Una ricercatrice britannica incontra i rifugiati fuggiti dalla Cina che vivono ora nel Regno Unito (seconda e ultima parte)
di Ruth Ingram
Nel mio primo articolo sul tema ho recensito un libro inquietante, pubblicato in Corea, a proposito della persecuzione perpetrata da Pechino contro la Chiesa di Dio Onnipotente. Da questa lettura ho appreso che in Gran Bretagna vivono alcuni rifugiati appartenenti a questa Chiesa.
Sulle rive del Tamigi, a Londra, pare di trovarsi in un altro mondo rispetto alla realtà sempre più distopica della Cina, dove la vita della gente è monitorata in ogni istante grazie a un’estesa rete di telecamere e dispositivi di sorveglianza. Nell’aria viziata di una caffetteria, guardando dietro la vetrina il fiume fangoso su cui passano imbarcazioni di ogni tipo, tre di questi esuli si sono incontrati per raccontarmi le proprie vite. Hannah, arrivata in Gran Bretagna di recente, terrorizzata che venga svelata la sua identità e che i familiari in patria subiscano la persecuzione del PCC, è ancora traumatizzata dal fatto di vivere in fuga. Per questo motivo nasconde la propria reale identità.