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9 maggio 2018

Ho appena cominciato a percorrere la retta via della vita

Shi Han Provincia di Hebei

Sono nata in una famiglia contadina povera. Sin dall’infanzia sono sempre stata giudiziosa, nel senso che non litigavo con gli altri bambini e obbedivo ai miei genitori e questo, agli occhi degli adulti, mi rendeva una tipica “brava bambina”. Altri genitori erano tutti assai invidiosi dei miei genitori, e dicevano che erano fortunati ad avere una figlia così brava. E proprio così, sono cresciuta ascoltando ogni giorno complimenti dalle persone che mi circondavano. Quando ero alle scuole elementari il mio profitto scolastico era particolarmente buono, e conquistavo sempre il primo posto negli esami. Una volta ricevetti il massimo dei voti in un concorso per componimenti organizzato dalla mia città, facendo onore alla mia scuola. Il dirigente scolastico non solo mi conferì un premio e un diploma, ma mi fece anche i complimenti davanti all’intera scuola, invitando gli alunni a imparare da me. All’improvviso divenni la “celebrità” della scuola, e i miei compagni di classe perfino mi soprannominarono “generale imbattibile”. I complimenti dei miei insegnanti, l’invidia dei compagni di classe e l’amore sviscerato dei miei genitori mi infondevano nel cuore un senso di superiorità e davvero gioivo della sensazione di essere ammirata da tutti. Di conseguenza, era mia ferma convinzione che la massima gioia della vita fosse l’ammirazione degli altri e che la sensazione di felicità provenisse dall’elogio altrui. Segretamente mi dicevo: per quanto possa essere difficile e faticoso, devo diventare una persona di fama e prestigio e non essere mai guardata dall’alto in basso dagli altri. Da allora in avanti, sentenze come “l’uomo lascia dietro di sé il proprio nome, come l’oca emette il suo grido ovunque voli” e “gli uomini devono sempre sforzarsi di essere migliori dei loro contemporanei” divennero le massime della mia vita.
Tuttavia, quando avevo 13 anni, mio padre si ammalò gravemente e venne ricoverato in ospedale, cosa che gravò di debiti la nostra già povera famiglia. Nel vedere mio padre gemere per il dolore della malattia e mia madre sfinirsi per procurarci da vivere, mi sentivo così male che volevo crescere in fretta per poter condividere la loro afflizione e il loro dolore. Così presi la dolorosa decisione di abbandonare la scuola, pensando: anche se non vado a scuola, non posso fare peggio degli altri. Quando crescerò sarò una donna forte e di successo e allora potrò ancora vivere una vita fantastica! Per via dei miei ottimi risultati scolastici, nel mio quartiere ero una sorta di “piccola celebrità”. Perciò, quando si diffuse la notizia del mio abbandono scolastico, gli abitanti del luogo cominciarono tutti a parlarne, dicendo: “Quella ragazza è così sciocca! Abbandonare la scuola le rovinerà il futuro!” e anche: “Nessuno rispetta le persone prive di istruzione. Andrà incontro a patimenti e miseria per tutta la vita!”. Abituata a ricevere complimenti sin dall’infanzia, all’improvviso fui sopraffatta dalla deprimente sensazione di come “la fenice caduta vale meno della gallina”. Avevo paura di uscire, paura di incontrare gli altri, paura della sensazione di essere guardata dall’alto in basso. Per evitare un simile dolore, per due interi anni quasi non misi piede fuori di casa, ed ero costantemente taciturna. Allo stesso tempo, il mio desiderio di diventare una donna forte e di successo si faceva ancora più intenso, così dopo altri due anni andai a lavorare. Svolsi molti lavori, ma ogni volta rinunciavo in breve tempo perché ritenevo che il lavoro fosse troppo stancante e stressante oppure che il salario fosso troppo basso o che il capo non fosse gentile. Dopo ripetuti insuccessi, ero totalmente scoraggiata e ritenevo che il mio sogno di diventare una donna forte e di successo si fosse molto allontanato dalla realtà.
