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4 luglio 2017

Le persone confuse non possono essere salvate

Le persone confuse non possono essere salvate

Le persone confuse non possono essere salvateÈ stato detto che “Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”, ma è un concetto di facile applicazione nella pratica? No, e alcuni sono incapaci di perseverare sino alla fine. Quando affrontano un periodo di prova, un dolore o una tentazione, potrebbero forse cadere e non essere in grado di proseguire oltre. Quando ciò accade quotidianamente, che si tratti di un piccolo o grande evento, può compromettere la tua determinazione, prendere posto nel tuo cuore, limitare la tua capacità di compiere il tuo dovere o dominare ogni tuo progresso – tutto questo deve essere trattato con serietà e dovrebbe essere analizzato con attenzione per cercare la verità, e così tutto quello che avviene nel regno dell’esperienza. Quando vengono colpiti dalla negatività, alcuni gettano la spugna e non riescono a rialzarsi dopo ogni battuta d’arresto. Costoro sono dei folli e dei mediocri, che trascorrono una vita intera senza raggiungere la verità, quindi come potrebbero perseverare sino alla fine? Se la stessa cosa ti succede dieci volte ma non ne trai alcun vantaggio, sei un individuo mediocre e inutile. Gli individui scaltri e quelli che possiedono davvero la capacità interiore di comprendere le questioni spirituali sono cercatori della verità, e otto volte su dieci sono forse in grado di trarre una qualche ispirazione, una lezione, l’illuminazione e un progresso da ciò che accade loro. Quando la stessa cosa avviene per dieci volte a dei mediocri, non una volta ne trarranno un vantaggio per la vita, non una volta realizzeranno un cambiamento e non una volta comprenderanno la loro natura prima che sia finita. Essi cadono tutte le volte che succede loro qualcosa, ogni volta necessitano di qualcuno che li trascini oppure li tiri, e gli altri devono assecondarli. Se nessuno li accontenta, li tira, li colpisce o li trascina, il gioco è concluso e non si rialzano. Ogni volta che ciò avviene, vi è il pericolo di cadere, e ogni volta essi rischiano di degenerare. Non è forse questa la loro fine? Esistono ancora dei motivi per salvarli? Salvare qualcuno significa mettere in salvo la parte che costituisce la sua volontà e la sua determinazione, e ciò che nel suo cuore anela alla verità e alla rettitudine. Dire che qualcuno è determinato significa che aspira alla rettitudine, alla bontà e alla verità, e che ha una coscienza. Dio salva questa parte di te, e attraverso ciò muta l’aspetto della tua indole corrotta. Se non possiedi simili aspetti, non puoi essere salvato. Se non aneli alla rettitudine o non esulti nella verità; se non hai la volontà di abbandonare le cose malevoli o la determinazione di patire le avversità; e se la tua coscienza è intorpidita così come la tua abilità di ricevere la verità, non sei sensibile alla verità o a ciò che accade; se non sai distinguere alcunché e non hai alcuna autonoma capacità di gestire o risolvere le cose, allora non c’è modo di essere salvato. Questo genere di individui non ha niente che ne garantisca il valore, non possiede nulla con cui valga la pena lavorare. La loro coscienza è svigorita, la loro mente è confusa; non esultano per la verità né aspirano alla rettitudine nel profondo del cuore e non reagiscono, a prescindere dalla chiarezza o dalla trasparenza con cui Dio parla della verità, come se fossero già morti. Non è forse finita per loro? Chiunque respiri può essere salvato con la respirazione artificiale e il suo respiro può essere ravvivato. Tuttavia, se costoro sono già morti e l’anima li ha lasciati, un simile intervento non sortirà alcun effetto. Quando ti succede qualcosa, indietreggi e non rechi alcuna testimonianza, quindi non puoi mai essere salvato e sei completamente finito. Quando affronti degli avvenimenti, devi compiere una scelta e trattarli nel modo giusto; devi calmarti e devi impiegare la verità per risolvere il problema. Che uso fai della tua normale comprensione di alcune verità? Esse non sono intese solo per sfamarti ed essere semplicemente espresse, né sono tenute a risolvere i problemi altrui; invece, sono intese per risolvere le tue difficoltà personali, e solo una volta che avrai eliminato i tuoi problemi potrai risolvere quelli degli altri. Perché Pietro viene definito un frutto? Perché possiede qualcosa di valore, qualcosa che merita il perfezionamento; ha la determinazione di cercare la verità e ha una ferma volontà; possiede la ragione, è disposto a patire le avversità e si rallegra della verità in cuor suo, e quando si trova davanti a un evento non lo lascia passare. Questi sono tutti punti di forza. Se non ne possiedi nessuno, ciò prelude a una difficoltà ed è un aspetto negativo. Non sai sperimentare alcunché, non hai esperienza e non sarai capace di risolvere le difficoltà dei tuoi sottoposti. Questo succede perché non sai entrare nella verità, quando ti accade qualcosa sei confuso, ti senti angosciato, piangi e sei negativo, fuggi e non sai assolutamente affrontare gli eventi nel modo giusto. Offrire la verità alle persone è offrire loro un principio nella condivisione, e se possiedi questa tacita sensibilità sperimenterai un’intesa di volontà. Tuttavia, se sei intorpidito e non accetti la verità, sarà inutile evidenziare le cose e non comprenderai con gli esempi. Poiché vieni sempre istruito una mano dopo l’altra, una volta che la mano ti abbandona, sei finito. Che tu sia colpito da piccoli o grandi problemi, sei sempre negativo, debole e non testimoni alcunché. Non riesci a fare quello che dovresti o non riesci a collaborare con chi dovresti, dimostrando di non avere né Dio né la verità nel tuo cuore. Al di là di come l’opera dello Spirito Santo muove le persone, queste possono ancora raggiungere i livelli più infimi confidando nella propria esperienza pluriennale, nelle tante verità che hanno udito o in un po’ di coscienza e affidandosi alla propria volontà per porre delle limitazioni; eppure, è sempre meglio del tuo attuale stato di intorpidimento e debolezza. Ciò è inconcepibile. Forse in questi due anni siete venuti con noncuranza, altrimenti come potreste essere così intorpiditi e indolenti? In realtà, hai rinnegato te stesso, dicendo: “Non sto bene, sono corrotto, le cose stanno semplicemente così, e sarò proprio corrotto!”. Hai chiuso la porta con le tue stesse mani e non ti sei sforzato, nemmeno riconoscendo che “Questa è la mia difficoltà. Puoi anche mandarmi semplicemente a casa!”. Non parli forse in modo insensato? Stai solo evitando la responsabilità e indietreggiando davanti a essa. Se hai una punta di coscienza e di ragione, dovresti completare adeguatamente la tua missione; essere un disertore è terribile ed equivale a tradire Dio. Ricercare la verità richiede una volontà salda e le persone troppo negative o troppo deboli non concluderanno alcunché. Non crederanno in Dio sino alla fine e il raggiungimento della verità e di un cambiamento d’indole sarà addirittura più vano. Soltanto chi persegue la verità con determinazione la otterrà e sarà perfezionato da Dio.

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