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16 luglio 2017

Come conoscere l’indole di Dio e il risultato della Sua opera Parte 2




Camminare sulla via di Dio: temere Dio ed evitare il male


Vi è un detto di cui dovreste prendere nota. Ritengo che questo detto sia molto importante, perché a Me viene in mente innumerevoli volte ogni giorno. Perché? Perché ogni volta che mi trovo di fronte a qualcuno, ogni volta che ascolto la storia di qualcuno, ogni volta che sento parlare dell’esperienza di qualcuno o della sua testimonianza di fede in Dio, uso sempre questo detto per soppesare se tale individuo sia o no il tipo di persona che Dio vuole, il tipo di persona che Dio gradisce. Allora qual è questo detto? Adesso state tutti attendendo con ansia. Quando lo rivelerò, forse vi sentirete delusi perché alcuni da molti anni lo sostengono a parole. Ma quanto a Me, non l’ho mai sostenuto a parole. Questo detto risiede nel Mio cuore. Allora qual è questo detto? È “camminare sulla via di Dio: temere Dio ed evitare il male”. Non è una frase straordinariamente semplice? Eppure, sebbene sia semplice, chi ne ha sinceramente una comprensione profonda percepirà che ha grande peso; che è di grande valore per la pratica; che è linguaggio di vita con la realtà della verità; che è un obiettivo da perseguire per tutta la vita per coloro che cercano di soddisfare Dio; e che è una via da seguire durante l’intera vita per chiunque tenga conto delle intenzioni di Dio. Allora che ne pensate: questo detto è la verità? Ha questo tipo di significato? Forse alcuni ci stanno riflettendo sopra, cercando di capirlo, e altri ancora lo considerano con sospetto: questo detto è molto importante? È davvero molto importante? È davvero così necessario e degno di essere sottolineato? Forse ad alcuni questo detto non piacerà molto perché ritengono che prendere la via di Dio e distillarla in quest’unico detto sia una semplificazione eccessiva. Prendere tutto quello che Dio ha pronunciato e ridurlo a un unico detto: non significa forse rendere Dio un po’ troppo insignificante? È così? Può darsi che la maggior parte di voi non capisca pienamente il profondo significato alla base di queste parole. Anche se ne avete preso nota, non intendete trovargli un posto nel vostro cuore; vi limitate a trascriverlo e lo riguardate e ci rimuginate sopra nel tempo libero. Altri non si preoccuperanno nemmeno di memorizzarlo, tanto meno di farne buon uso. Ma perché esamino questo detto? A prescindere dal vostro punto di vista o da ciò che ne penserete, devo esaminarlo perché è estremamente pertinente a come Dio stabilisce il destino dell’uomo. Qualunque sia la vostra attuale comprensione di questo detto o comunque lo consideriate, vi dirò ugualmente: se qualcuno lo sa mettere in pratica adeguatamente e soddisfare il criterio di temere Dio ed evitare il male, sarà sicuramente un sopravvissuto, sarà sicuramente uno con un destino favorevole. Se non riesci a rispondere al criterio indicato da questo detto, si può dire che il tuo destino sia un’incognita. Perciò vi parlo di questo detto per la vostra preparazione mentale e affinché sappiate quale tipo di criterio Dio adotti per valutarvi. Come ho appena indicato, questo detto è estremamente pertinente alla salvezza dell’uomo da parte di Dio e a come Egli stabilisca il destino dell’uomo. Dove risiede questa pertinenza? Vi piacerebbe davvero saperlo, perciò ne parleremo oggi.

Dio fa uso di varie prove per valutare se le persone temono Dio ed evitano il male


