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23 aprile 2019

La prodigiosa protezione di Dio in un incendio pericoloso e terrificante

Un giorno di maggio del 2008, una singola scintilla provocò fiamme furiose, situazione che mi lascia ancora oggi allibita e traumatizzata. Tuttavia, fu proprio il fuoco che mi rese personalmente testimone delle prodigiose azioni di Dio Onnipotente. Quanto avvenuto è tuttora ben fresco nella mia memoria.
Quel giorno, poco dopo pranzo, cominciai a leggere le parole di Dio come al solito. Avevo appena iniziato, quando udii le sirene dei pompieri ululare per strada. L’allarme mi preoccupò così tanto, che mi affrettai a guardare fuori dalla finestra. Vidi che un’enorme nuvola di fumo si levava gonfia dalle case a duecento metri dalla mia abitazione e le fiamme si alzavano più in alto dei tetti. Mi sentivo debole e tremavo, pensando: “Oh no! Che incendio gigantesco! È così vicino che manca poco che anche la mia casa prenda fuoco”. Continuai a pregare Dio nel mio cuore: “Oh Dio! È un incendio talmente grande e si sta muovendo verso la mia abitazione. Cosa devo fare?” Poiché stavo pregando, posai il libro delle parole di Dio sul mio letto. Poi corsi in cortile. Lì vidi molte autopompe e tanti pompieri che gettavano acqua sulle fiamme. Tuttavia, invece di spegnersi, le lingue di fuoco si scagliavano ancora più in alto. Quel giorno c’era un vento potente, con forza almeno da cinque a sei, e noi vivevamo in una fattoria in cui le case erano vicinissime le une alle altre. Quindi, in un attimo, accadde che le scintille si misero a volteggiare nel cielo. Nel punto in cui cadevano, scoppiava un incendio. Le fiamme ardevano con forza crescente. Ben presto, le case nella prima fila crollarono una dopo l’altra. Il vento fischiava e le scintille volavano dappertutto. Il rumore in strada era fortissimo e le persone andavano a sbattere una contro l’altra. Qualcuno gridò: “Ci sono tantissime autopompe, ma non si riesce a controllare l’incendio. È veramente terrificante!”
In quel momento, il vento soffiava in direzione nord-ovest. In mezzo a nuvole di fumo, le fiamme bruciavano con forza crescente e a un tratto balzarono verso casa mia, cosa che mi spaventò tantissimo. Alcune scintille caddero sullo sterco di mucca e, all’improvviso, tutto il letamaio cominciò a prendere fuoco. L’incendio era a solo una decina di metri dalla mia abitazione. Vedendo il fuoco che si impennava verso la mia casa, mi sentii il cuore quasi in gola e pensai: “Questa volta è tutto finito. Tutti i beni che abbiamo raccolto verranno bruciati”. Vidi alcune persone spostare le loro cose fuori dalle abitazioni, ma io non potevo farlo, perché mio marito e mio figlio non erano a casa. Ero in ansia, ma non potevo fare nulla. Quindi, continuai a invocare Dio. Mentre pregavo, ricordai le prove di Giobbe. Egli fu privato di tutta la sua proprietà e la sciagura si abbattè sui suoi figli. Eppure, Giobbe, invece di lamentarsi con Dio, disse: “[…] Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21).” “[…] Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” (Giobbe 2:10) L’illuminazione e la guida di Dio mi fecero capire la Sua volontà. Giobbe era l’esempio che dovevo seguire. Di fronte alla prova, avrei obbedito a Dio e non mi sarei lamentata. Poi, Lo pregai nel mio cuore: “Oh Dio. Tutto ciò che ho mi è stato dato da Te. Anche l’incendio è nelle Tue mani. Qualsiasi esperienza io debba vivere, sono pronta a obbedire alla Tua disposizione”.
Un giorno di maggio del 2008, una singola scintilla provocò fiamme furiose, situazione che mi lascia ancora oggi allibita e traumatizzata.