Nel 2005 ho avuto il privilegio di accogliere l’opera di Dio Onnipotente negli ultimi giorni. Da allora il mio modo di vivere e perfino l’intera mia vita sono completamente cambiati. Nella parola di Dio ho visto: “La sorte dell’uomo è nelle mani di Dio. Non sei in grado di governarti: sebbene si affretti e si occupi di se stesso, l’uomo rimane incapace di controllarsi. Se potessi conoscere le tue prospettive e governare la tua sorte, saresti ancora una creatura?” (“Ridare una vita normale all’uomo e condurlo a un destino meraviglioso” in La Parola appare nella carne). Le potenti parole di Dio mi hanno toccato il cuore nel profondo, facendomi capire che il destino di ognuno è nelle Sue mani e non è affatto sotto il controllo della persona stessa, e che in qualunque momento le persone non possono sfuggire alla sovranità e ai piani di Dio e devono essere obbedienti sotto la Sua autorità. Questo è l’unico modo per avere un destino favorevole. Il genere di famiglia in cui sono nata, il mio livello di istruzione, il fatto che la mia vita sia povera o ricca: tutte queste cose sono prestabilite da Dio. Non sono cose che la mia mente o la mia capacità possano modificare. Ero decisa con tutto il cuore e con tutta l’anima a diventare una donna forte e di successo ma, pur sopportando patimenti e sofferenze, non avevo nemmeno un lavoro stabile. Questo mi costringe ad ammettere che quanto io desidero non è sempre conseguibile mediante il duro lavoro e deve comunque dipendere dal fatto che sia consentito da Dio e che il cammino da me percorso sia stato predestinato da Lui. Se no, qualunque prezzo io possa pagare, sarà tutto invano. Dopo aver capito la volontà di Dio, non mi sentivo più frustrata dalle mie esperienze e non mi interessava più ciò che dicessero gli altri. Invece ho acquisito la determinazione a credere in Dio e perseguire adeguatamente la verità e vivere una vita significativa. Dopo di che, ho perseverato nel leggere ogni giorno la parola di Dio e ho pregato, cantato inni e frequentato le riunioni con sorelle e fratelli. Grazie alla mia comprensione relativamente rapida della verità e alla mia ricerca appassionata, ho conquistato l’apprezzamento della sorella che mi stava abbeverando, il che mi faceva sentire interiormente lusingata. Dopo essere entrata nella Chiesa, ho sentito i capi della Chiesa dire che dovevo essere un fulcro della loro formazione, il che mi rendeva più difficile frenare la gioia del mio cuore e mi impartiva uno slancio supplementare. Così mi sono detta: devo ricercare con tutto il cuore e tutta l’anima! Non posso deludere i capi della Chiesa. Anche se è solo per la mia buona reputazione, devo impegnarmi a fondo per conquistare qui la fama e il prestigio che mi sono sfuggiti nel mondo esterno. All’epoca, non mi interessava affatto la volontà di Dio. Le uniche cose che avessi in mente erano fama, fortuna e prestigio proprio davanti a me, come aloni abbaglianti che mi rivolgessero continui richiami.
Poco tempo dopo, ho compiuto il dovere di abbeverare i nuovi fedeli della Chiesa. Per conquistare grandi elogi da parte di sorelle e fratelli ed essere all’altezza del titolo di “fulcro della formazione”, ho deciso di compiere il mio dovere al meglio delle mie capacità. Pensavo che, se sorelle e fratelli mi avessero approvata, anche a Dio, naturalmente, sarei piaciuta. Grazie a “duro lavoro e impegno” da parte mia, dopo un certo periodo di tempo, sono riuscita infine a realizzare il mio desiderio, guadagnandomi la lode e l’incoraggiamento di sorelle e fratelli. Non potevo fare a meno di pensare: che tante sorelle e tanti fratelli mi approvino deve voler dire che io sono migliore degli altri. Se i capi della Chiesa lo capiscono, certamente mi promuoveranno e mi assegneranno una posizione importante. Allora il mio futuro sarà sicuramente colmo di potenzialità illimitate. Poiché vivevo nell’autocompiacimento e nella soddisfazione di me stessa, inconsciamente ho cominciato a compiere il mio dovere in maniera meccanica e ho smesso di abbeverare con diligenza i nuovi fedeli. Di conseguenza alcuni nuovi fedeli non venivano adeguatamente abbeverati e vivevano nella negatività e nella debolezza. Mi sentivo assai sconvolta di fronte a questa situazione e pensavo: ho fatto molta strada per acquisire l’“onore” che ho oggi. Come posso permettere che i nuovi fedeli vadano avanti così? Se i capi della Chiesa lo scoprono, sicuramente diranno che non sono capace e potrebbero perfino farmi interrompere il mio dovere. Allora non sarebbe forse tutto finito per me? Devo fare qualcosa per rovesciare questa situazione. Nei giorni successivi uscivo ogni giorno per sostenere i nuovi fedeli. Talvolta, per via di un solo incontro, mi arrampicavo su varie colline e impiegavo tre o quattro ore per andare e tornare a piedi, ma non provavo affatto amarezza. Dopo un mese ero esausta, ma poiché non avevo l’opera dello Spirito Santo la mia comunicazione della parola di Dio era noiosa e asciutta e di conseguenza la situazione dei nuovi fedeli non si rovesciava tempestivamente. Mi sentivo così tormentata per questo che mi veniva mal di testa, ma ancora non capivo di dovermi presentare davanti a Dio per una riflessione su me stessa. Per via della prolungata inefficacia della mia attività, che nuoceva alla vita dei nuovi fedeli, alla fine sono stata mandata a casa. Il momento in cui sono arrivata a casa fu come cadere dal cielo in terra. Sentivo tutto il corpo floscio e debole. Ripensavo a come nel passato tante sorelle e tanti fratelli mi guardassero con ammirazione, eppure adesso ero caduta così in basso. Come mi avrebbero guardato sorelle e fratelli se l’avessero scoperto? Più ci pensavo e più mi sentivo incapace di affrontare sorelle e fratelli, così mi rifiutavo di uscire per andare alle riunioni e restavo invece a casa ogni giorno, in lacrime. Soffrivo terribilmente dentro di me. Un giorno ho visto le seguenti parole di Dio: “Nella vostra ricerca, avete troppe nozioni, speranze e futuri individuali. L’opera attuale serve ad affrontare la vostra brama di prestigio e i vostri desideri eccessivi. Le speranze, la brama di[a] prestigio, e le nozioni sono tutte rappresentazioni classiche dell’indole satanica. … Per molti anni, i pensieri sui quali le persone hanno fatto affidamento per la loro sopravvivenza hanno corroso i loro cuori al punto che sono diventate perfide, codarde e spregevoli. Non solo mancano di forza