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1 novembre 2017

L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso III Parte 5 | I Miracoli di Gesù




L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso III

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9. I Miracoli di Gesù

1) Gesù sfama i Cinquemila
(Giovanni 6:8-13) Uno de’ suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: V’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente? Gesù disse: Fateli sedere. Or v’era molt’erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed eran circa cinquemila uomini. Gesù quindi prese i pani; e dopo aver rese grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece de’ pesci, quanto volevano. E quando furon saziati, disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda. Essi quindi li raccolsero, ed empiron dodici ceste di pezzi che di que’ cinque pani d’orzo erano avanzati a quelli che avean mangiato.

2) La Resurrezione di Lazzaro glorifica Dio
(Giovanni 11:43-44) E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare.
Tra i miracoli compiuti dal Signore Gesù, abbiamo selezionato soltanto questi due perché sono sufficienti per dimostrare ciò di cui vorrei parlare qui. Questi due miracoli sono davvero stupefacenti, e sono molto rappresentativi dei miracoli compiuti dal Signore Gesù nell’Età della Grazia.
Innanzitutto, diamo uno sguardo al primo passaggio: Gesù sfama i cinquemila.
Che genere di concetto è “cinque pani e due pesci”? Solitamente per quante persone sarebbero sufficienti cinque pani e due pesci? Facendo un calcolo sulla base dell’appetito di una persona normale, sarebbero sufficienti soltanto per due persone. Questo è il concetto più basilare di cinque pani e due pesci. Tuttavia, come è scritto in questo passaggio, quante persone hanno sfamato cinque pani e due pesci? Le Scritture riportano questo dato: “Or v’era molt’erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed eran circa cinquemila uomini”. In confronto a cinque pani e due pesci, cinquemila è un grosso numero? Perché questo numero è così grande? Da una prospettiva umana, dividere cinque pani e due pesci tra cinquemila persone sarebbe stato impossibile, perché la differenza tra i due numeri è troppo grande. Anche se ogni persona avesse mangiato un boccone molto piccolo, la quantità sarebbe comunque stata insufficiente per cinquemila persone. Ma qui, il Signore Gesù compì un miracolo – non soltanto consentì a cinquemila persone di saziarsi, ma fece di più. Le Scritture raccontano: “E quando furon saziati, disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda. Essi quindi li raccolsero, ed empiron dodici ceste di pezzi che di que’ cinque pani d’orzo erano avanzati a quelli che avean mangiato”. Questo miracolo consentì alle persone di vedere l’identità e la condizione del Signore Gesù, e anche di vedere che niente è impossibile per Dio – esse percepirono la verità dell’onnipotenza di Dio. Cinque pani e due pesci furono sufficienti per sfamare cinquemila individui, ma se non ci fosse stato del cibo Dio sarebbe stato capace di sfamare cinquemila individui? Ovviamente sì! Questo fu un miracolo, quindi inevitabilmente le persone lo ritennero incomprensibile, incredibile e misterioso, ma per Dio fare una cosa del genere fu un gioco da ragazzi. Dal momento che si trattava di qualcosa di normale per Dio, perché questo evento è stato scelto per essere spiegato? Perché ciò che sta dietro questo miracolo contiene la volontà del Signore Gesù, che non è mai stata scoperta dall’umanità.
