Home

23 ottobre 2018

Il giudizio nella famiglia di Dio è cominciato

Aishen, America

Sono cristiana. Quando, all’inizio, cominciai a credere in Dio, ascoltavo spesso sermoni in cui le persone dicevano: “Il Signore Gesù è il nostro Redentore. Egli venne inchiodato alla croce per i nostri peccati. Il Signore Gesù è misericordioso e amorevole. Purché veniamo spesso al cospetto del Signore e confessiamo i nostri peccati tramite la preghiera, questi verranno perdonati e, quando il Signore ritornerà, saremo in grado di entrare nel Regno dei Cieli”. In seguito, notai che, quando leggevo la Bibbia, vi erano molte parti in cui veniva menzionata la parola “giudizio”. Ad esempio: “Poiché è giunto il tempo in cui il giudizio ha da cominciare dalla casa di Dio” (1 Pietro 4:17). “Perché ha fissato un giorno, nei quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito” (Atti 17:31). All’epoca non comprendevo il significato di “giudizio”. Quindi, andai a chiederlo al predicatore, che mi disse: “Quando il Signore ritornerà, svolgerà l’opera di giudizio per determinare i peccati dell’uomo. Poiché il Signore Gesù è il sacrificio per la nostra redenzione, i nostri peccati verranno perdonati e noi non saremo condannati. Inoltre, coloro che si prodigano e faticano per il Signore riceveranno corone a seconda del loro contributo. Vi saranno corone grandi e piccole…” Non compresi molto bene ciò che il predicatore mi disse. Avevo la sensazione che l’idea della “corona” fosse simile a quella secondo la quale, nel mondo terreno, bisogna dare priorità all’anzianità. Il mio cuore non riusciva ad accettarlo.

L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso II Parte 5



A proposito di Giobbe

Dopo aver appreso in che modo Giobbe affrontò le sue prove, la maggior parte di voi vorrà probabilmente conoscere altri dettagli su Giobbe stesso, in particolare sul segreto grazie al quale guadagnò la lode di Dio. Così, oggi parleremo di Giobbe!

Nella vita quotidiana di Giobbe notiamo perfezione, rettitudine, timore di Dio e rifiuto del male

Se vogliamo parlare di Giobbe, occorre iniziare con la sua valutazione, pronunciata dalla bocca stessa di Dio: “Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male”.
Prima di tutto consideriamo la perfezione e la rettitudine di Giobbe.
Che significato attribuite ai termini “integro” e “retto”? Ritenete che Giobbe fosse irreprensibile e onorevole? Certo, questa sarebbe un’interpretazione e una comprensione letterale dei termini “integro” e “retto”. Per capire veramente Giobbe dobbiamo considerare la sua vita concreta: parole, libri e teoria, da soli, non possono fornire nessuna risposta. Iniziamo considerando la vita domestica di Giobbe, la condotta di vita che teneva normalmente. Ciò ci svelerà i principi e gli obiettivi della sua vita e anche la sua personalità e la sua ricerca. Leggiamo le parole conclusive di Giobbe 1:3: “quest’uomo era il più grande di tutti gli Orientali”. Da queste parole si evince che lo stato e il rango di Giobbe erano molto elevati e, sebbene non ci venga specificato se fosse il più grande di tutti gli Orientali a motivo delle sue grandi ricchezze, o perché era perfetto e retto, temeva Dio e fuggiva il male, nell’insieme sappiamo che il suo stato e il suo rango erano tenuti in grande considerazione. In base al racconto biblico, le prime impressioni prodotte da Giobbe erano quelle di un uomo perfetto, che temeva Dio e fuggiva il male, e che godeva di una grande ricchezza e di uno stato rispettabile. In quanto persona normale che viveva in quell’ambiente e in quelle condizioni, l’alimentazione di Giobbe, la qualità e i vari aspetti della sua vita personale avrebbero attirato l’attenzione della maggior parte delle persone; continuiamo a leggere le Scritture: “I suoi figliuoli solevano andare gli uni dagli altri e darsi un convito, ciascuno nel suo giorno: e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro.

22 ottobre 2018

Come possono i fedeli distinguere la voce di Dio per confermare che è la vera via?

Nell’Età della Grazia, anche Gesù parlò molto e compì molte opere. In che modo era diverso da Isaia? In che modo era diverso da Daniele? Era un profeta? Perché viene detto che è Cristo? Quali sono le differenze tra loro?

Cosa significa il testo dell'Apocalisse secondo il quale non bisogna aggiungere nulla alle profezie?

Cosa significa il testo dell'Apocalisse secondo il quale non bisogna aggiungere nulla alle profezie?

L'Apocalisse capitolo 22, versetto 18 dice: "Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro". Vorreste conoscere il vero significato di queste parole? Questo video vi fornirà la risposta.

21 ottobre 2018

Sono giunto a comprendere come distinguere tra il vero Cristo e i falsi cristi

Chuanyang, Stati Uniti

Nel 2010, l’inverno degli Stati Uniti mi fece patire molto il freddo. Oltre al freddo pungente derivante dalla combinazione di vento e neve, ciò che era ancor più grave era che il mio cuore era stato investito e travolto da un’“onda fredda”. Per noi che lavoriamo nel settore della decorazione d’interni, l’inverno è il periodo più duro dell’anno perché, una volta che ha inizio, abbiamo davvero poco lavoro. Rischiamo addirittura di perdere il posto. Quell’anno era il mio primo anno negli Stati Uniti; ero alle prime armi e avevo la sensazione che tutto mi fosse estraneo. Prendere in affitto un appartamento, trovare un lavoro… Niente era facile e le mie giornate erano piene di difficoltà. Arrivai al punto di chiedere un prestito per affittare un appartamento. Il trovarmi di fronte a questo genere di avversità mi procurò un attacco di tristezza ed ebbi la sensazione che le giornate fossero davvero difficili da affrontare. Di notte, guardavo la parete gelata, con un tale dolore dentro di me che l’unica cosa che volevo fare era piangere. Un giorno, mentre vagavo svogliatamente nel mio stato d’infelicità, un tale che stava predicando il Vangelo del Signore Gesù mi consegnò una cartolina e mi disse: “Il Signore Gesù ti ama, fratello; vieni nella nostra chiesa ad ascoltare il Vangelo del Signore!” Pensai dentro di me: “Dato che in questo momento non ho nulla da fare, non c’è niente di male se vado ad ascoltare; potrei benissimo andarci, è una cosa da fare”. Con questo stato d’animo entrai in chiesa. Sentii il pastore leggere ad alta voce le parole del Signore Gesù: “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Quando sentii questa frase, provai una grande emozione per l’amore del Signore. Non sono in grado di spiegare chiaramente di che genere di sensazione si trattasse, ma potevo sentire che l’amore del Signore era reale e che superava l’amore di tutto il mondo laico. Il mio cuore pieno di dolore sentì un grande sollievo. Di conseguenza, decisi di adoperarmi per riporre fiducia nel Signore Gesù. In seguito, cominciai a partecipare con entusiasmo agli incontri ogni domenica e, grazie alla mia ricerca entusiastica, divenni rapidamente un collaboratore all’interno della Chiesa.

Raccomandazione di più

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...