di volontà e determinazione, ma sono anche diventate avide, arroganti, e cocciute. Sono totalmente mancanti di qualsiasi determinazione che trascenda il loro io, e addirittura non hanno un briciolo di coraggio per liberarsi dalle limitazioni di questi oscuri influssi. I pensieri e le vite delle persone sono marci, le loro prospettive sulla fede in Dio sono ancora insopportabilmente orribili, e persino quando parlano delle loro prospettive sulla fede in Dio, sono insopportabili da ascoltare. Le persone sono tutte codarde, incompetenti, spregevoli, e anche fragili. Non provano disgusto per le forze delle tenebre, e non provano amore per la luce e la verità; invece, fanno del loro meglio per espellerle” (“Perché non sei disposto a essere un complemento?” in La Parola appare nella carne). Solo tramite la penetrante rivelazione delle parole di Dio ho capito che la mia opinione riguardo alla fede in Dio era sbagliata fin da principio. Volevo usare la mia fede in Dio per conseguire fama, fortuna e prestigio che non riuscivo a ottenere nel mondo, e assurdamente pensavo che sarei stata promossa e assegnata a una posizione importante purché mi fossi meritata la lode di sorelle e fratelli, e allora anche Dio mi avrebbe gradita e lodata. Sotto il dominio di questi pensieri sono diventata debole e disprezzabile. Quando sorelle e fratelli mi lodavano, mi colmavo di fiducia in me stessa, ma quando ho perso queste cose mi sono subito scoraggiata e depressa, sono diventata negativa e mi sono ritirata. Questo era forse credere in Dio? Tutto ciò in cui credevo era fama, fortuna e prestigio! L’intenzione di Dio non era addestrarmi a diventare un meraviglioso talento operativo e inoltre non era farmi sfruttare il mio compimento del dovere per soddisfare desideri personali. Piuttosto Egli sperava che io potessi, attraverso il compimento del mio dovere, scoprire le mie carenze e avere esperienza delle parole e dell’opera di Dio e così capire e acquisire maggiormente la verità, e in definitiva ricevere da Dio la salvezza. Allo stesso tempo, serviva anche a far sì che io usassi le mie esperienze e la mia comprensione della verità per approvvigionare sorelle e fratelli che erano nuovi fedeli in Dio e aiutarli a porre le fondamenta della vera via, per poter accedere il più presto possibile al retto cammino della fede in Dio. Tuttavia, non ricercavo le intenzioni di Dio, poiché mi ero sempre sforzata di ottenere fama e prestigio e realizzare le mie ambizioni personali. Alla fine non ho affatto ricevuto l’opera dello Spirito Santo, così, per quanto impegno profondessi, ero incapace di abbeverare adeguatamente i nuovi fedeli. Quando sono stata esonerata dal compiere il mio dovere, sono diventata eccessivamente negativa e ho frainteso le intenzioni di Dio, pensando di non avere speranza di ricevere da Lui la salvezza. È stato in questo momento che all’improvviso ho rammentato le Sue parole: “Non Mi preoccupo di quanto meritevole sia il tuo duro lavoro, di quanto impressionanti siano le tue qualifiche, di quanto d’appresso tu Mi segua, di quanto famoso tu sia, o di quanto migliorato sia il tuo atteggiamento; dal momento che non hai fatto ciò che ti ho chiesto, non sarai mai in grado di ottenere la Mia approvazione” (“Le trasgressioni condurranno l’uomo all’Inferno” in La Parola appare nella carne). “Il fatto che cerchino con sincerità non determinato da come gli altri li giudichino o da come le persone attorno a loro li considerino, ma dall’eventualità che lo Spirito Santo operi su di loro ed essi abbiano la Sua presenza, ed è ancor più determinato dall’eventualità che la loro indole cambi o abbiano conoscenza di Dio dopo essere stati oggetto per un certo periodo dell’opera dello Spirito Santo” (“Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme” in La Parola appare nella carne). Dalle parole di Dio ho capito le Sue intenzioni e prescrizioni. È venuto fuori che la mia precedente convinzione che un maggiore prestigio significasse un futuro più promettente e una maggior lode da parte di Dio voleva dire misurare l’opera di Dio da un punto di vista terreno, cosa che non poteva essere più sbagliata. Il modo in cui Dio misura e stabilisce il fine della persona non si basa sul prestigio, sull’anzianità di servizio o sulla quantità di lavoro svolto, ma sul fatto che abbia acquisito la verità e conseguito il cambiamento di indole. Se la persona non ha acquisito la verità né il cambiamento di indole tramite l’opera di Dio, quanto sia elevato il suo prestigio o quante persone la approvino diventa privo di senso. Non soltanto non riceverà l’approvazione da parte di Dio, ma sarà anche detestata, respinta e condannata da Dio. Solo prestando attenzione al conoscere sé stessa e Dio nel compiere il proprio dovere e usando le proprie esperienze reali per abbeverare e sostenere sorelle e fratelli potrà risolvere i problemi effettivi, trovare un cammino per guidare sorelle e fratelli e rendere efficace la sua attività. Una persona come me, che durante la sua attività non perseguiva il proprio ingresso e non cambiava affatto, ma ricercava invece ciecamente fama, fortuna e prestigio, in definitiva infliggeva soltanto danno a sempre più sorelle e fratelli e alla fine sarebbe stata personalmente eliminata. Quando ci ho riflettuto, ho capito che l’interruzione del mio dovere da parte della Chiesa era un ambiente stabilito da Dio per prendere di mira le mie intenzioni e i miei desideri errati, nonché la mia natura corrotta, affinché potessi riflettere su me stessa e giungere a conoscermi, modificare le mie opinioni errate sulla ricerca e seguire la retta via di ricerca della verità il più presto possibile. In quel momento ho percepito veramente l’amore, l’affetto e il pensiero di Dio e non ho potuto fare a meno di pregare: “O Dio! Grazie per avermi conferito il Tuo grande amore. Non capivo le Tue intenzioni e pensavo che il possesso di fama, fortuna e prestigio garantisse la Tua approvazione. Questo mi induceva a non preoccuparmi affatto dell’accesso alla verità durante la mia attività. Non facevo altro che perseguire ciecamente fama e fortuna, il che è del tutto in contrasto con le Tue prescrizioni. Grazie all’illuminazione della Tua parola, adesso capisco le Tue prescrizioni. Non agirò più in diretta trasgressione della Tua opera, come ho fatto nel passato. Ricercherò il mutamento di indole e seguirò la retta via della ricerca della verità”.