Per prima cosa, cerchiamo di capire che genere di individui fossero questi cinquemila uomini. Erano seguaci del Signore Gesù? Dalle Scritture sappiamo che non erano Suoi seguaci. Sapevano chi fosse il Signore Gesù? Assolutamente no! In ogni caso, ignoravano che la persona davanti a loro fosse Cristo, o forse alcune persone conoscevano soltanto il Suo nome, e sapevano qualcosa o avevano sentito qualcosa sulle azioni che Egli aveva compiuto. Essi erano semplicemente curiosi sul Signore Gesù per le storie che erano state loro raccontate, ma sicuramente non si può dire che Lo seguissero e tantomeno che Lo comprendessero. Quando il Signore Gesù vide queste cinquemila persone, esse erano affamate e riuscivano a pensare solo alla maniera in cui potersi saziare, quindi fu in questo contesto che il Signore Gesù soddisfece i loro desideri. Quando soddisfece i loro desideri, che cosa albergava nel Suo cuore? Qual era il Suo atteggiamento nei confronti di queste persone che volevano soltanto saziarsi? In quel tempo, i pensieri e l’atteggiamento del Signore Gesù avevano a che fare con l’indole e l’essenza di Dio. Di fronte a queste cinquemila persone a stomaco vuoto che volevano soltanto mangiare un pasto completo, di fronte a queste persone piene di curiosità e speranze su di Lui, il Signore Gesù pensò soltanto a utilizzare questo miracolo per elargire la Sua grazia su di loro. Comunque, Egli non si creò delle aspettative sul fatto che questi uomini sarebbero diventati Suoi seguaci, perché sapeva che volevano soltanto divertirsi e placare il loro appetito, quindi sfruttò al meglio ciò che aveva a disposizione, e usò cinque pani e due pesci per sfamare cinquemila uomini. Aprì gli occhi di queste persone che amavano divertirsi, che volevano assistere a dei miracoli, ed esse videro proprio con i loro occhi le cose che il Dio incarnato riusciva a fare. Sebbene il Signore Gesù avesse utilizzato qualcosa di tangibile per soddisfare la loro curiosità, Egli nel Suo cuore sapeva già che queste cinquemila persone volevano solo gustarsi un buon pasto, quindi non disse nulla né fece loro alcun sermone – lasciò soltanto che essi ammirassero questo miracolo. Egli non poteva assolutamente trattare queste persone nello stesso modo in cui trattava i Suoi discepoli, che Lo seguivano con sincerità, ma nel cuore di Dio tutte le creature erano sotto il Suo controllo, ed Egli avrebbe permesso a tutte le creature sotto i Suoi occhi di godere della grazia di Dio quando fosse stato necessario. Dio non tenne conto del fatto che queste persone non sapessero chi Egli fosse, non Lo comprendessero, e non avessero una particolare impressione di Lui né provassero gratitudine nei Suoi confronti anche dopo aver mangiato i pani e i pesci – Egli diede a queste persone la meravigliosa opportunità di godere della grazia di Dio. A detta di alcuni, Dio segue dei principi in quello che fa, e non sorveglia né protegge gli atei, e soprattutto non consente loro di beneficiare della Sua grazia. È questo il caso? Agli occhi di Dio, finché si tratta di esseri viventi che Egli Stesso ha creato, baderà a loro e se ne preoccuperà; li curerà, farà dei piani per loro e li controllerà in diversi modi. Questi sono i pensieri e l’atteggiamento di Dio nei confronti di tutte le cose.
Sebbene i cinquemila uomini che mangiarono i pani e i pesci non intendessero seguire il Signore Gesù, Egli non fu severo con loro; una volta che essi si saziarono, sapete che cosa fece il Signore Gesù? Predicò loro qualcosa? Dove andò dopo aver compiuto il Suo miracolo? Secondo le Scritture il Signore Gesù non disse loro nulla; quando completò il Suo miracolo, Egli andò via silenziosamente. Quindi fece qualche richiesta a queste persone? C’era dell’astio da parte Sua? Niente di tutto ciò – semplicemente Egli non voleva più prestare attenzione a queste persone che non potevano seguirLo, e in quel momento il Suo cuore era in pena. Poiché Egli aveva visto la depravazione degli uomini e aveva provato cosa significasse essere respinto da loro, e per il fatto che quando vide queste persone o stette con loro, la loro ottusità e la loro ignoranza Lo resero molto triste e fecero soffrire il Suo cuore, Egli le volle lasciare il più velocemente possibile. Nel Suo cuore Il Signore non aveva richieste da fare a loro, non voleva prestare