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3 agosto 2017

Dio Stesso, l’Unico X Dio è la fonte di vita di tutte le cose (IV) Parte 2


1. In che modo Dio governa e amministra il mondo spirituale


1) Il ciclo della vita e della morte dei non credenti


Il ruolo assegnato alle anime dopo la reincarnazione – quale ruolo abbiano in questa vita –, in quale famiglia nascano e quale tipo di esistenza conducano, sono degli aspetti strettamente connessi alla vita passata. Nel mondo degli uomini fanno ingresso persone di ogni tipo e i ruoli che esse svolgono sono tutti differenti, così come lo sono i compiti che si svolgono. E quali sono questi compiti? Alcuni vengono per saldare un debito: se hanno contratto dei debiti ingenti nella vita precedente, li saldano. Altri, invece, vengono per riscuotere un debito: sono stati truffati e privati di numerose cose e di molto denaro nella propria vita precedente e così, dopo il loro arrivo nel mondo spirituale, il mondo spirituale rende loro giustizia e permette loro di riscuotere i loro debiti in questa vita. Alcune persone si reincarnano per saldare un debito di gratitudine: nella vita precedente – prima di morire – qualcuno è stato gentile con loro e in questa vita viene loro offerta la grande opportunità di rinascere per ripagare questo debito di gratitudine. Altre, invece, si reincarnano per vendicare una vita. Quale vita? La vita di colui che le ha uccise nell’esistenza precedente. Insomma, la vita attuale di ogni persona possiede una stretta relazione con la vita precedente di ciascuno, vi è inscindibilmente connessa. In altre parole, l’esistenza attuale di ogni individuo è ampiamente condizionata dalla rispettiva vita precedente. Per esempio, prima di morire Zhang ha sottratto a Li una grossa somma di denaro. Pertanto, Zhang è in debito con Li? Se lo è, è naturale che Li debba riscuotere il proprio debito da Zhang? Perciò, dopo la loro morte, c’è un debito tra loro che deve essere saldato, e quando si reincarnano e Zhang diventa un essere umano, come fa Li a riscuotere da lui il proprio debito? Per esempio, Li potrà riscuotere il proprio debito rinascendo come figlio di Zhang, avendo Zhang come padre. Ecco che cosa potrebbe accadere in questa vita, nella vita presente. Il padre di Li guadagna parecchio denaro che viene sperperato dal figlio, Li. Indipendentemente da quanto denaro Zhang guadagni, suo figlio Li lo “aiuta” a spenderlo. Per quanto Zhang guadagni, il suo denaro non basta mai e il figlio, invece, spende il denaro padre in molti modi e con sistemi diversi. Zhang è disorientato: “Che cosa sta succedendo? Perché mio figlio è un tale scavezzacollo? Perché, invece, i figli degli altri sono così bravi ragazzi? Perché mio figlio non ha alcuna ambizione, perché è così inetto e incapace di guadagnare denaro, perché lo devo costantemente mantenere? Dal momento che lo devo mantenere, lo farò, ma perché, il denaro che gli do non basta mai? Perché non riesce a fare anche solo una giornata di onesto lavoro? Perché è un fannullone che mangia, beve, va a puttane, gioca d’azzardo? Perché fa tutto questo? Che cosa mai sta succedendo?” Zhang ci riflette un po’: “È forse perché gli dovevo qualcosa nella vita precedente? Ah, potrebbe essere che io abbia contratto un debito con lui nella vita precedente. Bene, allora, lo ripagherò! Tutto questo non finirà finché non l’avrò ripagato interamente!” Poi arriva il giorno in cui il debito è stato saldato e, quando Li è sulla quarantina o cinquantina, improvvisamente si rende conto di come ha vissuto: “Sinora non ho fatto una sola cosa buona in tutta la mia vita! Ho sperperato tutto il denaro che mio padre ha guadagnato: devo comportarmi meglio! Metterò la testa a posto: mi comporterò da persona onesta, che vive correttamente, e farò in modo che mio padre non debba più stare in pena per me!” Perché pensa in tal modo? Perché improvvisamente cambia in meglio? C’è un motivo per questo? Qual è il motivo? Il motivo è che Li ha riscosso il proprio debito: il debito è stato ripagato. In questo, c’è un processo di causa ed effetto. La storia ha avuto inizio molto, molto tempo fa, prima che i due nascessero, e i presupposti creati nella loro vita passata si sono riflettuti nella loro esistenza presente, e nessuno può biasimare l’altro. Qualunque cosa Zhang abbia insegnato al figlio, questi non l’ha mai ascoltato e non ha mai fatto una sola giornata di lavoro onesto; ma non appena il debito viene ripagato, non c’è più bisogno di insegnargli nulla; suo figlio, naturalmente, si ravvede. Questo non è che un semplice esempio e ci sono, senza dubbio, molti altri esempi simili. E che cosa dice questo alla gente? (Che dovrebbe comportarsi bene). Che non deve fare del male e che deve riscattare le proprie malefatte! La maggior parte delle persone che non credono, vedi, commette tali malefatte e poi trovano quello che si meritano, vero? Ma questa ricompensa è arbitraria? Tutto quello che è connesso alla ricompensa ha un contesto e una ragione. Pensi forse che non ti succeda nulla dopo avere sottratto a qualcuno dei soldi? Pensi che, dopo avere rubato del denaro con l’inganno, la passerai liscia? Ciò sarebbe impossibile: quel che si semina, si raccoglie – questo è assolutamente corretto! Vale a dire che ogni persona, indipendentemente da chi sia, o se creda o meno che ci sia un Dio, deve assumersi le proprie responsabilità e farsi carico delle conseguenze delle proprie azioni. A questo riguardo, questo semplice esempio – Zhang punito e Li risarcito – è corretto? Lo è. Quando le persone fanno cose così, ottengono questo genere di risultato. Ed è ciò separato dall’amministrazione del mondo spirituale? È inscindibile dall’amministrazione del mondo spirituale. Nonostante siano dei non credenti, persone che non credono in Dio, la loro esistenza è comunque soggetta a tale editti e decreti divini dai quali nessuno può esimersi; per quanto elevata sia la propria posizione nel mondo degli uomini, nessuno può sottrarsi a questa realtà.

