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9 gennaio 2019

Dio Stesso, l’Unico II L’indole giusta di Dio Parte 1





Adesso che avete ascoltato la precedente comunicazione riguardo all’autorità di Dio, sono certo che siate forniti di una consistente serie di parole sull’argomento. Quanto possiate accettare, cogliere e capire dipende tutto dall’impegno che ci metterete. La Mia speranza è che possiate avvicinarvi alla materia con serietà; mai dovrete affrontarla con scarsa convinzione! Ora, conoscere l’autorità di Dio equivale a conoscere Dio nella Sua interezza? Si può dire che conoscere l’autorità di Dio sia l’inizio della conoscenza dell’unico Dio in Se Stesso, e si può dire inoltre che conoscere l’autorità di Dio significhi aver già varcato la soglia della conoscenza della sostanza dell’unico Dio in Se Stesso. Tale conoscenza è una parte della conoscenza di Dio. Qual è allora l’altra? Questo è l’argomento che vorrei condividere con voi oggi: l’indole giusta di Dio.

8 gennaio 2019

Chi crede in Dio deve essere capace di discernere i falsi pastori e gli anticristi per abbandonare la religione e tornare a Dio.

Versetti biblici di riferimento:

“Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai pastori d’Israele, che non han fatto se non pascer se stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbon pascere? Voi mangiate il latte, vi vestite della lana, ammazzate ciò ch’è ingrassato, ma non pascete il gregge. Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella ch’era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con violenza e con asprezza” (Ezechiele 34:2-4).
“Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci” (Matteo 7:15).
“Sono ciechi, guide di ciechi; or se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa” (Matteo 15:14).

Le ferme repliche dei cristiani ai pettegolezzi e alle falsità diffuse dal PCC


Le ferme repliche dei cristiani ai pettegolezzi e alle falsità diffuse dal PCC

7 gennaio 2019

Storie della Bibbia: Giona profeta

La parola di Jahvè fu rivolta Giona, figliuolo di Amittai, in questi termini: ‘Lèvati, va’ a Ninive, la gran città, e predica contro di lei; perché la loro malvagità è salita nel mio cospetto’. Ma Giona si levò per fuggirsene a Tarsis, lungi dal cospetto di Jahvè; e scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarsis; e, pagato il prezzo del suo passaggio, s’imbarcò per andare con quei della nave a Tarsis, lungi dal cospetto di Jahvè. Ma Jahvè scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una forte tempesta, sì che la nave minacciava di sfasciarsi. I marinari ebbero paura, e ognuno gridò al suo dio e gettarono a mare le mercanzie ch’erano a bordo, per alleggerire la nave; ma Giona era sceso nel fondo della nave, s’era coricato, e dormiva profondamente. Il capitano gli si avvicinò, e gli disse: ‘Che fai tu qui a dormire? Lèvati, invoca il tuo dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo’. Poi dissero l’uno all’altro: ‘Venite, tiriamo a sorte, per sapere a cagione di chi ci capita questa disgrazia’. Tirarono a sorte, e la sorte cadde su Giona. Allora essi gli dissero: ‘Dicci dunque a cagione di chi ci capita questa disgrazia! Qual è la tua occupazione? donde vieni? qual è il tuo paese? e a che popolo appartieni?’ Egli rispose loro: ‘Sono Ebreo, e temo Jahvè, l’Iddio del cielo, che ha fatto il mare e la terra ferma’. Allora quegli uomini furon presi da grande spavento, e gli dissero: ‘Perché hai fatto questo?’ Poiché quegli uomini sapevano ch’egli fuggiva lungi dal cospetto di Jahvè, giacché egli avea dichiarato loro la cosa. E quelli gli dissero: ‘Che ti dobbiam fare perché il mare si calmi per noi?’ Poiché il mare si faceva sempre più tempestoso. Egli rispose loro: ‘Pigliatemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa forte tempesta vi piomba addosso per cagion mia’. Nondimeno quegli uomini davan forte nei remi per ripigliar terra; ma non potevano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. Allora gridarono a Jahvè, e dissero: ‘Deh, o Jahvè, non lasciar che periamo per risparmiar la vita di quest’uomo, e non ci mettere addosso del sangue innocente; poiché tu, o Jahvè, hai fatto quel che ti è piaciuto’. Poi presero Giona e lo gettarono in mare; e la furia del mare si calmò. E quegli uomini furon presi da un gran timore di Jahvè; offrirono un sacrifizio a Jahvè, e fecero dei voti.

Dialogo comico - "Occhi dappertutto"

Ci sono problemi ovunque in Cina che perseguitano i cristiani. Credere in Dio è difficile.

Dialogo comico - "Occhi dappertutto" 15 minuti per mostrarti la situazione della fede in Cina

Il dialogo comico Occhi dappertutto descrive come il Partito Comunista Cinese cerchi di mettere al bando la religione utilizzando perquisizioni su vasta scala in tutto il paese, nonché trasformando persone di ogni ceto e classe sociale in occhi per indagare, controllare e sorvegliare i cristiani. Con una performance vivida e umoristica, questo duo comico ci illustra tutti i metodi spregevoli e gli intenti detestabili con cui il PCC arresta i cristiani e, allo stesso tempo, ci fa vedere come i cristiani si affidino a Dio per evitare un paio d'occhi dopo l'altro, diffondere il Vangelo e testimoniare Dio.

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