loro alcuna attenzione, soprattutto non intendeva spendere le Sue energie per loro, e sapeva che non Lo potevano seguire – malgrado tutto questo, il Suo atteggiamento con loro era molto chiaro. Voleva solo trattarle con gentilezza, elargire loro la Sua grazia – questo era l’atteggiamento di Dio verso tutte le creature sotto il Suo controllo: trattare con bontà ogni creatura, pensare alle sue necessità, nutrirla. Proprio perché il Signore Gesù era il Dio incarnato, Egli mostrò in maniera molto naturale l’essenza di Dio e trattò queste persone con gentilezza. Le trattò benevolmente con un cuore pieno di misericordia e tolleranza. A prescindere da come queste persone vedessero il Signore Gesù, e dal tipo di risultato che avrebbe ottenuto, Egli trattò ogni creatura sulla base della Sua posizione di Signore di tutto il creato. Senza eccezioni, Egli rivelò l’indole di Dio, ciò che ha ed è. Quindi il Signore Gesù compì un’azione senza scomporsi, e poi silenziosamente se ne andò – in questo modo che aspetto ha mostrato dell’indole di Dio? Potreste dire che questa sia una dimostrazione del Suo amore e del Suo rispetto? Potreste dire che Dio sia altruista? Una persona normale avrebbe potuto fare tutto questo? Assolutamente no! Fondamentalmente, chi erano queste cinquemila persone che il Signore Gesù sfamò con cinque pani e due pesci? Potreste dire che si trattasse di persone compatibili con Lui? Potreste dire che tutti loro fossero ostili a Dio? Si può dire con certezza che quegli individui non erano per niente compatibili con il Signore, e che la loro essenza era completamente ostile a Dio. Ma Dio come li trattò? Impiegò un metodo per attenuare la loro ostilità nei Suoi confronti – questo metodo si chiama “gentilezza”. In altre parole, sebbene il Signore Gesù li vedesse come dei peccatori, ciononostante agli occhi di Dio essi erano delle Sue creature, e quindi Egli trattò questi peccatori con gentilezza. Questa è la tolleranza di Dio, e questa tolleranza è determinata dalla Sua identità e dalla Sua essenza. Quindi, si tratta di qualcosa che nessun essere umano creato da Dio può fare — soltanto Dio può fare tutto ciò.
Quando siete in grado di percepire realmente i pensieri e l’atteggiamento di Dio nei confronti dell’umanità, quando riuscite a comprendere davvero le emozioni e la preoccupazione di Dio per ogni creatura, sarete capaci di capire la devozione e l’amore mostrati dal Creatore verso tutte le persone che Egli Stesso ha creato. Quando ciò accadrà, userete due parole per descrivere l’amore di Dio – quali sono queste due parole? Alcuni dicono “altruista”, e altri dicono “filantropico”. Tra queste due, “filantropico” è la parola meno adatta per descrivere l’amore di Dio. È un termine che le persone utilizzano per definire i pensieri e i sentimenti di una persona di larghe vedute. Io detesto davvero questa parola, perché si riferisce al dispensare elemosine a caso, indiscriminatamente, a prescindere da qualsiasi principio. Essa è un’espressione eccessivamente emotiva, usata da persone sciocche e confuse. Quando questa parola viene impiegata per descrivere l’amore di Dio, inevitabilmente alla base c’è un’intenzione blasfema. A Mio parere, due parole definiscono l’amore di Dio in modo più appropriato – quali sono queste parole? La prima è “immenso”. Non pensate che sia molto evocativa? La seconda è “vasto”. C’è un significato reale dietro queste due parole che uso per descrivere l’amore di Dio. Letteralmente, “immenso” indica la capacità o il volume di un oggetto, ma non importa quanto esso sia grande – si tratta di qualcosa che le persone possono toccare e vedere. Questo oggetto esiste e non è astratto, e dà alle persone la sensazione di essere relativamente accurato e funzionale. Che lo si osservi da un angolo piatto o da un angolo tridimensionale, non occorre immaginarsi la sua esistenza, perché è una cosa che esiste realmente. Sebbene l’uso dell’aggettivo “immenso” per descrivere l’amore di Dio possa sembrare una quantificazione del Suo amore, tuttavia dà anche l’idea che questo sentimento non sia quantificabile. A Mio parere, l’amore di Dio può essere quantificato, perché non è una sorta di non-entità, né salta fuori da qualche leggenda. Piuttosto, esso è qualcosa di condiviso da tutte le cose sotto il controllo di Dio, e di cui godono