Coloro che non hanno fede spesso credono che tutto ciò che può essere visto esista, mentre tutto ciò che è non può essere visto o che è molto distante dalla gente, non esista affatto. Preferiscono credere che non ci sia alcun “ciclo della vita e della morte” e che non ci sia alcuna “punizione” e così peccano e commettono iniquità senza alcun rimorso – dopo di che vengono puniti o si reincarnano in un animale. La maggior parte delle persone tra i non credenti cade in questo circolo vizioso. E perché è così? Perché non sanno che il mondo spirituale è severo nella propria amministrazione di tutti gli esseri viventi. Che tu ci creda o no, si tratta di un dato di fatto, poiché nessuna persona e nessuna cosa possono sottrarsi al campo visivo degli occhi di Dio, e nessuna persona o cosa può sfuggire alle regole e alle limitazioni degli editti celesti e ai decreti divini. Pertanto, ho portato a ciascuno di voi questo semplice esempio; indipendentemente dal fatto che tu creda o meno in Dio, peccare e commettere iniquità è inaccettabile: ci sono delle conseguenze, e ciò è inappellabile. Quando chi ha sottratto del denaro viene punito in questo modo, questa punizione è corretta, ragionevole e giusta. Tale comportamento comunemente diffuso è soggetto a pena nel mondo spirituale, è sanzionato dai decreti e dagli editti celesti emanati da Dio e, pertanto, un comportamento criminale e malvagio – stupro e saccheggio, frode e inganno, furto e rapina, omicidio e incendio doloso, e così via – è ancora più soggetto a una vasta gamma di punizioni di severità variabile. E che cosa comprendono queste punizioni di severità variabile? Alcune di esse richiedono tempo per stabilire il livello di severità, alcune lo individuano in diversi modi, e altre ancora lo fanno mediante la destinazione cui le persone vengono assegnate quando si reincarnano. Per esempio, alcune persone sono sboccate. Che cosa significa essere “sboccati”? Significa ingiuriare spesso gli altri e usare un linguaggio offensivo, un linguaggio che offende le persone. Che cosa significa usare un linguaggio offensivo? Significa avere un cuore turpe. Individui del genere fanno spesso ricorso a un linguaggio offensivo, che insulta e maledice gli altri, un linguaggio di frequente accompagnato da gravi conseguenze. Queste persone, dopo la loro morte e dopo aver ricevuto la punizione che si meritano, potrebbero rinascere mute. Alcune persone sono molto calcolatrici mentre sono in vita, approfittano spesso degli altri, i loro piani meschini sono particolarmente organizzati e arrecano molti danni agli altri. Quando rinascono, potrebbero essere avere un idiota o una disabilità mentale. Alcune persone spesso invadono la sfera privata degli altri; i loro occhi vedono molte cose cui non dovrebbero avere accesso e vengono a conoscenza di molte cose che non dovrebbero sapere, così quando rinascono potrebbero essere ciechi. Alcune sono molto agili, vengono spesso alle mani e sovente compiono delle azioni malvagie, così quando rinascono potrebbero essere disabili, zoppe o prive di un braccio, oppure potrebbero essere gobbe o deformi, o claudicanti o avere una gamba più corta dell’altra, e così via. In questo, sono soggette a punizioni che variano in base al livello di malvagità commesso nella vita precedente. E, secondo voi, perché ci sono persone strabiche? Ce ne sono molte? Ce ne sono molte in giro al giorno d’oggi. Alcune lo sono, perché nella loro vita precedente hanno fatto un uso eccessivo della vista, hanno compiuto troppe azioni malvagie e, così, quando rinascono a questa nuova vita, sono strabiche e, nei casi più gravi, sono persino cieche. Pensi che le persone strabiche siano belle da vedere? Lasciano una bella impressione? Guarda che bella conformazione del viso ha quella persona, che pelle limpida e chiara, che occhi grandi e che ciglia spesse – peccato che abbia un occhio strabico. Che aspetto hanno? L’aspetto non ha forse un forte impatto sul comportamento dell’individuo? E ciò come si riflette sul tipo di vita che conducono? Quando incontrano gli altri, pensano tra sé e sé: “Oh, sono strabico! Non dovrei fissare troppo le persone, non voglio che vedano i miei occhi. Devo parlare a testa bassa, non posso guardarle apertamente in faccia”. Il loro strabismo influenza il modo in cui guardano le cose e la loro capacità di guardare le persone in faccia. In simili condizioni, non hanno forse perso l’uso della vista? E ciò non ha forse posto rimedio agli eccessi della loro vita precedente? Pertanto, nella vita successiva, non oseranno più fare nulla di altrettanto malvagio. Questa è la giusta ricompensa!