In ogni età Dio concede all'uomo alcune parole quando opera nel mondo, dicendo all'uomo alcune verità. Tali verità servono da via a cui l’uomo deve aderire, via che l’uomo deve percorrere, via che consente all'uomo di temere Dio ed evitare il male, e via che gli esseri umani devono mettere in pratica e a cui devono aderire nella loro vita e durante il loro percorso di vita. È per questi motivi che Dio concede all'uomo queste parole. A tali parole che provengono da Dio l’uomo deve aderire, e osservarle significa ricevere vita. Se una persona non vi aderisce, non le mette in pratica e non vive le parole di Dio nella sua esistenza, allora questa persona non sta mettendo in pratica la verità. E se non sta mettendo in pratica la verità non sta temendo Dio ed evitando il male, né può soddisfare Dio. Se una persona non può soddisfare Dio, non può ricevere la lode di Dio; questo tipo di persona non ha alcun esito finale. Allora in che modo, nel corso della Sua opera, Dio stabilisce il destino di una persona? Quale metodo usa Dio per stabilire il destino dell’uomo? Forse in questo momento non avete molta chiarezza su questo argomento, ma quando vi illustrerò il procedimento diventerà del tutto comprensibile. Questo perché molti l’hanno già sperimentato.

Nel corso della Sua opera, dal principio fino a oggi, Dio ha predisposto prove per ogni persona – o si potrebbe dire per ogni persona che Lo segue – e queste prove hanno dimensioni diverse. Vi sono coloro che hanno sperimentato la prova di essere rifiutati dalla propria famiglia; coloro che hanno sperimentato la prova di un ambiente ostile; coloro che hanno sperimentato la prova di essere arrestati e torturati; coloro che hanno sperimentato la prova di trovarsi di fronte a una scelta; coloro che hanno affrontato le prove del denaro e del prestigio. In linea di massima, ognuno di voi ha affrontato ogni sorta di prove. Perché Dio opera così? Perché Dio tratta tutti così? Che genere di risultato vuole ottenere? Questo è il punto importante di ciò che voglio dirvi: Dio vuole vedere se questa persona è del tipo che teme Dio ed evita il male. Ciò significa che quando Dio ti assegna una prova, facendoti affrontare qualche situazione, vuole valutare se tu sei o no quella persona che teme Dio ed evita il male. Se uno viene posto di fronte al dovere di custodire un’offerta e viene a contatto con quella di Dio, tu pensi che questa sia una cosa predisposta da Lui? Senza dubbio! Tutto ciò che affronti è qualcosa predisposto da Dio. Quando sei di fronte al problema, Dio ti osserverà in segreto, guardando che cosa decidi, come metti in pratica, a che cosa pensi. Il risultato finale è ciò che più interessa a Dio, poiché è il risultato che Gli consentirà di valutare se tu abbia o no soddisfatto il criterio di Dio in questa prova. Tuttavia, quando le persone sono poste di fronte a una certa questione, spesso non pensano al perché debbano affrontarla, né al criterio richiesto da Dio. Non pensano a cosa Dio voglia vedere in loro, a cosa Egli voglia ottenere da loro. Di fronte a tale questione, un individuo del genere pensa soltanto: “Questa è una cosa che devo affrontare; devo essere attento, non sconsiderato! Qualunque cosa succeda, questa è un’offerta di Dio e io non posso toccarla”. Tale persona ritiene di poter adempiere la propria responsabilità possedendo un modo di pensare così semplicistico. Dio sarebbe soddisfatto del risultato di questa prova? O non ne sarebbe soddisfatto? Potete parlarne. (Se uno teme Dio nel suo cuore, quando deve affrontare il dovere che gli consente di entrare in contatto con l’offerta di Dio, considererà solo quanto sarebbe facile offendere l’indole di Dio, perciò di sicuro procederà con cautela.) La tua risposta è sulla strada giusta, ma non ci arriva ancora del tutto. Camminare sulla via di Dio non riguarda il fatto di osservare regole in superficie. Invece significa che, quando sei posto di fronte a una questione, tu la veda prima di tutto come una situazione predisposta da Dio, una responsabilità assegnata da Lui o qualcosa che Egli ti ha affidato e, nell’affrontarla, che arrivi perfino a considerarla una prova mandata da Dio. Nell’affrontare tale questione, devi avere un criterio, devi pensare che proviene da Dio. Devi pensare a come gestirla in modo da poter adempiere la tua responsabilità ed essere fedele a Dio; a a come farlo senza far infuriare Dio né offendere la Sua indole. Abbiamo appena parlato di custodire offerte. Tale questione riguarda le offerte e implica anche il tuo dovere, la tua responsabilità. Sei moralmente impegnato verso questa responsabilità. Eppure, quando affronti tale questione, vi è qualche tentazione? Certo! Da dove proviene? La tentazione proviene da Satana e anche dall’indole malvagia e corrotta dell’uomo. Poiché vi è tentazione, ciò comporta il rendere testimonianza; anche rendere testimonianza è tua responsabilità e tuo dovere. Alcuni dicono: “È una questione così poco importante; è davvero necessario farne un affare di stato?” Certo che sì! Perché per camminare sulla via di Dio non possiamo lasciar perdere nulla che riguardi noi stessi né nulla che avvenga attorno a noi, nemmeno le piccole cose. Che noi riteniamo di doverci prestare attenzione o no, finché dobbiamo affrontare una questione non dobbiamo trascurare nulla. Tutto questo va considerato come una prova di Dio per noi. Com’è un atteggiamento del genere? Se hai un atteggiamento del genere, questo conferma un dato di fatto: il tuo cuore teme Dio ed è disposto a evitare il male. Se hai questo desiderio di soddisfare Dio, ciò che metti in pratica non è lontano dal criterio di temere Dio ed evitare il male.