Poco dopo, la Chiesa ha disposto di nuovo che io abbeverassi i nuovi fedeli e inoltre mi ha fatto vivere assieme a una giovane sorella. La giovane sorella aveva una personalità schietta e appassionata, così ho pensato: poiché io sono introversa e non amo parlare molto, mentre la giovane sorella è estroversa e parla senza riserve, potremmo sfruttare questa occasione per imparare dai rispettivi punti di forza e compensare i nostri punti deboli. Anche se pensavo in questo modo, nelle nostre effettive interazioni vi erano ancora certi conflitti e malintesi. Per modificare la situazione, ho cominciato a parlare e agire con maggiore cautela, temendo che potessero esservi altri episodi spiacevoli. La giovane sorella di solito andava a lavorare. Vedendola così occupata tutto il tempo, ho deciso di assumermi tutte le faccende domestiche, per darle una buona impressione e contribuire a sostenere il nostro rapporto. Non mi sarei mai aspettata che diversi mesi più tardi il nostro rapporto in realtà sarebbe divenuto ancora più teso, cosa che trovavo particolarmente deprimente e dolorosa. Tuttavia, non praticavo l’introspezione e non riconoscevo la mia corruzione, concentrando invece la mia attenzione sulla giovane sorella, pensando che fosse una persona difficile con cui andare d’accordo e che fosse troppo irragionevole. Un giorno, quando la sorella è rientrata dal lavoro e mi ha vista sbrigare le faccende, mi ha detto senza mezzi termini che lo facevo solo per zelo. Ascoltando queste parole, non ho potuto frenare lacrime di dolore. In quel momento volevo andarmene immediatamente e non tornare mai più. Ma poi ho pensato che la sorella era più giovane di me e credeva in Dio da poco tempo. Se non fossi riuscita a farmi da parte e avessi continuato a serbare rancore verso di lei, come mi avrebbero vista i capi della Chiesa e gli altri fratelli e sorelle? Avrebbero detto che non avevo dimostrato affetto verso la giovane sorella e che ero irresponsabile. Come avrei potuto affrontarli allora? Di fronte a una tale situazione non avevo realmente idea di che cosa fare. Afflitta, mi sono presentata davanti a Dio per pregare: “O Dio! Sono così addolorata. È come se vi fossero pesanti macigni a opprimermi, rendendomi impossibile trovare la forza di scappare. Ma credo che, in questa situazione che mi è capitata, debbano risiedere le Tue intenzioni. Prego solo che Tu mi illumini affinché possa capire le Tue intenzioni e apprendere la lezione che mi spetta”. Poco dopo la preghiera, è venuta a trovarmi una sorella, così ho aperto il mio cuore e ho comunicato con lei riguardo alla mia situazione. Dopo avermi ascoltata, la sorella mi ha detto: “Tutta l’opera di Dio ha lo scopo di salvare l’umanità, e tutte le situazioni che ci capitano devono formarci e perfezionarci. Se dentro di noi abbiamo questo aspetti negativi, significa che ancora abbiamo dentro di noi tossine sataniche che sono disprezzate da Dio. Dio ci perfezionerà e ci trasformerà attraverso queste situazioni…”. Quando la sorella se n’è andata, mi rigiravo nel letto e non riuscivo ad addormentarmi, pensando: che cosa sta perfezionando e trasformando in me Dio? Perciò mi sono alzata e ho letto la parola di Dio: “Dunque, puoi discernere la natura di un uomo e capire a chi appartiene, osservando la sua visione della vita e i suoi valori. Satana corrompe gli individui attraverso l’istruzione e l’influenza dei governi nazionali e dei personaggi grandi e famosi. Le loro menzogne e le loro assurdità sono diventate la vita e la natura dell’uomo. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ è un noto detto satanico che è stato instillato in ogni uomo, al punto da diventare la stessa vita umana. Ci sono altre parole di filosofia di vita che sono comunque simili. … Ci sono ancora molti veleni satanici nell’esistenza delle persone, nel loro operato e nella loro condotta e interazione con gli altri, esse sono praticamente prive di verità: per esempio la loro filosofia di vita, le massime che seguono per avere successo o il loro modo di fare le cose. Ogni persona è colma dei veleni del gran dragone rosso, veleni che provengono tutti da Satana. Dunque, ciò che scorre nel sangue della gente e che ne costituisce l’ossatura è completamente satanico” (“Come conoscere la natura umana” in Registrazione dei discorsi di Cristo)”. Contemplando le parole di Dio, mi sono immersa nei pensieri: nell’arco di questi ultimi mesi, perché ho vissuto con una tale depressione e un tale dolore? Da quali tossine di Satana è dominato il mio comportamento? Sotto l’illuminazione di Dio, ho sentito interiormente il mio cuore rischiararsi a poco a poco, facendomi capire che il motivo per cui avevo sempre prestato tanta attenzione a fama e prestigio era dovuto all’influenza e alla confusione di tossine di Satana quali “l’uomo lascia dietro di sé il proprio nome ovunque si fermi, come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, “come l’albero vive per la sua corteccia, l’uomo vive per la sua reputazione” e “gli uomini devono sempre