Alcune persone vanno d’accordo con gli altri prima di morire, fanno molte cose buone per coloro che li circondano, per i propri cari, amici, colleghi, o per la gente che entra in relazione con loro. Aiutano il prossimo, fanno la carità e si prendono cura degli altri o li sostengono economicamente, e gli altri ne hanno una elevata considerazione e, quando queste persone tornano nel mondo spirituale, non sono soggette ad alcuna punizione. Per un non credente non essere punito in alcun modo significa essere stato una persona davvero per bene. Invece di credere nell’esistenza di Dio, esse si limitano a credere nel Vecchio Uomo in cielo. Credono solo che ci sia un essere spirituale sopra di loro che osserva tutto ciò che fanno – questo è tutto ciò in cui credono. E con quale risultato? Si comportano molto meglio. Sono persone benevole e caritatevoli e, quando alla fine tornano nel mondo spirituale, saranno trattate molto bene, si reincarneranno e rinasceranno in breve tempo. E in che tipo di famiglia verranno mandate? Sebbene non sia una famiglia ricca, la vita familiare scorrerà tranquilla, ci sarà armonia tra i suoi membri, trascorreranno giorni sereni, felici, tutti saranno gioiosi e condurranno una vita appagante. Quando queste persone diventeranno adulte, avranno molti figli e figlie e una famiglia allargata numerosa, i loro bambini saranno molto dotati e avranno successo, e loro stessi e loro famiglie godranno di buona fortuna – e tale esito è ampiamente collegato con la vita passata della persona. In altre parole, l’intera esistenza di un individuo sin dopo la loro morte, come anche il luogo in cui andrà quando si reincarnerà, che sia maschio o femmina, la sua missione, ciò che gli accadrà nella vita, le prove che dovrà affrontare, le benedizioni di cui godrà, chi incontrerà, che ne sarà di lui – ebbene, tutto questo nessuno può predirlo, evitarlo o nascondersi da esso. Vale a dire che, dopo che la tua vita è stata stabilita, in ciò che ti capita, in qualsiasi modo tu cerchi di evitarlo, con qualsiasi mezzo cerchi di evitarlo, non hai comunque alcuna possibilità di alterare il corso che Dio ha stabilito per te nel mondo spirituale. Poiché, quando ti reincarni, il destino della tua vita è già stato determinato. Che sia buono o cattivo, ciascuno deve fare i conti con questo e deve continuare a progredire; questa è una condizione a cui nessuno in questo mondo può sottrarsi, e nessuna condizione è più reale. Bene, hai capito tutto questo, vero?