Spesso alcuni ritengono che le questioni a cui le persone non prestano molta attenzione, le questioni che di solito non vengono menzionate, siano semplicemente inezie di scarsa rilevanza e non abbiano nulla a che vedere col mettere in pratica la verità. Quando tali persone devono affrontare proprio una questione del genere, non ci pensano più di tanto e lasciano correre. Ma in realtà è una lezione che dovresti studiare, una lezione su come temere Dio o come evitare il male. Inoltre, ciò di cui dovresti preoccuparti ancor più è sapere che cosa stia facendo Dio quando tale questione emerge e devi affrontarla. Dio è proprio al tuo fianco, a osservare ogni tua parola e ogni tuo atto, a osservare le tue azioni, i tuoi cambiamenti di idea: questa è l’opera di Dio. Alcuni dicono: “Allora perché non me ne accorgo?” Non te ne accorgi perché il modo di temere Dio ed evitare il male non è per te la via più importante a cui aderire. Pertanto non ti accorgi dell’impercettibile opera di Dio nell'uomo, che si manifesta a seconda dei diversi pensieri e azioni delle persone. Sei una persona sbadata! Cosa è una questione grande? Cosa è una questione piccola? Tutte le questioni che comportano il camminare sulla via di Dio non sono suddivise in grandi e piccole. Potete accettare questa cosa? (Possiamo accettarla.) In termini di questioni quotidiane, ve ne sono alcune che sono considerate molto grandi e significative e altre che sono considerate inezie di scarsa importanza. Le persone spesso considerano molto importanti le questioni grandi e ritengono che siano state inviate da Dio. Tuttavia, durante lo sviluppo di tali questioni, a causa della statura morale immatura e della scarsa levatura dell’uomo, egli spesso non è all’altezza delle intenzioni di Dio, non riesce a ottenere rivelazioni né ad acquisire alcuna conoscenza effettiva che abbia valore. Per ciò che riguarda le questioni piccole, vengono semplicemente trascurate dall’uomo, lasciate correre a poco a poco. Perciò l’uomo perde molte occasioni di essere esaminato davanti a Dio, di essere messo alla prova da Lui. Se tu trascurassi sempre persone, cose, questioni e situazioni che Dio predispone per te, che cosa significherebbe? Vorrebbe dire che ogni giorno, perfino ogni momento, rinunci sempre al tuo perfezionamento da parte di Dio e alla Sua guida. Quando Dio predispone per te una situazione, sta osservando in segreto, scrutando il tuo cuore, i tuoi pensieri e le tue considerazioni, guardando come pensi, come agirai. Se sei una persona sconsiderata – una persona che non è mai stata seria riguardo alla via di Dio, alla parola di Dio o alla verità – non ti concentrerai, non presterai attenzione a ciò che Dio vuole portare a termine e a ciò che Dio ti richiede quando predispone situazioni per te. Inoltre non saprai come persone, cose e questioni a cui vai incontro siano in relazione con la verità o con le intenzioni di Dio. Quando affronti ripetute situazioni e prove come questa, e Dio non vede alcun risultato a tuo nome, come procederà Dio? Dopo avere ripetutamente affrontato delle prove, nel tuo cuore non magnifichi Dio e non tratti le situazioni predisposte per te da Dio per quello che sono: prove o esami predisposti da Dio. Invece respingi le occasioni che Egli ti concede una dopo l’altra, e le lasci scivolare via senza sosta. Non è forse un’enorme disobbedienza da parte dell’uomo? (Sì.) Dio sarà addolorato per questo? (Sì.) Dio non sarà addolorato! SentirMi parlare così vi ha sconvolti ancora una volta. Dopo tutto, non è stato detto in precedenza che Dio Si addolora sempre? Dio non sarà addolorato? Allora quand’è che lo sarà? Comunque Dio non sarà addolorato da questa situazione. Allora qual è l’atteggiamento di Dio verso il tipo di comportamento sopra delineato? Quando gli esseri umani rifiutano le prove, gli esami che Dio invia loro, quando li scansano, vi è un unico atteggiamento che Dio assume verso di loro. Qual è questo atteggiamento? Dio disdegna persone del genere dal profondo del cuore. Vi sono due livelli di significato per il termine “disdegnare”. Come posso spiegarli? In profondità, il termine reca connotazioni di disprezzo, di odio. E quanto al secondo livello di significato? Questa è la parte che implica rinunciare a qualcosa. Tutti voi sapete che cosa significhi “rinunciare”, giusto? In sintesi, disdegnare indica la reazione e l’atteggiamento definitivi di Dio verso queste persone che si comportano in tal modo. È un odio estremo verso di loro, un disgusto, e di qui la decisione di abbandonarle. Questa è la decisione finale di Dio nei confronti di una persona che non ha mai camminato sulla via di Dio, che non ha mai temuto Dio ed evitato il male. Adesso riuscite tutti a vedere l’importanza di questo detto di cui vi ho parlato?