Dopo aver affidato a Dio la mia casa e tutte le mie cose, mi sentii tranquilla nel mio cuore. Proprio in quel momento, nel cortile della mia abitazione arrivarono alcuni pompieri. Abbatterono le assi che stavano attorno al giardino e le asportarono, separando la casa dagli oggetti che bruciavano. Lo sterco di mucca stava ancora fiammeggiando e l’incendio saltò sulla mia casa e volò fino alla fila di edifici dietro la mia abitazione. Ben presto, le cataste di legna da ardere presero fuoco. Schiacciata tra due oggetti in fiamme, la mia casa avrebbe potuto incendiarsi in qualsiasi momento. Mi precipitai dentro per prendere il libro delle parole di Dio e il libretto di risparmio. In preda al panico, afferrai anche alcuni vestiti con i quali avvolsi il libro, pensando: “Non c’è nulla di più prezioso delle parole di Dio. Esse sono la mia linfa vitale. Devo proteggere il libro dalle fiamme”. Sulla porta, mi voltai e guardai quel che era rimasto nella stanza, pregando Dio nel mio cuore: “Oh Dio! Ti affido tutto quanto è in casa!” Immersa in nuvole di fumo, sfuggii al fuoco e corsi nei boschi fuori dal villaggio, dove la maggior parte degli abitanti del mio piccolo paese si era fermata dopo essere fuggita dall’incendio. La gente in strada era in preda al panico. Tutti guardavano impotenti le loro case e gli altri beni che venivano inghiottiti dal fuoco e diventavano cenere, e piangevano senza sosta. Era una scena troppo orribile da guardare. Mi sentivo ancora un po’ triste, mentre osservavo quelle persone prendere le loro preziose cose dalle case. Io non potevo farlo, perché mio marito era via per lavoro e mio figlio era lontano a studiare. Guardando l’incendio nel villaggio, potevo solo pregare Dio nel mio cuore: “Oh Dio! Oggi sono pronta a consegnarTi tutto. Perché Tu controlli la nascita e la morte dell’uomo, le benedizioni, il disastro e anche l’intero universo. Qualunque cosa mi accada è la Tua legge. Ti obbedirò e non mi lamenterò nemmeno se la mia casa verrà bruciata”.
Dopo aver pregato, mi sentii estremamente calma e serena. Guardando la mia abitazione da lontano, improvvisamente scoprii che c’era meno fumo. Semplicemente non osavo credere ai miei occhi e mi chiedevo se l’incendio si stesse davvero spegnendo. In quel momento, qualcuno tra la folla gridò: “Guardate, il vento ha cambiato direzione. Sta soffiando verso est”. A queste parole, tutti furono sorpresi. Di comune accordo, ognuno di noi guardò in direzione del villaggio. Di nuovo, osservai attentamente. Era vero. Il vento aveva davvero cambiato direzione e l’incendio si era spostato verso est con le sue folate. La fila di case poste a oriente cominciò a bruciare. Le fiamme ruggirono e le abitazioni iniziarono a prendere fuoco. Tutti gli abitanti del villaggio corsero verso il paese, per vedere quel che rimaneva delle loro proprietà. Pensai tra me e me: “La mia casa dev’essere stata distrutta dal fuoco”. Tuttavia, quando vi arrivai, scoprii che la mia abitazione e il capanno non erano affatto stati incendiati, e c’era solo del fumo che proveniva dallo sterco di mucca nel cortile. Gli edifici sul lato sinistro erano più o meno bruciati, mentre quelli sulla destra non erano stati lambiti dalle fiamme. Pronunciai ringraziamenti sinceri e lodi dal profondo del mio cuore: “Dio, ti ringrazio davvero. Non immaginavo che la mia casa sarebbe stata risparmiata”. Mi precipitai dentro e scoprii che la macchina da cucire e il televisore erano spariti. In quel momento, pensai che fossero stati rubati nel caos. Poi, invece di preoccuparmi, riflettei: “Visto che non ci sono più, lasciamo perdere”. Non potevo chiedere di più, dal momento che la mia abitazione era stata protetta da Dio. Poi, un vicino venne da me e mi disse: “Che pericolo! Il tetto del tuo capanno è ricoperto di carta da pacchi catramata. Se avesse preso fuoco, non sarebbe rimasto più niente della tua casa. Hai corso un grandissimo rischio!”. Sentendo le sue parole, continuai a ringraziare Dio nel mio cuore. Era grazie alla Sua protezione che la mia abitazione era stata risparmiata.