sforzarsi di essere migliori dei loro contemporanei”. Queste tossine sataniche involontariamente erano divenute le direttive del mio comportamento e dei miei obiettivi nella vita, facendomi credere falsamente che solo fama e prestigio potessero rendere significativa e preziosa la vita. Era il predominio di queste tossine a indurmi a preoccuparmi tanto della reputazione e della vanità, nonché di ciò che gli altri pensassero di me. Tutto ciò che facevo e dicevo serviva a preservare nel cuore degli altri la mia immagine e il mio prestigio. Non appena qualcosa mi ledeva la reputazione o la vanità, andavo incontro a dolore e tormento. Tutte queste sofferenze e amarezze erano causate da Satana. Ho rammentato che da quando ero andata a vivere con la giovane sorella mi ero sempre comportata con cautela verso di lei per fare bella figura, temendo di darle una cattiva impressione se avessi detto o fatto qualcosa di sbagliato. Perciò, vivevo in maniera servile e agivo da sciocca. Quando la giovane sorella mi ha affrontata, non ho sfruttato l’occasione per conoscere me stessa, ma ero piena di opinioni e pregiudizi contro di lei perché non volevo perdere la faccia e volevo perfino fuggire da quell’ambiente. Per preservare la mia immagine e la mia reputazione, non osavo aprirmi con la giovane sorella nemmeno quando talvolta la vedevo manifestare una certa corruzione o fare qualcosa di incompatibile con la verità, temendo di offenderla e di rendere ancora più alienato il nostro rapporto. (…) Queste tossine di Satana, però, mi rendevano sempre più ipocrita e infida, causandomi una vita assai stancante e amara. Desideravo davvero scardinare questa gabbia tenebrosa e strapparmi via la falsa reputazione, per poter vivere in completa libertà e con sollievo. Ma non potevo farlo da sola, così mi sono inginocchiata davanti a Dio e ho lasciato libero sfogo al mio cuore: “O Dio! Consideravo la lode e la fama una sorta di gioia. Adesso capisco che avevo torto. La ricerca di queste cose non è una gioia meravigliosa ma dolore, depressione, schiavitù e costrizione. Adesso vedo chiaramente che erano le filosofie di Satana a ingannarmi e dominarmi, inducendomi a perseguire fama, fortuna e prestigio, nonché reputazione e vanità. Tutto il mio dolore è stato causato da Satana. O Dio! Davvero non voglio più vivere secondo le filosofie di Satana. Imploro la Tua salvezza; indicami la retta via della pratica e dammi la fiducia e la capacità di scardinare la trappola di Satana e agire secondo le Tue prescrizioni”. Dopo la preghiera ho provato un sollievo senza precedenti. Allo stesso tempo, ho capito che potevo correggere la mia indole corrotta solo attraverso la ricerca della verità. Poi ho visto il seguente brano della parola di Dio: “Se non ti concentrerai sui rapporti con le persone ma manterrai un rapporto adeguato con Dio, se sarai disposto a dare a Dio il tuo cuore e a imparare a obbedirGli, i tuoi rapporti con gli altri diventeranno, in modo molto naturale, adeguati. In tal modo, simili rapporti non sono fondati sulla carne, ma sull’amore di Dio. Non vi è pressoché nessuna interazione basata sulla carne, ma nello spirito vi sono sia comunione che amore, consolazione e reciproco sostegno. Tutto ciò si compie a partire da un cuore che risponde pienamente a Dio. Simili rapporti non si mantengono confidando in una filosofia di vita umana, ma si formano molto naturalmente facendosi carico di Dio. Non richiedono sforzi umani, ma si praticano tramite i principi della parola di Dio. Sei disposto ad avere riguardo per la volontà di Dio? … Sei disposto a donare completamente a Dio il tuo cuore e a non pensare alla tua posizione fra la gente?” (“È molto importante stabilire un rapporto adeguato con Dio” in La Parola appare nella carne). Le parole di Dio mi indicavano una chiara via per la pratica ed era la pratica di essere una persona onesta e non preoccuparmi più di fama e fortuna o di mantenere la mia immagine e il mio prestigio nel cuore delle persone. Invece, dovevo donare il mio cuore a Dio, esaltare e testimoniare le Sue parole in ogni cosa, mettere in pratica la verità e obbedire a Lui. In tal modo sarei stata in grado di stabilire un rapporto normale con Dio. Avere un rapporto normale con Dio ha come conseguenza naturale anche un rapporto normale con gli altri. Quindi, privatamente, ho deciso di agire secondo le parole di Dio e gradatamente dissipare la mia indole corrotta. Da allora, ho spesso comunicato consciamente con la giovane sorella e abbiamo letto assieme le parole di Dio. Se nel compiere il nostro dovere incontravamo problemi che non sapevamo risolvere, pregavamo Dio assieme e cercavamo risposte nelle parole di Dio. Andavamo d’accordo molto bene fra noi. Prima che me ne rendessi conto, il senso di oppressione e la demoralizzazione nel mio cuore sono evaporati, e sul mio volto è comparso un sorriso da lungo tempo atteso. Avevo veramente sperimentato il sollievo e la gioia apportati dal mettere in pratica le parole di Dio. Ringrazio sinceramente Dio per avermi salvata.