Ora capite il metodo che Dio usa per stabilire il destino dell’uomo? (Predisponendo situazioni diverse ogni giorno.) Predisponendo situazioni diverse: questo è ciò che le persone possono percepire e toccare. Allora qual è la motivazione di Dio per questo? La motivazione è che Dio vuole assegnare a ciascuna persona delle prove in modi diversi, in momenti diversi e in luoghi diversi. Quali aspetti dell’uomo vengono esaminati in una prova? Se tu sia o no il tipo di persona che teme Dio ed evita il male in ogni questione che affronti, di cui vieni a sapere, che vedi e di cui hai esperienza personale. Ognuno affronterà questo genere di prova, perché Dio è equo verso tutti. Alcuni dicono: “Credo in Dio da molti anni; come mai non ho affrontato una prova?” Ti sembra di non averla affrontata perché ogni volta che Dio ha predisposto per te una situazione tu non l’hai presa sul serio e non hai voluto camminare sulla via di Dio. Perciò non hai semplicemente alcuna percezione delle prove predisposte da Dio. Alcuni dicono: “Ho affrontato alcune prove, ma non conosco il modo appropriato di fare pratica. Anche se ho fatto pratica, non so ancora se sono rimasto saldo durante le prove”. Le persone con questo tipo di situazione non sono certamente in minoranza. Allora qual è il criterio con cui Dio valuta gli esseri umani? È proprio come ho detto pochi istanti fa: tutto ciò che fai, tutto ciò che pensi e tutto ciò che esprimi significano temere Dio ed evitare il male? Ecco come stabilire se sei o no una persona che teme Dio ed evita il male. È un concetto semplice? È abbastanza facile da dire, ma è facile da mettere in pratica? (Non è così facile.) Perché non è così facile? (Perché le persone non conoscono Dio, non sanno come Dio perfezioni l’uomo, e così quando devono affrontare questioni non sanno come cercare la verità per risolvere il problema; le persone devono passare attraverso differenti prove, affinamenti, castighi e giudizi prima di possedere la realtà del temere Dio.) La mettete così ma, per ciò che vi riguarda, temere Dio ed evitare il male sembra adesso facilmente fattibile. Perché dico questo? Perché avete ascoltato tanti sermoni e siete stati non poco dissetati con la realtà della verità. Questo vi ha permesso di capire come temere Dio ed evitare il male in termini di teoria e di pensiero. Riguardo alla vostra pratica di temere Dio ed evitare il male, tutto questo è stato utile e vi ha fatto ritenere che una cosa del genere sia facilmente conseguibile. Allora perché in realtà gli esseri umani non riescono mai a conseguirla? Perché l’essenza della natura dell’uomo non teme Dio e ama il male. Questo è il vero motivo.