Una volta compreso ciò, vi rendete conto che Dio ha precise e rigorose forme di controllo e di amministrazione del ciclo della vita e della morte dei non credenti? In primo luogo, Dio ha emanato diversi editti, decreti e sistemi celesti nel regno spirituale i quali, essendo stabiliti da Dio, vengono rigorosamente applicati da esseri che occupano diverse posizioni ufficiali nel mondo spirituale, e nessuno osa contravvenire. E così, nel ciclo della vita e della morte del genere umano sulla terra, che ci si reincarni in un animale o in una persona, ci sono delle leggi da seguire. Dato che queste leggi vengono da Dio, nessuno osa violarle e, anzi, nessuno è in grado di farlo. È solo a motivo della sovranità di Dio e in virtù di tali leggi che il mondo materiale, visibile alla gente, è regolare e ordinato; è solo grazie alla sovranità di Dio che l’umanità è in grado di coesistere pacificamente con l’altro mondo, che è completamente invisibile all’umanità, e di vivere in armonia con esso – tutti aspetti che sono inscindibili dalla sovranità di Dio. Dopo la morte della esistenza carnale, l’anima possiede ancora una vita, e pertanto che cosa accadrebbe se fosse privata dell’amministrazione di Dio? L’anima vagherebbe nello spazio, intromettendosi ovunque, e potrebbe anche danneggiare le cose viventi nel mondo degli uomini. Tale danno non sarebbe solo verso il genere umano, ma potrebbe anche essere nei confronti di piante e animali – ma la prima a essere danneggiata sarebbe la gente. Se ciò dovesse accadere – se tali anime fossero prive di amministrazione e danneggiassero la gente e compissero azioni malvagie – poi ci sarebbe anche il trattamento corretto di questa anima nel mondo spirituale: se la situazione fosse seria, l’anima cesserebbe presto di esistere, sarebbe distrutta; se possibile, verrebbe collocata altrove e quindi si reincarnerebbe. In altre parole, l’amministrazione del mondo spirituale delle diverse anime è ordinata e si svolge secondo fasi e regole. È solo grazie a tale amministrazione che il mondo materiale non è caduto nel caos, che l’umanità del mondo materiale è posseduta da una mentalità normale, da una razionalità normale e da una vita nella carne ordinata. Solo dopo avere avuto una vita normale, coloro che vivono nella carne saranno in grado di continuare a crescere e riprodursi di generazione in generazione.

Che cosa ne pensate delle parole che avete or ora sentito? Vi suonano nuove? E che cosa provate? A parte il fatto che esse sono una novità, provate qualche altra cosa? DiteMi. (La gente dovrebbe comportarsi bene e io considero Dio grande e temibile). (Io mi sento colmo di reverente timore nei confronti di Dio, in futuro sarò più cauto quando mi accade qualcosa, mi comporterò meglio in ciò che dico e che faccio). (Dopo avere assistito poco fa alla comunione di Dio riguardo a come Egli gestisce la fine dei vari tipi di uomini, da un certo punto di vista sento che l’indole divina non permette alcuna offesa, e che io sono tenuto a temerLo; e, da un altro punto di vista, so quale tipo di persone Gli è gradito e quale no, e pertanto voglio essere uno di coloro che sono graditi a Dio). Capite che Dio è di principio nelle azioni che compie in questo ambito? Quali sono i princìpi secondo i quali agisce? (Egli stabilisce la fine delle persone in base a tutto ciò che fanno). Ciò riguarda le diverse fini riservate ai non credenti di cui abbiamo or ora parlato. Riguardo ai non credenti, il principio dietro le azioni di Dio è forse quello di ricompensare i buoni e di punire i malvagi? Comprendete che c’è un principio nelle azioni di Dio? Dovreste essere in grado di capire che c’è. I non credenti non credono effettivamente in Dio, non obbediscono alle disposizioni di Dio e sono inconsapevoli della sovranità di Dio, né tantomeno riconoscono Dio. Quel che è ancora più grave, profanano Dio, Lo bestemmiano e sono ostili nei confronti di coloro che credono in Dio. Malgrado tale atteggiamento nei confronti di Dio, la loro gestione da parte di Dio non devia minimamente dai Suoi princìpi; Egli li amministra in modo ordinario secondo i Suoi princìpi e la Sua indole. Dio come considera la loro ostilità? Come ignoranza! E così Egli ha fatto in modo che queste persone, la maggioranza dei non credenti, si reincarnino una volta come animali. Pertanto, che cosa dici che siano i non credenti agli occhi di Dio? (Delle bestie). Agli occhi di Dio, sono esattamente questo, delle bestie. Dio governa gli animali e il genere umano, e usa gli stessi princìpi per questo genere di persone. Persino nell’amministrazione di Dio di tali persone e nelle Sue azioni nei loro confronti è possibile cogliere l’indole di Dio e le leggi riguardanti il Suo dominio su tutte le cose. E, pertanto, vedete la sovranità di Dio nei princìpi mediante i quali Egli amministra i non credenti di cui ho appena parlato? Vi rendete conto della rettitudine di Dio? (Sì). Voi vedete la sovranità di Dio e la Sua indole. Vale a dire che, indipendentemente da quali siano le cose con cui Dio ha a che fare, Dio agisce in conformità ai Propri princìpi e alla Propria indole. Questa è l’essenza di Dio. Egli non infrangerebbe casualmente i decreti o gli editti celesti da Lui Stesso emanati, poiché Egli considera questo tipo di persone alla stregua di bestiame; Dio agisce in conformità ai Propri princìpi, senza il benché minimo disordine, le Sue azioni non sono assolutamente influenzate da alcun fattore e, qualsiasi cosa Egli faccia, la fa in assoluta conformità ai Propri princìpi. Ciò è determinato dal fatto che Dio ha l’essenza di Dio Stesso, che è l’essenza esclusiva non posseduta da alcun altro essere creato. Dio è coscienzioso e responsabile della Sua gestione, del Suo approccio, della Sua direzione, della Sua amministrazione e del Suo governo di ogni oggetto, persona ed essere vivente tra tutte le cose che Egli ha creato e di cui Egli non ha mai mancato di prenderSi cura. Nei confronti di coloro che sono buoni, Egli è magnanimo e gentile; a quanti sono malvagi, Egli infligge punizioni spietate; e per i vari esseri viventi, Egli impartisce disposizioni appropriate in modo tempestivo e regolare a seconda dei diversi requisiti del mondo umano in momenti diversi, così che questi diversi esseri viventi si reincarnino secondo i ruoli che rivestono in maniera ordinata, e si muovano tra il mondo materiale e il mondo spirituale in modo ordinato. Questo è ciò che il genere umano deve comprendere e conoscere.