Per salvarmi dalla schiavitù di fama, fortuna e prestigio, Dio ha disposto minuziosamente vari ambienti, persone, cose e avvenimenti e mi ha condotta e guidata passo dopo passo usando la Sua opera pratica, consentendomi di percorrere la retta via della vita.
Dopo questi mesi di doloroso affinamento, finalmente ho capito perché Dio non ci consente di usare filosofie di vita per mantenere il rapporto con gli altri. È perché tutte queste filosofie di vita e le cosiddette massime sono tossine che Satana impianta nelle persone e sono strumenti usati da Satana per imprigionare e danneggiare le persone. Queste filosofie sataniche possono soltanto indurre le persone a generare divisione, conflitto e morte e causare depressione e dolore. Questo perché Satana stesso è corruzione e divisione, e soltanto le parole di Dio e ciò che Egli richiede agli esseri umani possono consentire alle persone di far pace tra loro. Solo vivendo nelle parole di Dio e agendo secondo le Sue parole le persone possono spezzare le influenze tenebrose di Satana e vivere in completa libertà e con sollievo davanti a Dio. Allo stesso tempo, ho visto anche che la mia vita assieme alla giovane sorella era una meravigliosa disposizione di Dio, prevista per prendere di mira le tossine di Satana, in me ben radicate, e le mie esigenze pratiche. Se Dio non avesse agito in questo modo, non avrei mai riconosciuto la portata del danno causatomi da tossine sataniche come “l’uomo lascia dietro di sé il proprio nome ovunque si fermi, come l’oca emette il suo grido ovunque voli” e “come l’albero vive per la sua corteccia, l’uomo vive per la sua reputazione”. Avrei ancora adorato queste tossine come cose positive, il che mi avrebbe resa sempre più arrogante e corrotta e in definitiva destinata alla degradazione e alla distruzione. Queste situazioni e prove sono state proprio la grande salvezza offertami da Dio!
In seguito, ho ricevuto l’esaltazione di Dio e sono diventata un capo della Chiesa. In principio, quando incontravo problemi, spesso ascoltavo suggerimenti da sorelle e fratelli e non mi preoccupavo di che cosa gli altri pensassero di me. Ma non ci è voluto molto perché il mio desiderio di perseguire fama e fortuna cominciasse di nuovo a intensificarsi. Poiché cominciavo a compiere il mio dovere prima dell’altro capo della Chiesa, quando vi era una questione, sorelle e fratelli venivano naturalmente più da me. Gradatamente ho cominciato a lasciarmi trasportare e a pensare di essere ancora superiore a quella sorella. Durante le riunioni con quella sorella parlavo sempre di dottrine apparentemente importanti per mettermi in mostra e guadagnare riconoscimento e ammirazione da parte di sorelle e fratelli, nonché per far loro ritenere che io fossi migliore di lei. Una volta, durante una riunione con un piccolo gruppo, dopo che la sorella aveva appena effettuato una breve comunicazione, mi è venuto in testa un pensiero: devo comunicare di più, altrimenti sorelle e fratelli penseranno che non sono brava quanto lei. Così, quando c’è stata una pausa, mi sono intromessa e ho cominciato a comunicare senza sosta. Proprio quando ci prendevo gusto, un fratello accanto a me mi ha interrotta: “Non possiamo parlare solo di dottrine vacue. Dobbiamo comunicare esperienze pratiche e conoscenze per approvvigionare sorelle e fratelli”. Dopo aver ascoltato le parole del fratello mi sono sentita come schiaffeggiata in pubblico. Col rossore in volto ho pensato: inizialmente intendevo dire alcune parole in più affinché sorelle e fratelli avessero un’elevata opinione di me, ma adesso la cosa è diventata per me così imbarazzante! In quel momento avrei voluto sprofondare sottoterra per nascondermi. Proprio mentre mi sentivo interiormente tormentata, il fratello ha letto un brano della parola di Dio: “…ci sono persone che idolatrano particolarmente Paolo: amano tenere discorsi e mettersi in vista. Amano riunirsi e parlare; gli piace quando la gente le ascolta, le adora, le circonda. Amano essere collocate su un piedistallo nei pensieri altrui e apprezzano quando gli altri tengono da conto la loro immagine. … Se questo individuo si comporta realmente così, allora ciò è sufficiente a dimostrare che si tratta di una persona arrogante e presuntuosa, che non adora affatto Dio, che ricerca uno status elevato e che desidera esercitare l’autorità sugli