Più tardi, appresi che un anziano aveva rovesciato un posacenere e che questo fatto aveva causato l’incendio. Le fiamme avevano preso avvio verso mezzogiorno e non erano state domate fino alle cinque di sera. L’intero villaggio era nel caos. Più di trenta famiglie avevano perso le loro proprietà nell’incendio. Quasi trecento case erano state più o meno danneggiate. Le fiamme costringevano queste persone alla povertà. La mia famiglia sarebbe stata nelle stesse condizioni di quella gente, se non fosse stato per la protezione di Dio. Con mia grande sorpresa, alcuni miei colleghi avevano preso la macchina da cucire e la TV, mentre stavo lasciando la casa. E me le restituirono quando l’incendio terminò. Continuai a ringraziare Dio nel mio cuore. Ho davvero vissuto l’esperienza che tutte le persone, gli eventi e le cose sono predisposti da Dio, e la Sua onnipotenza e autorità sono presenti in ogni luogo e in ogni momento.
Tra le fiamme avevo perso solo un po’ di sterco di mucca, che era andato bruciato. Non c’erano stati danni alla mia casa e alle altre mie proprietà. C’era una nuova credente nel mio villaggio, che aveva di recente accettato Dio Onnipotente. Costei viveva dietro casa mia. Anche la sua proprietà non era stata danneggiata dal fuoco, il che l’aveva convinta dell’opera di Dio. Pure suo marito disse: “Sembra che il Dio in cui la sorella crede sia il vero Dio. È troppo prodigioso che il vento abbia cambiato direzione solo quando l’incendio è arrivato fino alla nostra porta”. C’era un’altra sorella anziana, che aveva problemi di salute. Nel suo cortile crescevano alcune piante di fagiolo. Tuttavia, il fuoco aveva scavalcato le piante e aveva bruciato tutta la legna che stava loro intorno. Qualcuno disse: “È così strano. Perché le sue piante di fagiolo non sono state incenerite?” Più di dieci altri credenti in Dio Onnipotente nel nostro villaggio erano stati protetti da Dio. Le loro case e proprietà non erano state per nulla danneggiate. Anche loro avevano avuto modo di assistere ai prodigi di Dio.
Quando l’intero villaggio vide queste cose meravigliose, ciò suscitò molte discussioni. Alcuni commentarono: “È perché credi in Dio che anche le case dei vicini sono state protette. E le loro abitazioni non sono state bruciate”. Altri sostennero: “È grazie alla protezione del Vecchio Uomo in Cielo che le loro case non sono state incendiate!” Ascoltando le loro parole, continuai a ringraziare e a lodare Dio nel mio cuore. In quel momento, ricordai il fatto, testimoniato nella Bibbia, di Mosè che guida gli Israeliti attraverso il Mar Rosso. Gli Israeliti erano inseguiti dal faraone egiziano. Furono braccati dagli Egiziani fino al Mar Rosso. Quando si trovarono nella posizione di non avere alcuna via d’uscita, fu Jahvè che divise il mare. In passato, ogni volta che leggevo queste testimonianze, le consideravo come favole. Affermavo di credere al racconto, ma nel mio cuore non ne ero così sicura. Il giorno in cui scoppiò l’incendio, ho davvero sperimentato e visto che l’onnipotenza e l’autorità di Dio sono ovunque, il che ha allargato i miei orizzonti. Non avevo parole per esprimerGli la mia lode. Proprio come dice Dio Onnipotente: “La Sua opera è ovunque, come pure il Suo potere, la Sua saggezza e la Sua autorità sono ovunque. […]” (“L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio”). “Il cuore e lo spirito dell’uomo sono governati dalla mano di Dio e tutta la vita dell’uomo è sorvegliata dal Suo vigile sguardo. Che tu ci creda o meno, tutte le cose, senza eccezione alcuna, vive o morte, si muovono, mutano, si rinnovano e scompaiono secondo il pensiero di Dio. Questo è il modo in cui Dio governa su tutte le cose” (“Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). Attraverso la vicenda dell’incendio, ho sperimentato autenticamente che tutte le cose e i casi sono ordinati da Dio. Che esse abbiano o meno vita, sono comunque nelle Sue mani. Come insignificante e inerme appare l’uomo di fronte ai disastri! Senza la protezione di Dio, nessuno sfuggirebbe alle calamità naturali e provocate dall’uomo.
Dopo quest’esperienza, non posso stare separata da Dio e nutro ancora più fiducia riguardo al percorso di fede in Lui. La mia comprensione di Dio non è vaga ma reale. Sono pronta a collaborare alla Sua opera e ad adempiere al mio dovere di ripagare il Suo amore. Tutta la gloria sia a Dio Onnipotente!
Fonte: Vangelo della vita eterna

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