La morte di un essere vivente – il termine di una vita fisica – significa che l’essere vivente è passato dal mondo materiale nel mondo spirituale, mentre la nascita di una nuova vita fisica significa che un essere vivente è passato dal mondo spirituale al mondo materiale e ha cominciato a svolgere il proprio ruolo, a vivere il proprio ruolo. Che si tratti della partenza o dell’arrivo di un essere, entrambi sono inscindibili dall’opera del mondo spirituale. Quando qualcuno entra nel mondo materiale, nel mondo spirituale Dio ha già effettuato gli opportuni adattamenti e definizioni circa la famiglia che lo riceverà, l’era in sarà calato, l’ora di arrivo e il ruolo da svolgere. E così l’intera vita di questa persona – le cose che fa, il percorso che intraprende – procede in accordo con le decisioni del mondo spirituale, senza il minimo errore. Tuttavia, il momento in cui una vita fisica termina, e il modo e il posto in cui termina giunge alla fine, sono chiari e distinguibili per il mondo spirituale. Dio governa il mondo materiale e il mondo spirituale e non ritarderà un normale ciclo della vita e della morte dell’anima, né potrebbe commettere alcun errore nelle disposizioni di tale ciclo. Ciascuno degli amministratori che ricoprono degli incarichi ufficiali del mondo spirituale svolge il proprio compito e fa quel che deve fare, secondo le istruzioni e le regole di Dio. E così, nel mondo del genere umano, ogni fenomeno materiale contemplato dall’uomo è ordinato e privo di qualsiasi forma di caos. Tutto ciò è dovuto all’ordinato dominio di tutte le cose da parte di Dio, così come al fatto che l’autorità di Dio governa sopra ogni cosa, e tutto ciò su cui Egli governa include il mondo materiale in cui l’uomo vive e, inoltre, l’invisibile mondo spirituale che sottostà al genere umano. Pertanto, se l’umanità desidera condurre una vita degna del nome e vivere in un quartiere ambiente consono, oltre ad avere a disposizione l’intero mondo materiale visibile l’uomo deve anche avere a disposizione l’invisibile mondo spirituale, che governa ogni essere vivente in nome dell’umanità, e che è ordinato. Dunque, quando diciamo che Dio è la fonte di vita di tutte le cose, non abbiamo aggiunto qualcosa alla nostra consapevolezza e comprensione di “tutte le cose”?