altri, dominarli, occupare un posto importante nei loro pensieri. Si tratta della classica immagine di Satana. Ciò che emerge della sua natura sono l’arroganza e la presunzione, la riluttanza a adorare Dio e il desiderio di essere oggetto dell’adorazione altrui” (“Come conoscere la natura umana” in Registrazione dei discorsi di Cristo). Ogni parola del giudizio di Dio era come un ago che mi pungesse il cuore, facendomi vergognare ancora di più. Rammentavo che prima di credere in Dio gioivo particolarmente dell’essere ammirata da tutti e mi sforzavo col cuore e con l’anima di distinguermi e diventare una donna forte e di successo. Quando questo sogno si è infranto, ho pensato di poter realizzare nella Chiesa il sogno di fama, fortuna e prestigio. Specialmente durante questo periodo, mi mettevo segretamente in competizione con quella sorella per far sì che sorelle e fratelli mi ammirassero. Superficialmente ero in competizione per il prestigio con una persona, ma in sostanza ero in competizione per il prestigio con Dio. Questo perché coloro che credono in Dio devono ammirare Dio, adorarLo e assegnarGli un posto nel proprio cuore. Invece io volevo avere un posto nel cuore di sorelle e fratelli e indurli ad ammirare me e adorare me. Non è forse una lampante resistenza a Dio? Solo davanti ai fatti sono stata in grado di vedere che la mia natura è contraria a Dio. Se non ho esperienza del castigo e del giudizio di Dio e non conseguo alcun cambiamento della mia indole, anche se esteriormente sembro spendermi in maniera appassionata e attiva per Dio, in realtà sto facendo del male e Gli oppongo resistenza. Allo stesso tempo, ho visto chiaramente che Satana corrompe l’umanità instillando in vari modi tossine nella mente e nell’anima e inducendo le persone ad affannarsi per conseguire fama, fortuna e prestigio, e così facendo le induce ad allontanarsi gradatamente da Dio, a tradirLo, e alla fine le trascina all’inferno. Pensando questo, non potevo fare a meno di intimorirmi e ho anche cominciato a disprezzare la mia cecità e la mia sventatezza, la mia profonda corruzione e le tossine sataniche che avevano messo radici profonde in me. Se non fossi stata sotto il dominio di fama, fortuna e prestigio, non sarei stata sotto il dominio di alcuna persona, avvenimento o cosa e avrei cercato soltanto di soddisfare Dio compiendo il mio dovere di essere creato. Se non fossi stata dominata da fama, fortuna e prestigio, mi sarei concentrata, compiendo il mio dovere, sull’esaltare Dio, sul testimoniare Dio e sul portare sorelle e fratelli davanti a Lui. Se non fossi stata dominata da fama, fortuna e prestigio, non avrei vissuto ogni giorno in preda a depressione e tormento, incapace di gioire del sollievo e della felicità apportati dalla verità. Se non fossi stata dominata da fama, fortuna e prestigio, avrei stabilito rapporti normali con sorelle e fratelli e li avrei sostenuti e aiutati in spirito, anziché usare una facciata per ingannare gli altri e riceverne fiducia e ammirazione. (…) Tutto questo era per via delle tossine di Satana, che mi avevano danneggiata fino a quel giorno. Satana è davvero troppo spregevole e malvagio. È assolutamente un demone che divora le anime! Sotto l’illuminazione e la guida di Dio ho acquisito la volontà e il coraggio per rinunciare alla carne e mettere in pratica la verità. Così ho pregato Dio: “O Dio! È il danno causato da fama, fortuna e prestigio ad avermi messa nella situazione di oggi. Per perseguire queste cose ho tralasciato le Tue prescrizioni, disobbedendo e opponendo resistenza a Te ripetutamente e rendendoTi triste e disgustato. Adesso detesto queste cose dal profondo del cuore. Vi rinuncerò e le abbandonerò completamente. Possa Tu guidarmi nel mio futuro cammino”. Da allora ho mantenuto un profilo molto più basso e, durante le riunioni, cominciavo a concentrarmi sul parlare delle mie esperienze effettive. Quando sorelle e fratelli avevano problemi, aprivo consciamente il mio cuore per comunicare con loro riguardo alle volte in cui effettivamente sono andata incontro io stessa a problemi e riguardo all’illuminazione e alla guida delle parole di Dio, affinché potessero capire le intenzioni di Dio e riconoscere il Suo amore. Quando agivo in questo modo, mi sentivo più a mio agio e illuminata dentro il mio cuore, il che rendeva particolarmente appagante ogni giornata.