tutte le creature in misura differente e da diverse prospettive. Malgrado le persone non possano vederlo o toccarlo, questo amore porta sostentamento e vita a tutte le cose, poiché viene loro rivelato poco a poco nel corso delle loro esistenze, ed esse rendono testimonianza di ogni singolo momento trascorso beandosi dell’amore di Dio. Io dico che l’amore di Dio non è quantificabile perché il mistero di Dio che sostenta e nutre tutte le cose è difficile da capire per gli esseri umani, così come sono complessi da decifrare i pensieri fatti da Dio su tutte le cose, e in particolare sull’umanità. In altre parole, nessuno conosce il sangue e le lacrime che il Creatore ha versato per l’umanità. Nessuno può comprendere, capire la profondità o il peso dell’amore che il Creatore prova per gli uomini, che Egli ha creato con le Sue Stesse mani. Definire “immenso” l’amore di Dio aiuta le persone a percepire e a cogliere la Sua vastità e la verità della Sua esistenza. Serve anche a far comprendere loro più a fondo il reale significato della parola “Creatore”, in modo che esse possano acquisire una conoscenza più profonda del vero significato dell’appellativo “creato”. Solitamente che cosa descrive la parola “vasto”? Generalmente viene usato per l’oceano o l’universo, in espressioni come il vasto universo o il vasto oceano. La grandezza e la placida profondità dell’universo vanno oltre la comprensione umana, e stimolano l’immaginazione degli uomini, che sono profondamente ammirati da questo argomento. Il suo mistero e la sua profondità sono visibili ma sono irraggiungibili. Quando pensate all’oceano, vi soffermate sulla sua vastità – sembra sconfinato, e potete sentire la sua aura di mistero e la sua comprensività. Per questo motivo ho usato la parola “vasto” per descrivere l’amore di Dio. In questo modo le persone possono capire quanto esso sia prezioso, ammirare la profonda bellezza del Suo amore, e capire che la forza dell’amore di Dio è infinita ed estesa. Inoltre possono percepire la santità del Suo amore, e la dignità e la non offendibilità di Dio che vengono rivelate attraverso di esso. Adesso pensate che “vasto” sia un aggettivo appropriato per descrivere l’amore di Dio? L’amore di Dio è all’altezza di queste due parole, “immenso” e “vasto”? Certamente! Nel linguaggio umano, soltanto queste due parole sono relativamente adatte e vicine alla descrizione dell’amore di Dio. Non credete? Se vi avessi chiesto di descrivere l’amore di Dio, avreste usato queste due parole? Molto probabilmente no, perché la vostra capacità di comprendere e apprezzare l’amore di Dio è limitata ad una prospettiva piatta, e non ha ancora raggiunto l’altezza dello spazio tridimensionale. Quindi, se vi avessi chiesto di descrivere l’amore di Dio, vi sarebbero mancate le parole, sareste perfino ammutoliti. Le due parole di cui ho parlato oggi possono essere difficili da capire per voi, o forse semplicemente non siete della mia stessa opinione al riguardo. Ciò si può spiegare soltanto con il fatto che la vostra percezione e la vostra comprensione dell’amore di Dio sono superficiali e confinate in un ambito ristretto. Prima ho detto che Dio è altruista – voi ricordate la parola altruista. L’amore di Dio potrebbe essere definito soltanto altruista? Non sarebbe una definizione troppo limitata? Dovreste riflettere di più su questa questione per imparare qualcosa.
Abbiamo appena parlato di ciò che abbiamo visto dell’indole e dell’essenza di Dio nel Suo primo miracolo. Anche se si tratta di una storia che le persone hanno letto per svariate migliaia di anni, essa ha una trama lineare, e consente alle persone di osservare un fenomeno semplice, ma in questa trama lineare possiamo scorgere qualcosa di più importante, ovvero l’indole, ciò che Dio ha ed è. Ciò che ha, ciò che è rappresentano Dio Stesso, e sono un’espressione dei Suoi pensieri. Quando Dio esprime i Suoi pensieri, fa sentire la Sua voce. Egli spera di trovare persone che Lo possano capire, che Lo possano conoscere, che comprenderanno la Sua volontà, che potranno sentire la Sua voce e che saranno capaci di cooperare attivamente per fare la Sua volontà. E le azioni compiute dal Signore Gesù erano un’espressione silenziosa di Dio.
Adesso, diamo uno sguardo a questo passaggio: La Resurrezione di Lazzaro glorifica Dio.