Non temere Dio e non evitare il male significa opporsi a Dio


Cominciamo a esaminare da dove provenga questo detto “temere Dio ed evitare il male”. (Dal libro di Giobbe.) Adesso che avete menzionato Giobbe, parliamo di lui. All’epoca di Giobbe, Dio operava per la conquista e la salvezza dell’uomo? No, vero? E per ciò che riguardava Giobbe, quanta conoscenza aveva di Dio all’epoca? (Non molta.) E come si può paragonare quella conoscenza di Dio con la conoscenza che avete voi adesso? Com’è che non osate rispondere? La conoscenza di Giobbe era maggiore o minore della conoscenza che avete voi adesso? (Minore.) Questa è una domanda a cui è molto facile rispondere. Minore! Certamente! Voi adesso siete faccia a faccia con Dio e con la Sua parola. La vostra conoscenza di Dio è molto maggiore di quella di Giobbe. Perché tiro in ballo questa cosa? Perché parlo così? Vorrei spiegarvi un fatto, ma prima voglio porvi una domanda: Giobbe sapeva molto poco di Dio, eppure sapeva temere Dio ed evitare il male. Allora perché le persone oggi non ci riescono? (Corruzione profonda.) Corruzione profonda: questa è la superficie del problema, ma Io non la vedo mai così. Voi spesso prendete dottrine e lettere di cui parlate comunemente, come “corruzione profonda”, “ribellarsi contro Dio”, “slealtà verso Dio”, “disobbedienza”, “non amare la verità”, e usate queste espressioni per spiegare l’essenza di ogni questione. Questo è un modo scorretto di fare pratica. Usare la stessa risposta per spiegare questioni di natura diversa suscita inevitabilmente sospetti di blasfemia contro la verità e contro Dio. A Me non piace sentire risposte di questo genere. Pensateci! Nessuno di voi ha riflettuto su tale questione, ma ogni singolo giorno Io la vedo e ogni singolo giorno la percepisco. Perciò voi fate e Io osservo. Quando fate, non riuscite a percepire l’essenza di tale questione. Ma quando Io la osservo, posso vederne l’essenza e anche percepirla. Allora qual è questa essenza? Perché le persone oggigiorno non sanno temere Dio ed evitare il male? Le vostre risposte sono piuttosto lontane dal poter spiegare l’essenza di tale questione e non possono chiarirla. Questo perché vi è una fonte di cui non sapete. Qual è tale fonte? So che volete saperne di più, perciò ve ne parlerò.