2) Il ciclo della vita e della morte delle diverse persone di fede


Abbiamo or ora discusso del ciclo della vita e della morte della prima categoria, i non credenti. Ora, discutiamo quello della seconda categoria, ossia delle varie persone di fede. “Il ciclo della vita e della morte delle diverse persone di fede” è un argomento altrettanto importante, ed è opportuno che ne abbiate una certa comprensione. In primo luogo, vediamo quali sono le fedi cui fa riferimento la parola “fede” contenuta nell’espressione “persone di fede”: il giudaismo, il cristianesimo, il cattolicesimo, l’islam e il buddismo, queste cinque religioni principali. Oltre ai non credenti, i credenti che appartengono a queste cinque religioni costituiscono una parte rilevante della popolazione del mondo. Tra queste cinque religioni, coloro che hanno fatto una carriera della loro fede – i seguaci che lavorano a tempo pieno per la propria fede – sono pochi, eppure queste religioni hanno molti fedeli. I loro fedeli vanno in luoghi diversi quando muoiono. “Diversi” da chi? Dai non credenti, la gente senza fede, di cui abbiamo parlato poco fa. Dopo la loro morte, i fedeli di queste cinque religioni vanno in altri luoghi, in luoghi diversi da quelli dei non credenti. Il mondo spirituale esprimerà un giudizio anche su di loro, in base a quello che hanno fatto prima di morire, ed essi saranno trattati di conseguenza. Ma perché queste persone vengono inviate in un posto diverso? C’è un’importante ragione alla base di. E quale? Ve la dirò mediante un esempio.

Prendete il buddismo: lasciate che vi racconti un fatto. Il buddista è, in primo luogo, una persona che si è convertita al buddismo e che sa in che cosa consiste la propria fede. Quando un buddista si taglia i capelli e si fa monaco o monaca, ciò significa che si è separato dal mondo secolare e si è lasciato alle spalle il clamore del mondo dell’uomo. Ogni giorno essi intonano i sutra e mangiano solo cibo vegetariano, fanno una vita ascetica e trascorrono le proprie giornate alla fredda, debole luce di una lampada a olio. Trascorrono tutta la vita così. Quando la loro esistenza fisica ha termine, ne fanno un resoconto, ma nel loro intimo non sanno dove andranno dopo la morte, chi incontreranno o quale fine faranno – nei loro cuori non hanno chiarezza riguardo a queste cose. Non hanno fatto altro che spendere ciecamente tutta la vita nella fede, dopo di che lasciano il mondo accompagnati da ciechi desideri e ideali. Tale è il termine della loro vita fisica quando lasciano il mondo dei viventi e, quando la loro vita fisica è terminata, ritornano al loro luogo originario nel mondo spirituale. Che queste persone si reincarnino per tornare sulla terra e continuare il proprio lavoro su di sé dipende dal comportamento e dal lavoro svolto su se stesse prima della morte. Se non hanno fatto nulla di sbagliato nella vita, si reincarneranno presto e verranno rimandate sulla terra, dove, ancora una volta, si raseranno la testa e diventeranno monaco o monaca. Diventeranno monaco o monaca da tre a sette volte: come è accaduto durante la loro prima volta, il corpo fisico svolgerà un lavoro su di sé, dopo di che esse moriranno e torneranno nel mondo spirituale dove saranno esaminati. Dopo di che, se non ci sono problemi, potranno tornare ancora una volta nel mondo degli uomini per continuare il lavoro su di sé, vale a dire che ancora una volta potranno convertirsi al buddismo e continuare il lavoro su di sé. Dopo essersi reincarnati da tre a sette volte, torneranno ancora una volta nel mondo spirituale, dove si recano ogni volta che la loro vita fisica finisce. Se le loro diverse qualifiche e comportamenti nel mondo umano consistono nell’attenersi agli editti celesti del mondo spirituale, da questo momento in poi rimarranno in questa dimensione; non si reincarneranno più come esseri umani, né correranno alcun rischio di essere puniti per avere compiuto delle iniquità sulla terra. Non sperimenteranno mai più questo processo. Invece, a seconda delle loro circostanze, occuperanno un posto nel regno spirituale, che è ciò che i buddisti chiamano il raggiungimento dell’immortalità. Ora comprendete, vero? E a che cosa si riferisce il “raggiungimento dell’immortalità” nel buddismo? Significa divenire un funzionario del mondo spirituale e non essere più soggetti a ulteriori reincarnazioni o punizioni. In particolare, significa non provare più l’esasperazione di vivere la condizione umana dopo la reincarnazione. Ci sono ancora delle possibilità che si reincarnino come animali? Assolutamente no. E che cosa significa ciò? Significa che queste anime assumono un ruolo nel mondo spirituale e non si reincarnano più come persone. Questo è un esempio di raggiungimento dell’immortalità.

