La Chiesa di Dio Onnipotente – la salvezza del Regno, Dio Onnipotente è il nostro Salvatore.
6 gennaio 2018
5 gennaio 2018
I risultati dell'opera di Dio negli ultimi giorni sono raggiunti attraverso la parola
I risultati dell'opera di Dio negli ultimi giorni sono raggiunti attraverso la parola
Un inno delle parole di Dio
L'opera di Dio negli ultimi giorni è raggiunta attraverso la parola, la parola.
4 gennaio 2018
"Per chi dovrebbe vivere l'uomo" | Musica evangelica 2018
Per chi dovrebbe vivere l’uomo
Non mi era chiaro per chi dovesse vivere l’uomo. Ora so la risposta.
Vivevo per me stesso, cercando fama e prestigio.
Pregavo Dio con belle parole, ma nella vita facevo a modo mio.
La mia fede si fondava sul futuro e sul fato, non su verità e realtà,
limitata da regole e rituali. Dentro me non c’era nulla, solo un gran vuoto.
Non vivevo la normale umanità, non meritavo l’amore di Dio.
Vivevo per me stesso, cercando fama e prestigio.
Pregavo Dio con belle parole, ma nella vita facevo a modo mio.
La mia fede si fondava sul futuro e sul fato, non su verità e realtà,
limitata da regole e rituali. Dentro me non c’era nulla, solo un gran vuoto.
Non vivevo la normale umanità, non meritavo l’amore di Dio.
3 gennaio 2018
Vedo il cammino per conoscere Dio
Xiaocao Città di Changzhi, Provincia di Shanxi
Un giorno vidi il seguente passaggio della parola di Dio nel brano “Come Pietro giunse a conoscere Gesù”: “Durante il tempo in cui seguì Gesù, Pietro osservò e prese a cuore ogni aspetto della Sua vita: le Sue azioni, le Sue parole, i Suoi movimenti e le Sue espressioni. … Durante il tempo passato a contatto con Gesù, Pietro si rese anche conto che il Suo carattere era diverso da quello di una persona ordinaria. Si comportava sempre in modo controllato e senza fretta, evitando sia di esagerare che di minimizzare un soggetto, e conduceva la Propria vita in modo al tempo stesso normale e ammirevole. Nelle conversazioni, Gesù era raffinato e cordiale, aperto e gioioso ma pacato, e non perdeva mai la dignità durante lo svolgimento del Proprio lavoro. Pietro vide che Gesù era talvolta taciturno, talvolta invece parlava ininterrottamente. Talvolta era così felice da divenire agile e vivace come una colomba, talvolta invece così triste da non dire più una parola, come una madre esposta alle intemperie. A volte era pieno di iroso sdegno, come un valente soldato pronto ad affrontare il nemico e talvolta persino come un leone ruggente. Talvolta rideva, altre volte pregava e piangeva. Indipendentemente da come Gesù Si comportasse, Pietro maturava nei Suoi confronti sconfinato amore e rispetto. Le risate di Gesù lo riempivano di gioia, la Sua tristezza lo colmava di dolore, la Sua ira lo spaventava, mentre la Sua misericordia, la Sua disposizione al perdono e la Sua severità lo portarono ad amare sinceramente Gesù, sviluppando per Lui un’autentica venerazione e un intenso desiderio. Ovviamente, Pietro solo gradualmente si rese conto di tutto questo, durante gli anni in cui visse a fianco di Gesù”. Dopo aver letto questo passaggio pensai: “Non mi stupisce che Pietro abbia potuto ottenere la conoscenza di Dio! A quanto pare ci riuscì perché, durante il periodo in cui visse a fianco di Gesù giorno e notte, fu personalmente testimone di ogni Sua parola e di ogni Suo gesto, e da lì imparò di più sulla benevolenza di Dio. Questa è anche l’epoca in cui Egli Si incarna, per discendere personalmente nel mondo dell’uomo e operare. Se anche io potessi avere la fortuna di riuscire a venire in contatto con Lui e passare con Lui del tempo, così come fece Pietro, non conoscerei anch’io meglio Dio? Oh! È un peccato che ora io possa solo leggere la Sua parola, senza vedere il volto di Cristo. Dunque, come potrò ottenere la vera conoscenza di Dio?”
1 gennaio 2018
Dio è con me | Film cristiano "Dov'è la mia casa"
I genitori di Wenya si separarono quando lei aveva due anni. Dopodiché la bambina visse con il padre e la matrigna. La matrigna non la sopportava e litigava sempre con suo padre. L’uomo non ebbe scelta: dovette mandare Wenya a casa della madre, ma lei era totalmente concentrata sulla gestione della sua attività e non aveva tempo per prendersi cura di Wenya, perciò la bambina veniva spesso data in affido a parenti e amici. Dopo tanti anni trascorsi in affido, la giovane Wenya si sentiva sola e indifesa e desiderava il calore di una famiglia, Solo quando il padre e la matrigna divorziarono, lei tornò a fianco di suo padre e, da allora in poi, ebbe una casa, nel bene o nel male. Una volta cresciuta, Wenya era molto attenta e obbediente e studiava molto. Ma proprio mentre era tanto impegnata a prepararsi per l’esame di ammissione al college, la sfortuna si abbatté su di lei: sua madre ebbe un’emorragia cerebrale e restò paralizzata, a letto; il patrigno abbandonò la madre e prese anche il controllo di tutti i suoi beni; infine suo padre fu ricoverato in ospedale per un cancro al fegato… Wenya non poteva certo assumersi il peso della casa, perciò tutto ciò che poté fare fu supplicare parenti e amici, ma le fu sempre opposto un rifiuto….
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