Qual è la vostra impressione dopo la lettura di questo passaggio? Il significato di questo miracolo fatto dal Signore Gesù fu molto più importante rispetto a quello precedente, perché nessun miracolo è più strabiliante del riportare in vita un uomo morto. In quel tempo, un’azione del genere compiuta dal Signore Gesù ebbe un impatto estremamente significativo, poiché Dio Si era fatto carne, e le persone potevano vedere soltanto il Suo aspetto fisico, il Suo lato pratico e la Sua parte insignificante. Anche se alcune persone videro e compresero una parte del Suo carattere o alcuni punti di forza che Egli sembrava avere, nessuno sapeva da dove venisse il Signore Gesù, quale fosse la Sua vera essenza e che cosa potesse realmente fare ancora. Tutto ciò era ignoto all’umanità. Troppe persone pretendevano delle prove al riguardo e di sapere la verità. Dio poteva fare qualcosa per dimostrare la Sua identità? Per Dio, questa era una passeggiata, un gioco da ragazzi. Egli avrebbe potuto fare qualcosa ovunque, in qualsiasi momento per dimostrare la Sua identità e la Sua essenza, ma Dio fece le cose seguendo un progetto, passo dopo passo. Non agì in maniera indiscriminata; cercò il momento adatto, e l’opportunità giusta per fare la cosa più eloquente che l’umanità potesse vedere. Ciò dimostrò la Sua autorità e la Sua identità. Quindi, la resurrezione di Lazzaro poté dimostrare l’identità del Signore Gesù? Diamo uno sguardo alle Scritture: “E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! E il morto uscì”. Quando il Signore Gesù parlò così, disse soltanto una cosa: “Lazzaro vieni fuori!” Lazzaro allora uscì dalla sua tomba – e tutto ciò successe perché il Signore proferì una singola frase. Durante questo periodo, il Signore Gesù non montò un altare e non compì altre azioni. Disse soltanto una cosa. Questo si potrebbe chiamare un miracolo o un ordine? O si trattò di una sorta di magia? All’apparenza sembra che lo si possa considerare un miracolo, e se lo si osserva da una prospettiva moderna, ovviamente lo si può ancora chiamare un miracolo. Tuttavia, di certo non lo si potrebbe definire un incantesimo per richiamare un’anima dal regno dei morti, e tantomeno una stregoneria. È corretto dire che questo miracolo fu la dimostrazione più normale e più piccola dell’autorità del Creatore. Questa è l’autorità, l’abilità di Dio. Dio ha l’autorità di far morire una persona, di far sì che la sua anima lasci il suo corpo e ritorni nell’Ade, o dovunque dovrebbe andare. Dio determina il momento in cui una persona deve morire, e il luogo in cui va dopo la sua morte. Può prendere queste decisioni in qualsiasi momento e ovunque. Non ha limiti imposti da uomini, eventi, oggetti, spazi o luoghi. Se vuole fare una certa cosa Egli può farla, perché tutte le cose e gli esseri viventi sono sotto il Suo controllo, e tutte le cose vivono e muoiono secondo la Sua parola, la Sua autorità. Può far risorgere un uomo morto – altra cosa che Egli può fare in qualsiasi momento e ovunque. Questa è l’autorità che possiede soltanto il Creatore.
Quando il Signore Gesù fece resuscitare Lazzaro dai morti, il Suo obiettivo era dare una prova visibile agli esseri umani e a Satana, e far sapere loro che tutte le cose, la vita e la morte degli uomini sono determinate da Dio, e che sebbene Egli si fosse fatto carne, come sempre, rimaneva alla guida del mondo fisico, visibile a tutti, e anche del mondo spirituale, che gli esseri umani non possono vedere. In questo modo gli esseri umani e Satana potevano rendersi conto del fatto che tutte le cose che riguardano l’umanità non sono sotto il dominio di Satana. Dio rivelò e dimostrò così la Sua autorità, e diede un messaggio a tutte le cose, sottolineando che la vita e la morte degli uomini sono nelle Sue mani. La resurrezione di Lazzaro ad opera del Signore Gesù fu un tipo di approccio usato dal Creatore per istruire l’umanità e darle un insegnamento. Fu un’azione concreta nella quale Egli sfruttò la Sua abilità e la Sua autorità per istruire l’umanità, e per soddisfare le sue necessità. Fu un modo silenzioso attraverso il quale il Creatore consentì all’umanità di vedere che Egli era realmente alla guida di tutte le cose. Fu uno strumento per dire all’umanità tramite un’azione pratica che Egli era l’unica strada per raggiungere la salvezza. Questa Sua maniera silenziosa di istruire l’umanità dura per sempre, è indelebile, e ha portato nei cuori degli uomini una violenta