E che dire di quelli che non raggiungono l’immortalità? Al loro ritorno nel mondo spirituale, il amministratore competente li esamina e li verifica, e appura che non hanno lavorato a sufficienza su se stessi o che non sono stati coscienziosi nella recitazione dei sutra come prescritto dal buddismo; e che hanno, invece, ripetutamente commesso delle iniquità e compiuto molte azioni malvagie. Quando tornano nel mondo spirituale, il loro comportamento malvagio viene sottoposto a giudizio e, di conseguenza, essi vengono puniti. È una regola che non ammette eccezioni. Pertanto, quando questo tipo di persone conseguirà l’immortalità? Quando nella vita non compiranno alcun male – quando, dopo essere ritornati nel mondo spirituale, si vedrà che non hanno compiuto nulla di male prima di morire. Bene! Continuano a reincarnarsi, a recitare i sutra, trascorrono i propri giorni alla fredda, debole luce di una lampada a olio, non uccidono alcun essere vivente, non mangiano la carne e non prendono parte al mondo degli uomini, lasciandosi i problemi alle spalle, senza litigare con gli altri. Durante questo processo, non compiono alcun male, dopo di che ritornano nel mondo spirituale e, dopo che tutte le loro azioni e il loro comportamento sono stati esaminati, vengono ancora una volta inviati nel mondo degli uomini, in un ciclo che va dalle tre alle sette volte. Se non ci sono imprevisti in questo periodo, il loro conseguimento dell’immortalità rimarrà inalterato e raggiungeranno la meta. Questa è una caratteristica del ciclo della vita e della morte di tutta la gente di fede: essere in grado di raggiungere l’immortalità e di andare a occupare un posto nel mondo spirituale. Questo è ciò che li rende differenti dai non credenti. In primo luogo, quando vivono sulla terra, qual è la condotta di coloro che sono in grado di ottenere una posizione nel mondo spirituale? Essi non devono assolutamente commettere alcun male: non devono commettere omicidio, incendio doloso, stupro o saccheggio; se commettono frode, inganno, furto o rapina, non possono ottenere l’immortalità. Vale a dire che, se hanno un qualsiasi legame o affiliazione con l’iniquità, non possono sfuggire alla punizione del mondo spirituale. Il mondo spirituale stabilisce le opportune disposizioni per i buddisti che raggiungono l’immortalità: possono essere assegnati all’amministrazione di coloro che sembrano credere nel buddismo e nel Vecchio Uomo in cielo, e verrà loro assegnata una giurisdizione, possono amministrare i non credenti oppure possono diventare degli amministratori di basso rango. Tale collocamento dipende dalla natura di queste anime. Questo è un esempio relativo al buddismo.

Tra le cinque religioni di cui abbiamo parlato, il cristianesimo è in qualche modo speciale. E che cosa c’è di speciale nei cristiani? Si tratta di persone che credono nel vero Dio. Come possono coloro che credono nel vero Dio essere elencati qui? Perché il cristianesimo si limita a riconoscere che c’è un Dio ma Gli si oppone e Gli è ostile. I cristiani hanno ancora una volta inchiodato Cristo sulla croce e si sono messi in inimicizia con l’opera di Dio degli ultimi giorni, con il risultato che si sono rivelati e si sono ridotti a essere un gruppo di fede. Dal momento che il cristianesimo è un tipo di fede, esso è, senza dubbio, solo in relazione con la fede – è un tipo di cerimonia, un tipo di denominazione, un tipo di religione, un qualcosa di separato dalla fede di coloro che effettivamente seguono Dio. La ragione per cui l’ho elencato tra le cinque religioni principali è il fatto che il cristianesimo si è ridotto allo stesso livello del giudaismo, del buddismo e dell’islam. La maggior parte dei cristiani non crede che esista un Dio o che Egli governi su tutte le cose e, ancor meno, credono nella Sua esistenza. Invece, si limitano a usare le Scritture per parlare di teologia e usano la teologia per insegnare a essere benevoli, a sopportare la sofferenza e a compiere buone azioni. Questo è il tipo di religione rappresentato dal cristianesimo: è solo un concentrato di teorie teologiche, non ha alcuna relazione con l’opera divina di gestione e salvezza dell’uomo, è la religione di coloro che seguono Dio ma che non è riconosciuta da Dio. Dio, però, segue anche un principio nel Suo accostarsi a queste persone. Non le gestisce a caso e non ha nulla a che fare con loro a volontà, come accade con i non credenti. Il Suo approccio è come quello tenuto nei confronti dei buddisti: se, mentre è in vita, un cristiano ha autodisciplina, se è in grado di attenersi rigorosamente ai Dieci Comandamenti e alle altri norme e di rispettare la legge per quanto attiene il proprio comportamento – e se è in grado di fare ciò per tutta la vita – allora dovrà anche trascorrere la stessa quantità di tempo passando attraverso i cicli della vita e della morte prima di potere effettivamente arrivare al cosiddetto “rapimento”. Dopo avere raggiunto tale “rapimento”, i cristiani rimangono nel mondo spirituale, dove vanno a occupare un posto e divengono degli amministratori. Altrimenti, se commettono delle iniquità sulla terra, se sono dei peccatori e commettono troppi peccati, allora è inevitabile che vengano puniti e sottoposti a sanzioni disciplinari di severità variabile. Nel buddismo, ottenere l’“immortalità” significa accedere al Nirvana, ma come viene chiamato nel cristianesimo? Si dice “andare in Paradiso” ed essere “rapiti”. Anche coloro che vengono effettivamente “rapiti” passano attraverso il ciclo della vita e della morte da tre a sette volte, dopo di che, una volta morti, arrivano nel mondo spirituale, come se si fossero addormentati. Se si attengono alle norme e riescono ad assumere un loro ruolo, a differenza delle persone sulla terra, non si reincarneranno in un modo semplice o secondo le convenzioni.