Proprio al principio della Sua opera, Dio come considerava l’uomo? Dio soccorse l’uomo; considerò l’uomo un membro della Sua famiglia, l’obiettivo della Sua opera, ciò che Egli voleva conquistare, salvare, e ciò che voleva perfezionare. Questo era l’atteggiamento di Dio verso l’uomo all’inizio della Sua opera. Ma qual era l’atteggiamento dell’uomo verso Dio a quell’epoca? Dio era estraneo all’uomo, e l’uomo considerava Dio uno sconosciuto. Si può dire che l’atteggiamento dell’uomo verso Dio fosse sbagliato e l’uomo non avesse chiarezza su come trattare Dio. Perciò Lo trattava come voleva e faceva ciò che voleva. L’uomo aveva un’opinione riguardo a Dio? In principio l’uomo non ne aveva alcuna. Il cosiddetto punto di vista dell’uomo era costituito soltanto da alcune concezioni e fantasie riguardanti Dio. Ciò che si conformava alle concezioni delle persone veniva accettato; a ciò che non vi si conformava si obbediva in superficie, ma nel proprio cuore le persone erano in forte disaccordo e vi si opponevano. Così era il rapporto fra uomo e Dio in principio: Dio considerava l’uomo un familiare, eppure l’uomo trattava Dio come un estraneo. Ma dopo un periodo di opera di Dio l’uomo giunse a capire ciò che Dio cercava di conseguire. Gli esseri umani si resero conto che Dio era il vero Dio e arrivarono a capire che cosa l’uomo potesse ottenere da Lui. L’uomo come considerava Dio a quell’epoca? Lo considerava un’ancora di salvezza, sperando di ottenere grazia, benedizioni, promesse. E Dio come considerava l’uomo in questo frangente? Dio lo considerava l’obiettivo della Sua conquista. Dio voleva usare le parole per giudicare l’uomo, per esaminarlo, per sottoporlo a prove. Ma per ciò che riguardava l’umanità in quel momento del tempo, Dio era un oggetto da usare per raggiungere i propri scopi. Gli esseri umani videro che la verità proferita da Dio poteva conquistarli e salvarli e che avevano l’occasione di ottenere da Dio le cose che volevano, la destinazione che volevano. Per questo nel loro cuore si formò un pochino di sincerità, ed essi furono disposti a seguire questo Dio. Passò del tempo, e gli esseri umani ebbero una conoscenza superficiale e dottrinale di Dio. Si può dire che stessero acquisendo una sempre maggiore “familiarità” con Dio. Con la parola pronunciata da Dio, con la Sua predicazione, la verità da Lui espressa e la Sua opera, gli esseri umani acquisirono sempre più “familiarità”. Perciò pensarono erroneamente che Dio non fosse più un estraneo e che essi stessero già percorrendo la via per essere in armonia con Lui. Fino a oggi le persone hanno ascoltato molti sermoni sulla verità e hanno avuto molta esperienza dell’opera di Dio. Eppure per le interferenze e gli impedimenti di molti fattori e situazioni differenti, i più non riescono a mettere in pratica la verità né a soddisfare Dio. Le persone sono sempre più indolenti, sempre più sfiduciate. Hanno la crescente sensazione che il loro destino sia un’incognita. Non osano avere idee stravaganti e non cercano di compiere alcun progresso; si limitano a seguire con riluttanza, avanzando passo dopo passo. Riguardo all’attuale condizione dell’uomo, qual è l’atteggiamento di Dio verso di lui? L’unico desiderio di Dio è fornire all’uomo queste verità e infondere nell’uomo la Sua via e poi predisporre varie situazioni per metterlo alla prova in diversi modi. Il Suo obiettivo è prendere queste parole, queste verità e la Sua opera e determinare un esito in cui l’uomo possa temere Dio ed evitare il male. La maggior parte delle persone che ho visto si limitano a prendere la parola di Dio e a considerarla come dottrine, lettere, regole da osservare. Quando si occupano delle cose e parlano oppure affrontano prove, non considerano la via di Dio come la via che dovrebbero osservare. Questo vale particolarmente quando le persone devono affrontare prove importanti; non ho visto nessuno che stesse facendo pratica nella direzione di temere Dio ed evitare il male. Per questo l’atteggiamento di Dio verso l’uomo è pieno di estremo disgusto e avversione. Dopo che Dio ha assegnato loro delle prove ripetutamente, perfino centinaia di volte, gli esseri umani non hanno ancora un atteggiamento chiaro per dimostrare la loro determinazione: “Voglio temere Dio ed evitare il male!” Poiché gli esseri umani non hanno tale determinazione e non offrono questo genere di dimostrazione, l’attuale atteggiamento di Dio verso di loro non è più lo stesso del passato, quando offriva misericordia, offriva tolleranza, offriva sopportazione e pazienza. Invece è estremamente deluso dall’uomo. Chi ha provocato questa delusione? Da chi dipende il tipo di atteggiamento che Dio ha verso l’uomo? Dipende da ogni persona che segue Dio. Nel corso dei Suoi molti anni di opera, Dio ha presentato all’uomo molte richieste e ha predisposto per lui molte situazioni. Ma comunque abbia agito e qualunque sia il suo atteggiamento verso Dio, l’uomo non sa fare pratica in chiara conformità con l’obiettivo di temere Dio ed evitare il male. Pertanto lo riassumerò in un unico detto e userò questo detto per spiegare tutto ciò di cui abbiamo appena parlato riguardo al perché gli esseri umani non sanno percorrere la via di Dio: temere Dio ed evitare il male. Qual è questo detto? Il detto è: Dio considera l’uomo l’oggetto della Sua salvezza, l’oggetto della Sua opera; l’uomo considera Dio il suo nemico, la sua antitesi. Hai chiarezza su tale questione adesso? Qual è l’atteggiamento dell’uomo; qual è l’atteggiamento di Dio; qual è il rapporto fra uomo e Dio: tutto questo è molto chiaro. Per quanta predicazione abbiate ascoltato, queste cose che avete riassunto per conto vostro – per esempio essere fedeli a Dio, obbedire a Dio, cercare la via per essere in armonia con Dio, voler spendere tutta la vita per Dio, vivere per Dio –, per Me non significano camminare consciamente sulla via di Dio, ossia temere Dio ed evitare il male. Invece sono canali attraverso cui potete conseguire certi obiettivi. Per conseguire tali obiettivi, voi osservate con riluttanza certe regole. E sono proprio queste regole a condurre le persone ancora più lontano dalla via di temere Dio ed evitare il male e a porre ancora una volta Dio in opposizione all’uomo.