emozione e una luce che non si può mai affievolire. La resurrezione di Lazzaro glorificò Dio ed ebbe un impatto profondo su tutti i Suoi seguaci. In ogni persona che coglie nel profondo l’importanza di questo evento essa imprime saldamente la capacità di comprendere e vedere che “soltanto Dio può controllare la vita e la morte degli uomini”. Sebbene Dio abbia questo tipo di autorità e abbia dato un messaggio in merito alla Sua sovranità sulla vita e sulla morte degli uomini attraverso la resurrezione di Lazzaro, questa non era la Sua opera principale. Dio non fa mai niente di insignificante. Ogni singola cosa che fa riveste una grande importanza, ha lo stesso valore di un antico tesoro. Far uscire una persona dalla sua tomba non sarebbe mai potuto diventare l’oggetto, l’obiettivo unico o primario della Sua opera. Dio non fa mai niente di insignificante. La resurrezione di Lazzaro è sufficiente per dimostrare l’autorità di Dio e per provare l’identità del Signore Gesù. Per questo motivo il Signore Gesù non ripeté questo tipo di miracolo. Dio fa le cose secondo i Suoi principi. Gli uomini direbbero: “Dio Si preoccupa di svolgere seriamente la Sua opera”. In altre parole, quando Dio fa le cose non si allontana dall’obiettivo del Suo lavoro. Egli sa che opera vuole portare a termine in questa fase, che cosa vuole ottenere, e agirà in stretta conformità con il Suo progetto. Se un uomo corrotto avesse quel tipo di abilità, penserebbe esclusivamente a una maniera per esibirla, in modo che gli altri sappiano quanto è formidabile, si prostrino davanti a lui, e diventino vittime del suo controllo e della sua indole distruttiva. Questo è il male che ha origine da Satana, questa si chiama corruzione morale. Dio non ha un’indole del genere e non ha quest’essenza. Il Suo scopo nel fare le cose non è metterSi in mostra, ma essere ancor di più una fonte di rivelazioni e una guida per l’umanità, e di conseguenza nella Bibbia le persone vedono pochissimi esempi di questo tipo di cose. Ciò non significa che le abilità del Signore Gesù fossero limitate, o che Egli non fosse in grado di fare quel tipo di cose. Semplicemente Dio non volle farle, perché la resurrezione di Lazzaro per mano del Signore Gesù rivestì un significato molto pratico, e anche per il fatto che il lavoro principale del Dio incarnato non era compiere miracoli o far resuscitare le persone dal regno dei morti, ma era la redenzione dell’umanità. Quindi, gran parte dell’opera che il Signore Gesù portò a compimento consistette nell’impartire insegnamenti alle persone, nel sostentarle e nell’aiutarle, e cose come la resurrezione di Lazzaro erano soltanto piccole parti del ministero a cui adempiva il Signore Gesù. Per di più, il “mettersi in mostra” non fa parte dell’essenza di Dio, e quindi la scelta di non mostrare altri miracoli non mirava intenzionalmente a dar prova di moderazione, e certamente non era dovuta a una mancanza di abilità né a limitazioni del mondo esterno.
Quando il Signore Gesù resuscitò Lazzaro dai morti, pronunciò una frase: “Lazzaro vieni fuori!” Non disse nient’altro – che cosa rappresentano queste parole? Indicano che Dio può raggiungere qualsiasi obiettivo parlando, perfino la resurrezione di un uomo morto. Quando Dio creò tutte le cose, quando creò il mondo, lo fece con le parole. Impartì ordini a parole, usò parole con autorità, e come se niente fosse tutte le cose vennero create. Il Suo obiettivo fu raggiunto in questo modo. Questa semplice frase pronunciata dal Signore Gesù era paragonabile alle parole dette da Dio quando Egli creò i cieli, la Terra e tutte le cose; in egual misura era espressione dell’autorità di Dio, dell’abilità del Creatore. Tutte le cose furono formate e resistettero grazie alle parole pronunciate dalla bocca di Dio, e allo stesso modo Lazzaro uscì dalla sua tomba grazie alle parole pronunciate dalla bocca del Signore Gesù. Questa era l’autorità di Dio, dimostrata e concretizzata nel Suo verbo incarnato. Questo tipo di autorità e abilità apparteneva al Creatore, e al Figlio dell’uomo in cui il Creatore si era palesato. Questa è la capacità di comprendere infusa all’umanità dal miracolo della resurrezione di Lazzaro per mano di Dio. Non ho altro da aggiungere su questo argomento. Adesso, leggiamo le Scritture.
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da La Parola appare nella carne
Saperne di più: Il Lampo da Levante

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