Tra tutte queste religioni, la fine di cui parlano e per cui lottano è lo stesso raggiungimento dell’immortalità del buddismo – ma, semplicemente, viene conseguita con mezzi diversi. Sono tutti mezzi di un medesimo tipo. Ai fedeli di queste religioni che sono in grado di attenersi ai precetti religiosi nel loro comportamento, a questa parte di persone, Dio assegna una destinazione idonea, un luogo adatto in cui andare e le gestisce in modo appropriato. Tutto ciò è ragionevole, ma non è come la gente immagina. Ora, avendo sentito ciò che accade ai cristiani, come vi sentite? Siete dispiaciuti per loro? Simpatizzate con loro? (Un po’). Non si può fare nulla: possono biasimare solo se stessi. Perché dico questo? L’opera di Dio è autentica, Dio è vivo e reale e la Sua opera è destinata a tutto il genere umano e a ogni persona nello specifico. E allora perché i cristiani non l’accettano? Perché si oppongono e perseguitano Dio in modo maniacale? Sono persino fortunati ad avere una fine come questa, quindi perché vi dispiacete per loro? Per loro, essere trattati in questo modo è segno di grande tolleranza. Nella misura in cui si oppongono a Dio, dovrebbero essere distrutti; eppure Dio non lo fa e Si limita a gestire il cristianesimo nello stesso modo in cui gestisce qualsiasi altra religione. C’è pertanto bisogno di entrare nel dettaglio per quello che riguarda le altre religioni? Qual è l’etica di tutte queste religioni? Che tutte le persone siano benevole e non compiano alcun male. Sopportare di buon grado i disagi, non fare alcun male, dire cose belle, compiere buone azioni, non insultare gli altri, non saltare alle conclusioni sul conto degli altri, prendere le distanze da dispute e contese, compiere buone azioni, essere una brava persona: la maggior parte degli insegnamenti religiosi sono tali. Pertanto, se queste persone di fede – queste persone di varie religioni e denominazioni – sono in grado di attenersi rigorosamente ai precetti religiosi, non commetteranno gravi errori o peccati nel loro tempo sulla terra e, dopo essersi reincarnate da tre a sette volte, in linea di massima, attenendosi rigorosamente ai precetti religiosi, resteranno nel mondo spirituale e vi svolgeranno un ruolo. E ce ne sono molte di queste persone? Non è facile fare il bene, o attenersi ai precetti e alle leggi religiose. Il buddismo fa divieto alle persone di mangiare la carne. Potresti fare una cosa simile? Se fossi costretto a indossare degli abiti grigi e intonare i sutra in un tempio buddista per tutto il giorno, saresti in grado di farlo? Non sarebbe facile. Il cristianesimo ha i Dieci Comandamenti e altre leggi: questi comandamenti e leggi sono forse facili da osservare? Certo che no! Prendi, per esempio, il precetto di non imprecare contro gli altri: le persone non sono capaci di attenersi a questa regola, vero? E dunque imprecano, e dopo avere imprecato non possono tornare indietro, e allora che cosa fanno? Di notte, confessano i loro peccati! Non riescono a non imprecare contro gli altri, e dopo averlo fatto c’è ancora odio nei loro cuori ed essi si spingono al punto di pianificare come e quando nuocere agli altri. In sintesi, per coloro che vivono secondo questo dogma privo di vita, non è facile non peccare o non commettere il male. E così, in ogni religione, solo pochi sono in grado di raggiungere l’immortalità. Tu pensi che, poiché così tante persone seguono queste religioni, molti saranno in grado di rimanere nel regno dello spirito e assumervi un ruolo! In realtà, non ce ne sono poi molte, e solo poche sono in grado di raggiungere il traguardo. Ecco che cosa c’era da dire riguardo al ciclo della vita e della morte della gente di fede. Ciò che li distingue è che essi possono raggiungere l’immortalità, e ciò fa la differenza con i non credenti.


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