfezione. Anche se sei faccia a faccia con la parola di Dio, o se ritieni di averLo incontrato attraverso le tue esperienze, non si può ancora dire che tu Lo capisca completamente. Poiché non conosci i Suoi pensieri, né ciò che Egli ama e odia, ciò che Lo fa adirare e ciò che Gli dà gioia, non hai una vera comprensione di Lui. La tua fede è costruita su un fondamento di vaghezza e di immaginazione, basata sui tuoi desideri soggettivi. È ancora lungi dall’essere una fede autentica, e tu sei ancora lontano dall’essere un vero seguace.

5 gennaio 2019

Qual è la differenza tra l’opera di coloro che sono usati da Dio e l’opera dei capi religiosi?

Versetti biblici di riferimento:

E l’Eterno disse: “… Non così coi mio servitore Mosè, che è fedele in tutta la mia casa” (Numeri 12:6-7).
Guai ai pastori d’Israele, che non han fatto se non pascer se stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbon pascere? Voi mangiate il latte, vi vestite della lana, ammazzate ciò ch’è ingrassato, ma non pascete il gregge. Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella ch’era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con violenza e con asprezza. Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, son diventate pasto a tutte le fiere dei campi, e si sono disperse. Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese, e non v’è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi! (Ezechiele 34:2-6).

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