Dopo avere sperimentato il giudizio e il castigo di Dio e avere subìto, di quando in quando, il trattamento e la potatura da parte Sua, ho cominciato ad avere una certa conoscenza reale della mia natura satanica. Quando affrontavo nuovamente cose come fama, fortuna, prestigio e reputazione, pregavo consciamente Dio e collaboravo con Lui, rinunciavo alla carne e mettevo in pratica la verità. Una volta, una sorella di una Chiesa vicina non era in una buona situazione. Quando sono venuta a saperlo, spesso andavamo lì a comunicare con lei e avevamo conversazioni da cuore a cuore. Dopo un po’, la sua situazione è migliorata e lei ha cominciato a collaborare attivamente con l’opera evangelica. Fra i nuovi fedeli da lei apportati, ve ne era una che era veramente affamata di verità e che inoltre faceva progressi molto rapidamente. Pertanto, intendevamo formarla come capo della Chiesa per i nuovi fedeli. In quel momento, la Chiesa vicina ci ha scritto richiedendo che la sorella andasse lì a compiere il suo dovere. Dentro di me ero assai riluttante, ma poi ci ho ripensato: le Chiese sono un tutto integrato. Ciò che Dio vuole è un’espressione collettiva. Qualunque Chiesa frequenti il nuovo fedele, purché egli sappia compiere il suo dovere, sarà qualcosa che conforta il cuore di Dio. Il mio modo di pensare precedente non era forse ancora rivolto a fama, fortuna e prestigio? Non mi concentravo forse ancora sulla mia immagine personale e sulla mia reputazione? Questo mi ha rammentato le parole di Dio: “Umanità crudele e brutale! La cospirazione e l’intrigo, la contesa con l’altro, la corsa alla reputazione e alla ricchezza, l’eccidio reciproco, quando avranno mai fine? Dio ha detto centinaia di migliaia di parole, ma nessuno è diventato ragionevole. Gli uomini agiscono per il bene delle loro famiglie, dei figli e delle figlie, per la carriera, per le prospettive, per la posizione, per la vanità e per il denaro, per amore dei vestiti, per il cibo e per le cose della carne… Quali azioni sono davvero per amore di Dio? Anche tra coloro che agiscono per amore di Dio, ci sono solo pochi che Lo conoscono. Quanti non agiscono per il bene dei loro interessi? Quanti non opprimono e discriminano gli altri per mantenere la propria posizione?” (“Il malvagio deve essere punito” in La Parola appare nella carne). Giusto! Guardo la mia condotta e il mio comportamento. Io ero sempre alla ricerca di fama e fortuna, nessuna delle quali era a favore di Dio. Come ero egoista! Gioivo dell’esaltazione e della gentilezza di Dio, ma cercavo intensamente e mi scervellavo ogni giorno per acquisire fama, fortuna e prestigio. Anche se nominalmente credevo in Dio, non agivo secondo le intenzioni e le prescrizioni di Dio e in sostanza non Gli obbedivo affatto. Il Suo metro per valutare se l’uomo creda sinceramente in Lui non riguarda il comportamento esteriore o l’apprezzamento altrui, ma se egli sappia reprimere nel suo cuore gli aspetti che non sono compatibili con le intenzioni di Dio quando gli succede qualcosa, se sappia pensare secondo i migliori interessi della Chiesa e se sappia soddisfare e amare Dio in ogni cosa. Dopo avere capito le intenzioni di Dio, il mio cuore all’improvviso si è fatto gioioso e immediatamente ho trasferito questa nuova fedele alla Chiesa vicina.
Dopo avere sperimentato per diversi anni l’opera di Dio, ho capito più chiaramente: fama, fortuna e prestigio sono trucchi utilizzati da Satana per ingannare le persone e catene usate per imprigionarle. Chi vive sotto il suo dominio può solo esserne imprigionato e ingannato, senza alcuna libertà. D’altro canto, la parola di Dio è la verità, la via e la vita. Chi vive sotto la parola di Dio vive nella luce e nelle benedizioni di Dio. L’uomo potrà sperimentare il sollievo e la libertà di vivere davanti a Dio purché compia qualche sforzo per soddisfare le Sue prescrizioni e mettere in pratica la verità come Egli richiede. Ripensando al dolore e alla sofferenza che fama, fortuna e prestigio mi avevano causato, e poi all’opera di salvezza che Dio ha compiuto su di me, mi sento davvero riconoscente e in debito nei Suoi confronti. Per salvarmi dalla schiavitù di fama, fortuna e prestigio, Dio ha disposto minuziosamente vari ambienti, persone, cose e avvenimenti e mi ha condotta e guidata passo dopo passo usando la Sua opera pratica, consentendomi di percorrere la retta via della vita. Ogni ambiente e ogni manifestazione erano tutti pianificati minuziosamente da Dio, e in ciascuno di essi risiede il Suo grande amore per me. Dopo avere ripetutamente sperimentato il castigo e il giudizio, a poco a poco ho capito la realtà della mia corruzione. Inoltre, ho acquisito la conoscenza dell’opera pratica di Dio, ho visto la santità, la grandezza e l’altruismo di Dio e ho percepito profondamente il Suo pensiero e la Sua sollecitudine nel salvare l’umanità. Nelle mie esperienze future sarò maggiormente disposta ad accettare il castigo e il giudizio di Dio, le Sue prove e i Suoi affinamenti, in modo che la mia indole corrotta possa essere completamente purificata e trasformata il più presto possibile e io possa autenticamente vivere una vita significativa e preziosa!
Note a piè di pagina:
a. Il testo originale omette “la brama di”.
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

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