La questione che stiamo esaminando oggi è un po’ pesante, ma comunque spero che quando andrete incontro alle esperienze a venire e ai tempi a venire potrete fare quello che vi ho appena detto. Non trascurate Dio e non considerateLo una parvenza, sentendo che Egli esiste nei momenti in cui vi è utile e non esiste quando non vi è utile. Quando inconsciamente possiedi questo genere di comprensione, hai già fatto infuriare Dio. Forse alcuni dicono: “Non considero Dio una parvenza, prego sempre Dio, soddisfo sempre Dio, e tutto ciò che faccio rientra nell’ambito e nei criteri e principi richiesti da Dio. Decisamente non procedo secondo le mie idee”. Sì, la maniera con cui svolgi le cose è giusta. Ma che cosa pensi quando ti trovi faccia a faccia con una questione? Come fai pratica quando devi affrontare una questione? Alcuni sentono che Dio esiste quando Lo pregano e ricorrono a Lui. Ma quando affrontano una questione tirano fuori le loro idee e vogliono attenersi a queste. Così si considera Dio una parvenza. Questo tipo di situazione rende Dio inesistente. Le persone pensano che Dio debba esistere quando hanno bisogno di Lui, e che non debba esistere quando non Ne hanno bisogno. Pensano che seguire le proprie idee per fare pratica sia sufficiente. Credono di poter fare le cose secondo il proprio gradimento. Pensano semplicemente di non aver bisogno di cercare la via di Dio. Coloro che attualmente sono in una situazione del genere, in una condizione del genere, non sono forse sull’orlo del pericolo? Alcuni dicono: “Che io sia o no sull’orlo del pericolo, credo da tanti anni, e credo che Dio non mi abbandonerà perché non potrebbe sopportare di abbandonarmi”. Altri dicono: “Credo nel Signore fin da quando ero nel grembo di mia madre, e così sempre fino a oggi, quaranta o cinquant’anni in tutto. In termini di tempo, ho certamente i requisiti per essere salvato da Dio; ho certamente i requisiti per sopravvivere. In questo periodo di quattro o cinque decenni ho abbandonato la mia famiglia e il mio lavoro. Ho rinunciato a tutto ciò che avevo, come denaro, prestigio, piaceri e tempo da trascorrere con i familiari; non ho mangiato molti cibi deliziosi; non ho goduto di molti divertimenti; non ho visitato molti luoghi interessanti; ho perfino sperimentato sofferenze che le persone comuni non potrebbero sopportare. Se Dio non può salvarmi a causa di tutto questo, allora mi sta trattando ingiustamente e non posso credere in un Dio così”. Ci sono molte persone con questo genere di opinione? (Ce ne sono molte.) Allora oggi vi aiuterò a capire un dato di fatto: ciascuno di coloro che hanno questo genere di opinione si sta dando la zappa sui piedi. Questo perché sta usando le proprie fantasie per coprirsi gli occhi. Sono proprio le sue fantasie e le sue deduzioni a sostituire il criterio di ciò che Dio richiede all’uomo, impedendogli di accettare le vere intenzioni di Dio, facendo sì che non possa percepire la vera esistenza di Dio e facendogli perdere l’occasione di essere perfezionato da Dio e di avere una parte o una quota nella promessa di Dio.

da "La Parola appare nella carne"

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